DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Gianluca Marziani per Dagospia
Lo ammetto, quando ho visto “Isola” di Elisa Fuksas ho avuto una folgorazione marziana. Nell’epilogo del docufilm è apparso uno smartphone che, partendo da un prato, si è innalzato fino a raggiungere lo spazio cosmico in cui la Terra diviene sfera a 360 gradi. Con il suo autore, Tommaso Fagioli, avevamo già avuto diversi confronti professionali, radi avvicinamenti che, forse, attendevano il giusto clic catartico, quel momento in cui l’opera trova la radice d’innovazione epocale.
Per un marziano sulla Terra era fantastico vedere un telefono in alta quota, lanciato in volo (tramite un pallone sonda, una scatola in polistirolo, un plexiglas, due GoPro e un Gps) per ottenere riprese che rompevano il monopolio social di corpi svestiti, impiattamenti e aperitivi, tramonti sul mare, piscine in campagna, animali domestici e altre amenità da followerismo generico. Un’idea semplice eppure complessa, la riprova di come si possa bypassare il gap tecnologico tramite l’ingegno del fare e l’intelligenza del trovare.
Clicca qui per capire meglio: https://www.artribune.com/television/2020/10/video-smartphone-nello-spazio-tommaso-fagioli/?fbclid=IwAR3-iuKU51K4Ssq6efDHtNBkFhuS_pai5q5o-CqWMUFbeknQyxzXdhyjk_k
Passato qualche giorno da quel flight device, mi imbatto in un’altra idea di Tommaso: questa ancor più antagonista per strategia, estrema per potenzialità etica, eccellente se pensiamo al capitale d’investimento della Silicon Valley e a come un singolo utente, nel pieno controllo del suo cervello elastico, possa rompere le certezze di un colosso worldwide.
Clicca qui per scoprire l’artista: https://www.instagram.com/tommaso_fagioli/ www.tommasofagioli.com
Ci siamo sentiti via telefono e Tommaso mi ha detto che tutto era nato durante i mesi di forzato lockdown domestico. L’idea è stata quella d’ingannare il software censorio (il fatidico algoritmo selettivo) di Instagram, in particolare quello che riconosce e blocca tutti i nudi e gli atti sessuali che rispondono a caratteri di variabile evidenza. Cosa ha fatto il nostro amico romano? Ha lavorato sulla griglia visto che l’algoritmo riconosce i divieti solo sul singolo post; in questo modo, cambiando il punto di vista, la visione d’insieme non veniva ricollocata tra le immagini vietate.
“Lo spunto mi è venuto quando, registrandomi su un sito, mi è stato chiesto dal software di identificare tutti i semafori presenti all'interno di una griglia di nove quadranti: una specie di test di Turing al contrario, in cui è la macchina a verificare l'identità umana dell'utente. Siccome questi semafori non sono mostrati in maniera chiara, si presuppone un’intelligenza umana in grado di dedurre la forma semaforo e dare la risposta corretta. Indirettamente l'operazione mi ha indicato il modo per ingannare l'intelligenza artificiale.”
Tommaso Fagioli ha fatto della sua idea una performance digitale evoluta.
Clicca qui per capire meglio: https://www.instagram.com/how_icheated_ai/
Tommaso Fagioli chiama queste sue operazioni ARTBLITZ.
Clicca qui per capire meglio: Artiblitz
Una sfida di alto valore simbolico, destinata a spegnersi rapidamente (mentre scrivo gli smanettoni di casa Instagram potrebbero aver già trovato la soluzione di contrasto) ma lasciando tracce che sono piccoli solchi nella memoria collettiva, segnali di frattura digitalpunk che smottano i pavimenti del potere digitale.
Nessun dubbio che la questione morale sia terreno aperto a molteplici discussioni, anche perché sarebbe assurdo gestire i mondi mediatici senza alcuna delimitazione. Il nodo odierno riguarda, però, la deriva di moralismo indiscriminato sui temi del sesso nelle sue molteplici accezioni. Oggi una foto di Helmut Newton o un quadro di Raffaello rischiano blocchi censori che le accostano agli annunci hard di escort siliconiche: e questo non va bene. Come non va bene che Valentina Nappi venga segnalata da Exodus Cry, un gruppo omofobico e repressivo che vorrebbe far chiudere i profili delle pornostar e di un sito serissimo come Pornhub.
La censura sul web è tema complicato, ricco di angolazioni e spigoli, materia calda per una Giurisprudenza che dovrà regolamentare la nuova morale ai tempi del web. Le stesse aziende, oggi detentrici di immense banche dati, dovranno aiutare la fase adulta dell'intelligenza artificiale, lavorando meglio sulle policy di censura, creando cluster specifici per gruppi omogenei, supportando i giovani con una nuova pedagogia digitale, isolando coloro che distruggono contenuti e creano ambienti di concreto pericolo.
Tommaso Fagioli: “Il progetto è una provocazione artistica imbevuta d’ironia. Sono foto che coprono varie combinazioni sessuali, dal porno vittoriano al presente di Valentina Nappi, passando per foto censurate online, per il gay porn vintage, per le fake celebrity porn, fino ai miei collage digitali dal sapore liberty…”
Un social media generalista necessita di regole specifiche per culture e sensibilità specifiche. Al contempo, il valore culturale che Instagram determina dovrà trasformare il moralismo censorio in un nascente rispetto per le comunità fluide, per le generazioni all digital, per tutti coloro che credono nel valore politico del corpo militante, della sessualità aperta, dei nuovi canoni estetici in un mondo mutante e coloratissimo.
Gli sviluppi sono all’ordine del giorno, diremmo del minuto; per adesso godiamoci l’azione antagonista di Tommaso Fagioli, in attesa che un nuovo vincolo venga aggiunto e un futuro aggiramento venga pensato. Parola di un Marziani nel web.
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