DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
Stefano Scacchi per "la Repubblica"
Un club che sta cambiando faccia, un allenatore consapevole di non poter essere più sicuro del proprio futuro e una partita da vincere a ogni costo perché il Milan non può permettersi altri passi falsi in campionato. Questa sera contro il Genoa a San Siro, Kakà e compagni avranno un unico scopo: interrompere il digiuno iniziato il 19 ottobre dopo l'1-0 sull'Udinese, seguito da due sconfitte con Parma e Fiorentina e due pareggi con Lazio e Chievo.
Ma ieri il primo pensiero, nella testa e nel cuore di Massimiliano Allegri, era un altro: «Voglio esprimere la mia più grande solidarietà alla Sardegna che ha vissuto una tragedia enorme. Sono molto legato a quella terra splendida e a quella gente meravigliosa perché ho giocato nel Cagliari e l'ho allenato. Ho conosciuto i sardi e so che sono tosti. Sapranno rialzarsi velocemente e ricominciare una vita normale anche se sarà molto difficile».
Tutto il resto segue a distanza siderale.
Compreso l'avvenire della sua panchina al termine di questa stagione. Non occorre più nessuna finzione di fronte alle voci su Seedorf, Inzaghi, Mangia. Fino all'ultima dichiarazione di Ancelotti («Al Milan tornerei, perché no?»): «Sento da anni questi discorsi. So di non poter essere il tecnico del Milan a vita. I cicli iniziano e finiscono. Gli allenatori non sono eterni. In Italia stanno venendo su alcuni ragazzotti che possono ambire alle grandi squadre. E dico ragazzotti perché inizio a essere vecchio. Ma allenare una grande non è semplice come scrivere un tema a scuola. Ci sono le categorie come in ogni ambito della vita. Inzaghi sta facendo bene in Primavera, Seedorf credo giochi ancora».
Nonostante queste considerazioni, mai come in questi giorni, Allegri sembra determinato a invertire la rotta finora molto accidentata. Il livornese ha alzato la voce in allenamento e dettato parole d'ordine molto decise: «Ci sono momenti nei quali un allenatore ha bisogno di spronare la squadra se vuole qualcosa di più. Passo per essere un buono, ma non lo sono. Dobbiamo mostrare attaccamento alla maglia, senso di appartenenza e rispetto verso milioni di tifosi rossoneri in giro per il mondo. E non voglio vedere menefreghismo».
Squalificato Montolivo, il capitano sarà Kakà , convocato dopo qualche apprensione per il colpo subito in allenamento nel contrasto che ha provocato la distorsione alla caviglia di Zaccardo. Tutti devono confrontarsi con il ruolo di leader conquistato in breve tempo dal brasiliano, compreso Balotelli senza gol in campionato dal 22 settembre.
La squadra (è stato annullato il ritiro di Natale a Dubai) ha ricevuto la visita di Adriano Galliani e Ariedo Braida a Milanello per creare maggiore compattezza. «Siamo ancora il club più titolato al mondo. Lavoreranno tutti insieme per il bene del Milan», commenta Allegri a proposito della transizione societaria. Il cambio della guardia sarà completato la prossima primavera.
Il prossimo organigramma ha una sua fisionomia in alcune caselle. Fenucci, Uva e Albertini papabili per gli incarichi di amministratore delegato e direttore generale; Maldini responsabile dell'area tecnica e uomo immagine del club nel mondo. Più complicata al momento l'individuazione dell'uomo mercato. Difficilmente Paratici e Sabatini lasceranno Juventus e Roma. Viene seguita la situazione di Pradè in scadenza di contratto con la Fiorentina. E poi spetterà al nuovo ds scegliere il capo degli osservatori internazionali.
ALLEGRI E GLORIA PATRIZI Galliani-AllegriBARBARA BERLUSCONI COL FIDANZATO LORENZO seedorf clarence 019FILIPPO INZAGHI
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