DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Scontro tra Andrea Scanzi e Giampiero Mughini. I due giornalisti, nello studio di Accordi&Disaccordi, il talk politico in onda su Nove, hanno discusso sul merito – per Mughini – e demerito – per Scanzi – di Matteo Renzi che, a metà settembre, durante la presentazione del suo ultimo libro si vantava di aver fatto cadere il governo Conte di cui lui stesso faceva parte.
“Con tutto il rispetto per la persona del presidente Conte (ospite della puntata, ndr), che alla testa del nostro sciagurato vascello ci sia oggi, agli occhi dell’Europa e del mondo, Mario Draghi, è una conquista, un merito e una medaglia che Matteo Renzi può affiggersi al petto”, ha detto Mughini.
“Parliamo di uno che ha l’1%. Se avesse i meriti che dice Mughini avrebbe il 20 o il 30% – ha ribattuto Scanzi ricordando come del leader di Italia viva “bisognerà parlare il giorno che andrà in televisione e chiederà scusa per aver chiamato “my friend” uno come Bin Salman che è accusato di essere il mandante dell’omicidio Kashoggi. Quindi ricordiamoci anche chi è il signor Matteo Renzi.
Matteo Renzi ha fatto cadere Conte e i 5S perché gli sta antipatico Conte, gli stanno antipatici i 5S, perché voleva stare al centro dell’attenzione, perché ha una stampa inutilmente favorevole nei suoi confronti. Quindi evitiamo di farne la celebrazione“, ha detto ancora Scanzi. “Vedo che vi sbracciate parecchio per una forza politica che è all’1%”, ha concluso Conte.
CONTE E SCANZI A UN COMIZIO A MONTEVARCHI
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