“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Salvatore Riggio per corriere.it
Parigi non perdona le sue stelle cadute. Dopo la delusione causata dall’eliminazione in Champions League per mano del Real Madrid, i tifosi del Psg hanno riservato un'accoglienza pesante domenica 13 marzo ai propri giocatori prima della partita (poi vinta 3-0) col Bordeaux. Già al momento dell'ingresso delle squadre in campo il pubblico ha iniziato a fischiare. Quando poi lo speaker ha annunciato l'undici titolare scelto da Pochettino, si sono sentiti forti fischi soprattutto al momento dell'annuncio dei nomi di Neymar e Messi (non a quello di Mbappé, risparmiato). Rumori così assordanti che il deejay del Parco dei principi ha alzato il volume della musica per coprire il rumore di uno stadio caldissimo.
Poi, a partita iniziata, ogni qualvolta Neymar toccava il pallone, si sono sentiti fortissimi fischi. Lo stesso è stato per Lionel Messi e per Pochettino quando le telecamere lo inquadravano e la sua faccia compariva sui maxischermi: evidentemente secondo i tifosi sono loro tre i principali colpevoli del fallimento della squadra. Mbappé, invece, è stato giudicato «innocente» e, nonostante sia sempre più certa la sua partenza in estate, il Parco dei principi ha scelto di difenderlo.
Alla mezz'ora di gioco, poi, la Virage Auteuil – la zona dei tifosi più caldi fino ad allora vuota - ha iniziato a riempirsi per pochi minuti. Ed è aumentato il volume della protesta. Dai fischi, agli «olè» derisori quelle poche volte in cui il Bordeaux faceva girare palla, fino agli striscioni polemici: «Mbappé a Parigi, Leonardo alla gogna», «Direction Demission» («Società, dimettetevi»). Poi il tempo di qualche coro sparso: «Paris c'est nous!»(«Parigi siamo noi») e la curva si è svuotata di nuovo. Nel secondo tempo il clima non è cambiato e al gol del 2-0 di Neymar (gli altri sono stati di Paredes e Mbappé) il pubblico addirittura non ha neanche esultato.
La difesa dei due amici è arrivata da Luis Suarez, amico e ex compagno di reparto ai tempi del Barcellona: l'uruguaiano oggi all'Atletico Madrid attraverso una storia pubblicata sul proprio account Instagram ha scritto: «Il calcio non ha memoria».
Apprezzabile. Ma probabilmente non basterà a far cambiare idea al popolo di Parigi che ha definitivamente perso la pazienza.
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