lautaro inter monterrey

MESSICO E (MOLTE) NUVOLE PER LA PRIMA INTER DI CHIVU – AL MONDIALE PER CLUB L'INTER NON VA OLTRE L'1-1 CON I MESSICANI DEL MONTERREY, CHE PRENDONO ANCHE UN PALO – SI RIPARTE DAL 3-5-2 DI INZAGHI MA LA DIFESA NON SMETTE DI BALLARE E L’ATTACCO È SENZA ALTERNATIVE DI LIVELLO. MENO MALE CHE C’È LAUTARO: SUO IL GOL DEL PAREGGIO – SABATO SERA LA SFIDA AI GIAPPONESI DELL'URAWA RED DIAMONDS - VIDEO

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Davide Stoppini per gazzetta.it - Estratti

 

 

Messico e un po’ di nuvole sulla testa dell’Inter. Non splende il sole sul debutto dei nerazzurri al Mondiale per club, l’1-1 con il Monterrey non è la medicina migliore per dimenticare Monaco e il Psg.

 

lautaro inter monterrey

La prima di Chivu è una via di mezzo tra alcuni segnali incoraggianti – la voglia di rialzarsi dopo lo svantaggio, l’applicazione di alcuni titolari, il debutto di Sucic e Luis Henrique - e altri sui quali riflettere, leggi la tenuta di una difesa che non smette di ballare e un attacco senza alternative di livello. Meno male che c’è Lautaro: suo il gol del pareggio dopo lo svantaggio firmato da Sergio Ramos. Adesso la seconda partita con gli Urawa Red Diamonds - sabato 21 giugno alle 21 italiane - diventa già fondamentale per il passaggio del turno.

 

Arrugginita è dire poco. L’Inter del primo tempo fatica a sciogliersi, sotto gli occhi di tutto il management di Oaktree in tribuna, nonostante Chivu decida di toccare poco rispetto al 3-5-2 di “inzaghiana” memoria. Un modo, probabilmente, per affidarsi alle certezze, anche in virtù del poco tempo avuto a disposizione.

 

(...) L’Inter sonnecchia, i ritmi sono da calcio estivo, Esposito e Lautaro poco si cercano e ancor meno si trovano.

 

chivu inter monterrey

Così ci deve pensare Barella a metà tempo a innescare Darmian: l’occasione mancata è abbastanza clamorosa. Dall’altra parte poco si vede. Le lacune tecniche della squadra messicana sono evidenti, le ripartenze di fatto neppure nascono, muoiono al secondo tentativo di passaggio. Ci vuole un errore di Bastoni a metà tempo per portare dalle parti di Sommer il Monterrey.

 

Dal tiro di Ocampos – è il 25’ – nasce un angolo, sul quale Sergio Ramos prima beffa Acerbi con il movimento e poi salta sulla testa di Pavard. Messicani in vantaggio, un Rose Bowl fin lì soporifero si sveglia. E a quel punto lo fa anche l’Inter, che almeno alza il baricentro, piazza le tende nella metà campo avversaria, sfrutta la buona vena di Carlos Augusto che prima prova a far segnare Esposito, poi ci riesce con Lautaro, dopo una punizione ben battuta da Asllani e una specie di suicidio tattico del Monterrey con la difesa inspiegabilmente altissima.