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IL METODO JUVE: UN TRUCCHETTO TIRA L’ALTRO – DALL’INDAGINE SUI BILANCI BIANCONERI EMERGE UN ACCORDO TENUTO RISERVATO TRA JUVENTUS E ATALANTA: ALL’ACQUISTO DI KULUSEVKI ERA LEGATA LA CESSIONE DI UN GIOVANE BIANCONERO PER FARE UNA PLUSVALENZA (MURATORI PASSATO IN NERAZZURRO PER 7 MILIONI) –IL DS CHIERUBINI AD ANDREA AGNELLI: “DA HIGUAIN IN POI ABBIAMO FATTO ALL-IN, PERCHÈ LA ROSA STAVA INVECCHIANDO E NON AVEREBBE RETTO…”
1 – CAOS JUVE, QUELL'ACCORDO 'NASCOSTO' CON L'ATALANTA PER KULUSEVSKI: SPUNTA UNA SCRITTURA PRIVATA
Da www.leggo.it
Una scrittura privata, sottoscritta dall'amministratore delegato dell'Atalanta, Luca Percassi, secondo i magistrati che indagano sui conti della Juventus, smentirebbe le dichiarazioni rese da Fabio Paratici, allora dirigente del club bianconero, agli ispettori Consob a riguardo di un impegno soltanto morale assunto dalla società bergamasca in occasione dell'acquisto da parte della Juventus di Dejan Kulusevski, pagato 35 milioni più 9 di bonus nel gennaio 2020.
Nella scrittura privata, secondo i magistrati derivante non da impegni morali ma da negozi giuridici non resi pubblici, l'ad s'impegna - il 30 dicembre 2019 - ad acquistare a titolo definitivo un giocatore della Juventus, suggerito dalla stessa società bianconera, per il valore di 3 milioni di euro.
L'Atalanta acquistò nel giugno 2020 Simone Muratore, per 7 milioni. La cessione del calciatore ha determinato la rilevazione di una plusvalenza di oltre sei milioni nella relazione finanziaria del 30 giugno 2020. A parlare dell'operazione è la Procura di Torino nella richiesta di custodia cautelare, avanzata a giugno, per quanto riguarda le partnership tra la società bianconera e altre squadre.
2 – CAOS JUVE, I 'NON RICORDO' DEI CONSULENTI E L'ALLARME DEI DIRIGENTI: «COSTI ALTISSIMI, DOPO HIGUAIN SIAMO ANDATI ALL-IN»
Da www.leggo.it
Ci sono anche 'vuoti di memoria' e diversi 'non ricordo' nelle dichiarazioni rese da consulenti del club bianconero davanti ai pm torinesi che per mesi hanno indagato sui conti della Juventus. Emergono dalle testimonianze di professionisti, agenti sportivi e calciatori interessati dalle manovre stipendi rese nei giorni successivi alle perquisizioni effettuate dagli investigatori nel marzo del 2022.
Ma ci sono anche dialoghi emblematici tra i dirigenti juventini anche attuali, come Maurizio Arrivabene, il ds Federico Cherubini e Stefano Cerrato, che spiegano bene la situazione difficile dei conti e gli investimenti sbagliati degli ultimi anni.
La crescita dei costi (in particolare, degli acquisiti e degli stipendi dei calciatori tesserati), non è stata casuale ma una ben precisa scelta «aziendale»; parlando con il Presidente Andrea Agnelli, l'attuale direttore sportivo Federico Cherubini (non indagato) afferma: «Il progetto che è stato fatto quando abbiamo cercato di alzare il livello da Higuain [...] era legato al fatto mi ricordo le valutazioni abbiamo una rosa della prima squadra che sta tendendo ad invecchiare: o facciamo un all in due/tre anni oppure questa rosa non reggerà [...]».
Proprio il concetto dell'all-in è ripetuto anche da Stefano Cerrato nell'ambito di due conversazioni consecutive avute con Cesare Gabasio e Roberto Spada (non indagato), rispettivamente General Counsel & Chief Legal Officer e presidente del collegio sindacale di Juventus F.C. (nominato in data 29.10.2021). Lo stesso Cerrato poi afferma che sono stati assunti «dei rischi economici in un momento sfortunato» in quanto «[...] noi abbiamo fatto grossissimi investimenti, bilanci in utile fino al 2018, performance sportive eccellenti, poi nella 18/19 è stato fatto un all in con Ronaldo, De Ligt e così via e subito dopo è arrivato il Covid, quindi c'è stata una situazione che si son presi oggettivamente dei rischi».
Tra «non ricordo» e «non so niente»
Quanto ai 'non ricordo', spunta il caso di un consulente che, sentito dagli investigatori - scrive l'Adnkronos - si legge nelle carte della procura «ha sostanzialmente dichiarato di non ricordare alcunché delle trattative e degli accordi inerenti le cosiddette manovre stipendi, pur a fronte di documenti (e-mail) e dichiarazioni testimoniali che lo collocano a pieno nel ruolo di riferimento del club per le questioni fiscali».
I pm quindi, riportano, «a mero titolo di esempio, le dichiarazioni, connotate da lacune e reticenze non bisognose di ulteriore commento». Alla domanda se con riguardo ai calciatori ha ricevuto richieste da parte di Juventus nella stagione 2019/2020, il consulente risponde «non me lo ricordo. Sicuramente si è parlato di rinuncia a parte di stipendio ma non degli aspetti fiscali».
E ancora alla domanda se per quanto di sua conoscenza si trattava di una rinuncia tout court a quattro mensilità, il professionista ha spiegato «mi sembra di ricordare che fosse così. Non ho memoria di una risposta precisa».
«Non ricordo niente in proposito, oltre a quello che ci siamo detti (competenza e deducibilità)», risponde, poi, quando gli viene chiesto se fosse mai occupato degli aspetti fiscali del trattamento stipendiale di calciatori tesserati con la Juventus per la stagione 2020-2021 e sempre uguale è la risposta «non ricordo nello specifico» quando gli viene chiesto di riferire se vi era stata, per quanto a sua conoscenza, una manovra stipendi analoga a quella dell'anno precedente. E ancora sebbene dichiari «sono stato coinvolto per gli aspetti fiscali» nel trattamento stipendiale dei calciatori di Juventus nella stagione 2020/2021, alla domanda su cosa gli è stato rappresentato e da chi, osserva «non me lo ricordo».
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