DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Mi vergogno di quello che vedo.
Le squadre pronte a osservare il minuto di raccoglimento, ma l’arbitro ordina il rompete le righe perché non è stato concesso, e le tifoserie giustamente fischiano.
Bravo @acmilan che ha provveduto all’omaggio di testa sua prima degli schieramenti pic.twitter.com/jovScQrIYo
— Tancredi Palmeri (@tancredipalmeri) January 28, 2020
Da toronews.net
Al termine della gara tra Milan e Torino è intervenuto Walter Mazzarri. Di seguito le sue dichiarazioni: “Non era facile dopo la batosta che abbiamo preso trovare tre giorni fa trovare la concentrazione. Si è fatto un grande secondo tempo, andando in vantaggio meritatamente. Era da vincere, perché era già vinta. Oggi la prestazione l’ha sbagliata molto l’arbitro e chi era al Var. E’ stato clamoroso. La mancata espulsione di Rebic? E’ assurdo, è clamoroso.
Se avessimo avuto il vantaggio di giocare con un uomo in più, avremmo passato di sicuro il turno al 99,9%. Il presidente? Ci siamo incrociati. Aldilà del presidente sto analizzando una grande prestazione delle mia squadra che avrebbe meritato di vincere se negli ultimi 10′ non si fossero invertiti i falli, che ci hanno impedito di ripartire. Oggi la prestazione l’hanno sbagliata gli arbitri.
Calciomercato? Sinceramente adesso ho un sacco di problemi. Siamo in emergenza totale, oggi c’erano pochi cambi. Non c’entra il mercato, pochi giorni fa avevamo in rosa troppi giocatori. Se ci sono infortunati e squalificati è difficile. Anche con l’Atalanta purtroppo eravamo in emergenza. Potevamo fare meglio anche per quel motivo e per altri motivi”.
MILAN
Marco Fallisi per gazzetta.it
La parola fine su una notte da romanzo la scrive il protagonista più atteso, quell’Ibrahimovic tornato a segnare davanti ai propri tifosi, ma il Milan nel frattempo aveva già completato la rimonta che elimina il Torino e spedisce Pioli in semifinale di Coppa Italia contro la Juve. Il merito è di Hakan Calhanoglu, autore della doppietta che rimette in pista i rossoneri al 90’, sotto di 2-1 e a un passo dall’uscita di scena. Questo Diavolo rigenerato dall’arrivo di Zlatan ha risorse infinite e merita il passaggio del turno con il 4-2 maturato ai supplementari, ma il Torino – strapazzato dall’Atalanta solo tre giorni fa − è vivo e Mazzarri può tornare a casa soddisfatto dello spirito visto in campo: la squadra è con lui.
Il pre-partita è da brividi: sullo schermo di San Siro scorrono le foto di Kobe Bryant, leggenda del basket e tifoso milanista scomparso domenica in un incidente in elicottero insieme alla figlia Gianna e altre sette persone, la voce di Freddie Mercury e di “Who wants to live forever” scandisce gli applausi dei 36mila di San Siro. Milan e Torino indossano il lutto al braccio ma l’arbitro Pasqua non concede il minuto di silenzio prima del fischio iniziale, diversamente da quanto annunciato alla vigilia. Come negli ottavi con la Spal, Ibra comincia in panchina e lascia il posto a Piatek in coppia con Rebic; Mazzarri, in piena emergenza, sceglie un 3-4-1-2 con Verdi alle spalle di Belotti e Berenguer. Il Diavolo parte forte e sfonda dalla sinistra.
Al 5’ Rebic va via alla difesa granata e calcia di destro ma N’Koulou è bravo ad opporsi con il corpo murandolo, due minuti dopo è Theo Hernandez a passare sulla fascia: sul suo passaggio in mezzo Piatek arriva in ritardo. È perfetto invece il tempismo di Bonaventura al 12’: il centrocampista rossonero, schierato al posto di Calhanoglu nel 4-4-2 di Pioli, sbuca in mezzo all’area e appoggia in porta sfruttando il suggerimento del solito Rebic dal fondo. Il croato è una spina nel fianco di un Toro ancora visibilmente sotto shock dopo i sette gol incassati sabato in casa dall’Atalanta: il pallone perso da Verdi sull’azione che porta all’1-0 rossonero è l’istantanea dello stato di confusione granata nella prima fetta del match.
Al minuto 24, mentre San Siro applaude in memoria di Kobe Bryant, Castillejo impegna Sirigu con un sinistro sul primo palo: l’azione si sviluppa sulla destra ma è un’eccezione, perché la banda Pioli continua a spingere dalle parti di Theo e Rebic, che mandano quasi sempre in tilt De Silvestri e Izzo. Nonostante le difficoltà, il Toro trova la forza per reagire e tornare in partita: Belotti prima spaventa la difesa rossonera andando al tiro al 28’ (salva Bennacer), poi avvia l’azione del pari rifinita da Verdi e finalizzata da Bremer con un tocco preciso alle spalle di Donnarumma. È il 35’ e la partita si accende: qualche minuto dopo Rebic rischia il rosso per una brutta manata a Izzo che lo tratteneva, Pasqua – senza l’aiuto del Var che non lo “chiama” al monitor per rivedere l’azione − opta per l’ammonizione a entrambi. Il duello si rinnova al 40’, ma stavolta è un uno contro uno: Rebic incanta col dribbling e prova a piazzare a giro ma il centrale granata devia con il corpo in corner. Al 41’ l’ex Eintracht trova il gol, ma Pasqua annulla per fallo di mano di Piatek, e allo scadere è ancora Ante a scatenare il panico in area granata: sul suo cross Krunic di testa manda alto.
La ripresa si apre con un brivido per Pioli: su angolo granata, l’uscita di Donnarumma non è delle migliori e il pallone carambola pericolosamente dalle sue parti prima che i compagni sbroglino la matassa. Al 57’ è di nuovo Milan, con Roamgnoli a un passo dal gol: il suo colpo di testa su cross di Castillejo scavalca Sirigu e traversa. Al 64’ è il momento di Ibrahimovic, che entra per un fischiatissimo Piatek, sempre più oggetto estraneo nella squadra che un anno fa aveva fatto innamorare con la doppietta al debutto da titolare, proprio nei quarti di Coppa Italia contro il Napoli.
Tutti aspettano Zlatan, ma è il Toro a colpire ancora, con il bomber che gioca in difesa: al 71’ Aina mette in mezzo e Bremer castiga Gigio di testa facendo esplodere la gioia dei tifosi torinisti. Pioli inserisce forze fresche richiamando Leao e Calhanoglu dalla panchina, ma il Toro regge: Ibra arriva al tiro a 10’ dalla fine, ma il suo destro dal limite finisce ampiamente a lato, poi ci riprova di testa all’83’ ma la mira è ancora imprecisa. Proprio quando Mazzarri pregusta la festa, però, il Milan la riapre con Calhanoglu al 90’: destro da fuori deviato da Djidji (entrato nel finale per Bremer). San Siro carica, Ibrahimovic sfiora il colpaccio due volte nel recupero: un tocco a pochi passi dalla porta clamorosamente alto e un gran destro respinto da Sirigu.
E’ ancora il portiere granata a dire di no al Milan con una parata su Calhanoglu imbeccato da Leao all’alba del primo tempo. Il Toro risponde colpo su colpo, sfiorando il 3-2 con una incursione di De Silvestri murato da Kjaer, poi Donnarumma dice di no ad Aina. Al 102’ Sirigu compie un doppio miracolo su Hernandez, poi il francese ci prova dalla distanza ma non inquadra. Pioli cambia ancora: dentro Kessie per uno sfinito Rebic e l’ivoriano serve a Calhanoglu un pallone d’oro in ripartenza al 106’. Il turco non sbaglia, è il 3-2. La festa milanista comincia, ma c’è spazio per la ciliegina sulla torta al minuto 108. Zlatan la piazza su assist di Leao, San Siro può finalmente saltare come prometteva lo svedese solo qualche settimana fa.
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