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“ANDARE VIA DAL REAL MADRID È UN PASSO INDIETRO, È INNEGABILE” - SARANNO CONTENTI I TIFOSI DEL MILAN DELLE PAROLE DI LUKA MODRIC: “TUTTI SANNO COS'È IL REAL MADRID, UN CLUB NEL QUALE LA MEDIOCRITÀ NON È TOLLERATA" – L’INFANZIA IN CROAZIA DURANTE LA GUERRA NEI BALCANI, L’UCCISIONE DEL NONNO E IL CALCIO ITALIANO: “IL MILAN ERA LA MIA SQUADRA PREFERITA…”
Salvatore Riggio per corriere.it - Estratti
«Dopo il Real Madrid, ovunque tu vada, è un passo indietro. È innegabile». Sono le parole di Luka Modric durante la chiacchierata con l’amico Slaven Bilic (ex allenatore della Nazionale croata ed ex giocatore di Hajduk, Karlsruhe, West Ham ed Everton) nel suo programma «(Ne)uspjeh prvaka».
«Ogni giocatore può confermarlo – ha continuato il centrocampista spiegando il suo pensiero –. Però, penso di essere arrivato in un club che, con la sua storia e la sua reputazione, è molto vicino al Real Madrid e per me è la situazione più ideale che potesse capitare. Soprattutto perché sono cresciuto con il calcio italiano. Il Milan era la mia squadra preferita».
Nel 2008 Modric dalla Dinamo Zagabria va in Premier League, al Tottenham. Quattro stagioni nelle quali viene corteggiato da Chelsea e Inter, ma nel 2012 alla porta del club londinese bussa il Real Madrid e ai Blancos non si può dire di no: «Mi dissero che mi avrebbe lasciato andare solo se fosse arrivato il Real. Mi aspettavo che mantenessero questa parola», ha continuato Modric, che pensò persino di scioperare e rifiutarsi di giocare per il Tottenham.
«Tutti sanno cos'è il Real Madrid, un club nel quale la mediocrità non è tollerata. Il solo fatto di aver mantenuto questo livello in un club del genere per così tanti anni è la cosa più incredibile tra tutti i successi che ho ottenuto».
Ogni tanto a Modric capita di ripensare all’addio al Santiago Bernabeu, alle emozioni vissute quel giorno: «Ho avuto un grande addio. Non me lo sarei mai aspettato nemmeno nei miei sogni più sfrenati. (...)
Nell’intervista Modric non poteva non ricordare la sua infanzia in Croazia durante la guerra nei Balcani: «La mia infanzia non è stata facile, ma quando ci penso, ricordo che non ero infelice. Al contrario, ero felice e me la godevo. Nonostante la guerra e le difficoltà di quel periodo, ricordo la mia infanzia felice perché ero circondato da molti amici. Dato che siamo stati rifugiati in un albergo per tutto il tempo, c’erano molti bambini. Eravamo consapevoli di tutto ciò che accadeva intorno a noi. Ricordo alcune cose dell’ex Jugoslavia, ma non molto. Eravamo a Zaton, vicino a Obrovac, e quando è iniziata la guerra, siamo andati in un albergo a Zara. Ricordo qualcosa, per esempio, quando è stato ucciso mio nonno – ha concluso Modric –. Situazioni come quelle ti segnano per sempre e non puoi dimenticarle».
KEVIN DE BRUYNE LUKA MODRIC
coreaografia del santiago bernabeu per luka modric
luka modric
luka modric
carlo ancelotti luka modric
carlo ancelotti luka modric
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