DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ,…
Domenico Calcagno per “Il Corriere della Sera”
Due miracoli sono evidentemente troppi per un giorno solo. Va benissimo al Giappone, che batte 34-32 il Sudafrica (più sorprendente della Vinci che stende Serena Williams a New York), va male all' Italia che rispetta il pronostico e si inchina a una Francia che non sarà la migliore della storia, ma è più solida e più forte degli orfani di Parisse.
Servivano troppe cose per un risultato diverso, perché la squadra di Saint-André ha tanta qualità in più anche se a volte se lo dimentica. Ieri, però, è bastato il lavoro degli avanti e il piede di Michalak (22 punti) a scavare la differenza. Nulla di trascendentale, ma abbastanza contro un'Italia debole in mischia, senza un' arma efficace, un punto fermo al quale aggrapparsi.
Sono durati più o meno un tempo gli azzurri, e sono crollati all' inizio del secondo, sulla meta di Slimani, un pilone.
Hanno accorciato con la marcatura di Venditti, ma la partita è stata sempre sotto il controllo dei galli, fino al 32-10 finale. La porta degli ottavi per l' Italia si è già praticamente chiusa anche se il Mondiale è appena cominciato e restano da giocare tre partite.
Un calcio sul palo e un altro tra i pali. La Francia, in maglia rossa, parte bene e dopo 7' più di mezzo Twickenham canta già la Marsigliese. Il colossale Picamoles sbaglia il passaggio che carambola addosso a Sarto e rotola oltre la linea, Nakaitaci schiaccia: moviola, meta. Anzi no, perché in questo Mondiale va così e pazienza se ormai siamo alle comiche. Il maxischermo cancella ogni certezza, l' arbitro, il sudafricano Joubert, chiede di rivedere ancora l' azione e annulla mentre Michalak sta già prendendo la mira per la trasformazione.
L' Italia fatica ed è pure sfortunata. La mischia concede subito tre penalità, Allan sbaglia il primo calcio e Masi si fa male dopo 10 minuti. Al suo posto entra Bacchin, 22 anni e 3 presenze, che al Mondiale neppure doveva esserci: è troppo tenero per vedersela con Sua immensità Bastareaud, 125 chili di ciccia veloce, ma è l' ultimo centro superstite agli ordini del c.t. Brunel.
Grugnendo, soffrendo e soprattutto placcando, gli azzurri contengono in qualche modo la piena. I galli perdono intensità, Allan mette i primi punti da 40 metri e l' Italia è a meno 6.
Ma Castrogiovanni e Aguero annaspano in prima linea e Michalak ingrassa la sua statistica: 15-3 per la Francia all' intervallo, gli ultimi 6 punti regalati nei 120 secondi finali, come se la pedata di Allan, invece di dare forza ai compagni, li avesse sgonfiati. Impressione confermata dai primi 4 minuti del secondo tempo, nei quali la Francia aggiunge altri 10 punti e chiude il conto. Gli azzurri passano con Venditti al 12', ma è una meta che serve più che altro a limitare i danni. La Francia va, Mas ne piazza un' altra.
La doccia, alla fine, è una liberazione.
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