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VIDEO! “PAOLO DI CANIO SARÀ CONTENTO CHE HO PERSO, MA LO SALUTO LO STESSO” – MOURINHO TORNA IN CHAMPIONS E PERDE 1-0 CON IL BENFICA CONTRO IL CHELSEA, SUA EX SQUADRA, SI GODE GLI APPLAUSI DI STAMFORD BRIDGE E POI VA IN TV A FARE IL SUO SHOW – IL “GUARDIAN” LO ESALTA: “MOU NON È PIÙ UN VERO ALLENATORE, AL GIORNO D’OGGI. È UN EVENTO DI FAMA UMANA PORTATILE. HA POTERE, MAGNETISMO VISIVO, EGOCENTRISMO, CARISMA, DOTI INSURREZIONALI. È UN MITO DEL CALCIO SELVAGGIO CHE RESISTE AL MODELLO STATUNITENSE DEL CALCIO COME PRODOTTO DI SVAGO. DAVVERO GLI PREFERIAMO NOIOSISSIMI ALLENATORI CON L’IPAD?" – VIDEO
Mourinho vede che c'è Di Canio in studio e lo saluta a modo suo??
— erclab_ilritorno (@erclab_tweet) September 30, 2025
José Mourinho non perde mai l’occasione per sorprendere. Dopo la sconfitta del suo Benfica sul campo del Chelsea, lo “Special One” si è presentato ai microfoni di Sky Sport per analizzare la partita, ma l’attenzione si è presto spostata su un siparietto che ha fatto sorridere lo studio. Dopo alcune domande dell’inviata da Stamford Bridge, Mourinho ha salutato gli opinionisti presenti in collegamento: Goran Pandev, Alessandro Costacurta e Fabio Capello.
Quando la giornalista ha citato anche Paolo Di Canio, l’ex allenatore della Roma si è fermato e, con il suo solito tono ironico, ha lanciato una stoccata: “Saluto tutti i presenti… Paolo Di Canio sarà contento che ho perso, ma lo saluto lo stesso”.
Una battuta che non è passata inosservata. Tra Mourinho e Di Canio, infatti, non corre buon sangue da tempo. L’ex capitano della Lazio, oggi opinionista di Sky, aveva più volte criticato il tecnico portoghese sia durante la sua esperienza alla Roma sia dopo l’esonero voluto dal club giallorosso. Di Canio ha spento tutto con una risata, poi le domande sono andate avanti e tutto si è concluso.
MOURINHO
Sì, il Chelsea ha battuto il Benfica 1-0. Ma la partita era solo un contorno. Il piatto forte era il ritorno di Mourinho allo Stamford Bridge, lì dove nacque lo Special One. E Barney Ronay si concentra per il Guardian sull’altro match: Mou, “e le sciarpe di José che pendevano come frutti maturi, sorvegliate da almeno un severo cartonato di José”, il “ritorno del re, del pater familias, dell’architetto di un mega-club pop-up”.
Il Guardian lo racconta “finto umile”, vestito “come un miliardario della tecnologia in cammino verso un’udienza in tribunale”. “Questa era fondamentalmente l’occasione per guardare un vecchio che si divertiva davvero tanto. Mourinho non è più un vero allenatore, al giorno d’oggi. È un evento di fama umana portatile, un José Mourinho in tempo reale”.
Sembrava tutto un po’ “bizzarro, come un sogno in cui tuo zio morto da tempo si ritrova improvvisamente a servire da bere e a fare battute alla sua veglia funebre, la cosa suonava anche stranamente tenera. Il gioco cambia. José non cambia”.
“Mourinho è ancora un allenatore d’élite? Quasi certamente no. Per uno strano colpo di scena, la banderuola tattica sembra essersi rivoltata a suo favore. Potenza. Calci piazzati. Colpi di testa. Sono tutti elementi di tendenza in questo momento“.
“E’ un errore comune dare per scontato che non abbia un’eredità più ampia, nessuna sfera di influenza sul calcio moderno. Pep Guardiola conserva la sua influenza tattica. Ma Mourinho ha perfezionato l’altra metà del gioco moderno, l’arma della gestione del palcoscenico e della personalità”.
Per cui il suo ritorno “è stato all’avanguardia, un’opera di puro teatro, un prodotto di intrattenimento, uno speciale di Mourinho del martedì sera a Las Vegas. Mourinho ha trasformato queste cose in elementi vitali, l’influencer originale, il primo uomo delle clip, il primo personaggio virale. Il calcio come momento, personalità, spettacolo. Questo è importante nel calcio moderno quanto passare la palla al portiere. È anche facile trascurare il fatto che Mourinho abbia una seconda vita come incarnazione dell’autenticità del calcio online. I giovani lo capiscono. Ha quella qualità vitale, quell’aura”.
“Dal primo José, così assurdamente bello che probabilmente ora dovrebbe essere pixelato o accompagnato da un avviso di contenuto, al defunto, elegante look da boss del cartello. Tutto questo sopravvive nei meme, nelle clip, nell’eredità del web, nell’attuale moda di boss finale che lancia bombe di verità. Non è difficile capire perché il suo fascino duraturo possa essere legato alla nostalgia per un panorama calcistico più vivido e meno ordinato. Gli anni di José sembrano piuttosto selvaggi ora. Mourinho una volta ha scaraventato un cane oltre un muro perché la polizia era alla porta. Fabian Hürzeler ha mai fatto una cosa del genere? È possibile immaginare Arne Slot che lo fa?”.
mourinho arriva in ferrari al centro sportivo del benfica
“C’era un’ulteriore ironia nel vedere l’attuale Chelsea arrancare un po’ sotto gli intricati suggerimenti di Enzo Maresca. Ecco un allenatore ospite che ha tutto ciò che i proprietari del Chelsea desiderano: potere stellare, magnetismo visivo. Ma anche tutto ciò con cui non potrebbero mai lavorare: egocentrismo, carisma, doti insurrezionali.
Dite quello che volete della sfrontatezza di Mourinho, del suo violare le regole. È anche ossessionato dal gioco e dalla gloria. Chi preferireste guardare, il signore oscuro in tutto il suo potere cagliato, o un uomo con un iPad, una squadra acquisita come un portafoglio azionario, la visione statunitense del calcio come prodotto di svago mobile?“.
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