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MARCIA INTER-ROTTA – MURA:"SCONFITTA INGIUSTA A BARCELLONA. HANNO VINTO L' ESPERIENZA E I SOLISTI, MESSI ANCHE SE IN PRECARIE CONDIZIONI È SEMPRE MESSI. L'INTER HA MOSTRATO GLI STESSI LIMITI DI ATALANTA E NAPOLI. SI COSTRUISCE TANTO, SI SEGNA POCO. E QUESTO, IN EUROPA, SI PAGA - DEL NAPOLI CHE AVEVA SCHIANTATO IL LIVERPOOL, NESSUNA TRACCIA. SCARSA MOTIVAZIONE E RELATIVO CALO DI TENSIONE? E INSIGNE...

Gianni Mura per “la Repubblica”

 

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Gira e rigira, l' 1-2 di Barcellona è alquanto ingiusto per l' Inter. Due partite in una: per 50' l' Inter dà lezione di calcio. Subito in gol, bravo Lautaro, ma i ragazzi Barella (per 90', nonostante il solito giallo dopo 6) e Sensi si muovono al Camp Nou come nel cortile di casa. Non succede tutti i giorni, ed è la cosa migliore che l' Inter porta a casa, oltre ad Handanovic che per quasi un' ora fa da spettatore, mentre Ter Stegen si esalta su un colpo di testa di Lautaro, sempre lui.

 

Senza Lukaku ma con due punte molto mobili e veloci Conte manda in crisi Piqué e soci. Valverde dà il via alla seconda partita quando toglie il più lento, Busquets, e inserisce Vidal, che corre e picchia per due. Suo il passaggio a Suarez, bellissima mezza girata. L' 1-1 sveglia tutto il Barça e deprime oltre misura l' Inter, mai vista così bella e determinata neanche ai tempi del Triplete. Conte lamenta anche un mancato rigore su Sensi, si era sull' 1-0 (un attimo prima del pari), e finisce ammonito. Prova a rinforzare le barricate, ma si sveglia anche Messi e serve il pallone della vittoria a Suarez.

 

Così si può dire che hanno vinto l' esperienza e i solisti, Messi anche se annunciato in precarie condizioni è sempre Messi. Ultima delle quattro italiane in scena, l' Inter ha mostrato gli stessi limiti di Atalanta e Napoli. Si costruisce tanto, si segna poco. E questo, in Europa, si paga.

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A Genk, il Napoli visto col Brescia.

 

Di quello che aveva schiantato il Liverpool, nessuna traccia. Scarsa motivazione e relativo calo di tensione? Più che masticare gomma, Ancelotti rumina e azzanna. Non è, alla lunga, il Napoli che voleva. Cicaleggia nel primo tempo, come l' Atalanta.

 

Non perde ma non ha molto da brindare dopo questo 0-0 in casa dei campioni del Belgio, non una manica di sprovveduti. Però a Salisburgo ne avevano beccati 6.

 

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Squadra onestissima, molto giovane il Genk. Il Napoli gioca un accettabile primo tempo, ma non passa: colleziona un palo di Callejon, una traversa e mezza di Milik, un tiro di Koulibaly respinto sulla linea. Per Milik era la sera del rilancio. S' è mosso molto e ancor più ha sbagliato. In folta compagnia: Allan irriconoscibile, Lozano molle, Ruiz svagato. Col tempo cresce il Genk, molti angoli a favore e un paio di parate di Meret, Callejon sbaglia un' altra grossa occasione. Attenuanti: la prematura uscita di Mario Rui, rimpiazzato da Malcuit, a disagio sulla sinistra, molto meglio quando Ancelotti l' ha spostato a destra. E poche soluzioni in panchina per cambiare la musica.

Insigne era in tribuna per scelta tecnica. Un Napoli appannato, imbattuto ma imbruttito.

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