DAGOREPORT - LA MAGGIORANZA VIAGGIA COSÌ “COMPATTA” (MELONI DIXIT) CHE È FINITA SU UN BINARIO…
Giancarlo Dotto (Rabdoman) per Dagospia
Dentro o fuori? Il quarto uomo e il teleballista di Sky non hanno dubbi, la vedono fuori la palla crossante di Rudiger su cui De Rossi, di testa, segna il gol che vale sei punti. Per me, dentro tutta la vita, ma sospetto di essere schifosamente fazioso. E dunque finisce in bianco, e comunque giusto, Napoli e Roma, al fondo di una partita sanguinaria.
E l’Inter che se ne resta già quasi nella via di fuga, quattro punti sopra il Napoli e sette sulla Roma e una miriade sensazionale di fortune sparse (a Udine sono scesi con le renne in campo). Tensione e pressione. Tutto molto maschio e molto hardcore. Quelli di Sarri hanno fatto merenda con Satana. Martellanti come una banda di metallo vichingo.
Roma non estroversa, ma tosta e concentrata, versione Barcellona, quello dell’Olimpico per capirci, primo non perdere, secondo pure. Napoli arriva quando, come e dove peggio non si può, per una Roma dilaniata dal fuoco nemico e amico. La squadra più orfanella del mondo.
Ignorata quando non fischiata nel deserto amico e imprecata negli stadi stracolmi nemici. Tante facce minacciose. A cominciare da Higuain. Uno che Rudi Garcia si sarebbe portato a cavacecio da Napoli a Roma, scalzo e bendato. Insigne è lo gnomo folleggiante, la palla più due piedoni spiritati.
Kalidou Koulibaly, da solo, solo mostrandosi, racconta di ancestrali pentoloni dove l’uomo bianco è carne da spolpare. Su Dzeko, eroico, sono addosso come le mosche. Allen e Nainggo si azzannano. Si lotta in ogni zolla del campo. Questo è il primo tempo.
Così sanguinario che si fa male anche il guardalinee, solo a guardare e a sbandierare. Primo tempo bianco, blindato da quattro mastinacci, Manolas e Rudiger di qua (a soffocare Higuain), Koulibaly e Albiol di là (a menare Dzeko). Molto Napoli, ma nessun brivido per Coso Scezni.
Secondo tempo più pensato e meno arrembato, necessariamente. Sempre Napoli avanti e Hamsik che spreca palla d’oro su assistenza di Higuain. Debito d’ossigeno, ma la partita non s’ammoscia e Coso Scezni miracoleggia come se fosse il Bate, dopo il gol cancellato a De Rossi.
Il Napoli c’è, ma c’è anche la Roma. Viva e piena d’orgoglio. Rudi Garcia può dire a petto in fuori: la squadra è con me. Se solo i tifosi si ricordassero d’esserlo. Ah, epico Manolas.
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