DAGOREPORT – NEL NOME DEL FIGLIUOLO: MELONI IMPONE IL GENERALE ALLA VICEDIREZIONE DELL’AISE.…
1. BERGOGLIO SCEGLIE IL SEGRETARIO DI STATO PAROLIN E ANDREA MANTO, UN SUPERMANAGER IN TONACA, PER IL CONTROLLO DI TUTTA LA SANITÀ
Colin Ward per Dagospia
Il capo operativo della Sanità vaticana, salvo colpi di scena dell’ultima ora, sarà monsignor Andrea Manto.
Secondo quanto risulta a Dagospia, Il suo nome per un grosso incarico nella sanità di Oltretevere girava già da quest’estate, quando Manto, attuale direttore del Centro di Pastorale Sanitaria del vicariato di Roma, aveva confessato ad alcuni amici che era molto preoccupato perché il segretario di Stato, Pietro Parolin aveva deciso di affidargli un ruolo di altissima responsabilità nel governo dell’intera Sanità vaticana. In una struttura tutta nuova e che avrebbe avuto “un compito gravosissimo”: mettere ordine in tutti gli ospedali cattolici.
Una responsabilità da far tremare i polsi anche a un uomo di fede e a un manager rodato come questo monsignore di 48 anni. Tra lui e il Papa ci sarà Pietro Parolin, il segretario di Stato che formalmente guiderà il nuovo “ministero della Salute”, ma in pratica dovrà delegarne la gestione a Manto.
La carriera vaticana di Manto, medico e sacerdote, è stata rapida e lineare: ordinato monsignore a 43 anni, ha fatto ancora da semplice “don” il direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale della Sanità della Cei. Quindi è stato promosso al Vicariato di Roma, sempre a occuparsi di sanità. Ed è presente in quasi tutti gli organismi vaticani che si occupano di medicina e salute (come l’associazione dei Medici cattolici). Insomma, è un super tecnico dotato anche di doti manageriali.
Nella infausta geografia della cordate che ammorbano il Vaticano, non è facilmente collocabile. Il massimo che si strappa chiedendo di lui è che sarebbe un ex “ruiniano”, dal nome di Camillo Ruini, ex capo della Cei. Non propriamente un bergogliano, insomma.
Ma tutta bergogliana è la scelta di affidarsi a uno con il suo curriculum, perché il papa non vuole più scandali come il dissesto dell’Idi; voragini spaventose come quella del Gemelli di Roma (che appartiene all’Università Cattolica di Milano); guerre di potere come quella che da anni tocca il Bambin Gesù (che è direttamente del Vaticano) e operazioni finanziarie spericolate come quelle di alcuni ospedali delle varie congregazioni religiose a spasso per il mondo. Tutti bubboni che poi, quando esplodono, non solo a livello di immagine, li paga regolarmente il Vaticano e la Chiesa tutta. Anche se il pasticcio magari l’hanno fatto le suore pugliesi.
IDI - istituto dermatologico dell'Immacolata di Roma
Come rivela Andrea Tornielli sulla “Stampa” di oggi, d’ora in poi tutta la sanità cattolica risponderà quindi a un “Supercommissario”. Una specie di Raffaele Cantone in clergyman, ma col camice da medico nell’armadio.
Non solo, ma questa nuova organizzazione del “business sanitario” voluta da papa Francesco sposterà il controllo di una bella fetta delle finanze vaticane, che sono poi il vero oggetto su cui verte la guerra in corso Oltretevere e che ha scatenato Watileaks2, con il suo spettacolare corredo di “corvi”, fughe di notizie, libri-inchiesta, processi (farsa) e rogatorie internazionali sul banchiere “bianco” Pietro Nattino, quello di Finnat.
Ultima notazione: il fatto che adesso sia stata affidata al cardinale australiano Georges Pell, “ministro” dell’economia e principale bersaglio di monsignor Vallejo Balda, anche il controllo di tutte le entrate e di tutte le uscite della Santa Sede ci dice almeno due cose. Che il Vaticano è un posto ben strano (ma prima che razza di “ministro” dell’economia era senza il controllo della cassa generale?) e che la cordata che si è servita di Balda e Chaouqui ha preso un’altra brutta botta per volontà di Bergoglio stesso. Proprio colui che, in questa storiaccia, tutti dicono di voler aiutare a riformare la Chiesa cattolica.
2. SANITÀ GESTITA DAL VATICANO ARRIVA IL SUPERCOMMISSARIO
Andrea Tornielli per La Stampa
Cliniche e ospedali di proprietà degli ordini o enti religiosi vivono «particolari difficoltà» e per questo Francesco ha deciso di creare una speciale commissione pontificia il cui presidente - una sorta di «supercommissario» per la sanità cattolica - risponderà direttamente al Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin.
VALLEJO BALDA CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO
Sono note le difficoltà e anche i casi di mala gestione in cui sono state coinvolte alcune strutture sanitarie cattoliche che hanno goduto di molta autonomia fino a quando si sono rese necessarie operazioni di salvataggio, come quella decisa da Papa Bergoglio per l' Idi, l' Istituto dermopatico dell' Immacolata.
Ora Francesco, con una decisione presa il 7 dicembre e resa nota ieri, ha istituito la «Pontificia Commissione per le attività del settore sanitario delle persone giuridiche pubbliche della Chiesa», che ha come scopo quello di «contribuire alla più efficace gestione delle attività e alla conservazione dei beni mantenendo e promuovendo il carisma dei Fondatori».
Il nuovo organismo Il nuovo organismo sarà composto da un presidente e da sei esperti nelle discipline sanitarie, immobiliari, gestionali, economico-amministrative, finanziarie: l' organismo potrà delegare parte delle proprie funzioni a uno o più membri e sarà assistita da una Segreteria.
Significativi i poteri affidati a questa task force per la buona gestione degli ospedali cattolici: rilascerà «alle Congregazioni della Curia romana, da cui le persone giuridiche pubbliche interessate dipendono, il consenso necessario, vincolante per la concessione delle autorizzazioni canoniche in ordine alla dismissione o riorganizzazione delle attività e/o degli immobili relativi al settore sanitario». Che cosa significa?
Fino a oggi gli ospedali gestiti da ordini religiosi dovevano far riferimento alla competente congregazione vaticana, per l' appunto quella per i religiosi. D' ora in poi sarà il «supercommissario» alla sanità, d' accordo con il Segretario di Stato, a dire l' ultima parola dismissioni e riorganizzazioni.
monsignor parolin e john kerry
La commissione avrà anche il potere di accedere a tutti gli atti, e dovrà studiare la «sostenibilità del sistema sanitario delle persone giuridiche pubbliche della Chiesa così da definire una possibile strategia operativa di lungo periodo anche in rapporto ai principi della Dottrina Sociale».
Proporrà soluzioni per le situazioni di crisi, studierà «nuovi modelli operativi per le persone giuridiche pubbliche operanti nel settore sanitario». Com' è noto, la Santa Sede gestisce direttamente due ospedali, il Bambin Gesù di Roma e la Casa Sollievo della Sofferenza in Puglia. Il Policlinico Gemelli è dell' Università Cattolica e ha seri problemi di indebitamento anche a motivo dei crediti con la Regione Lazio.
Sempre ieri, a conclusione della riunione del C9, il consiglio dei cardinali, è stata resa nota anche la costituzione da parte del cardinale australiano George Pell, «ministro» dell' Economia vaticano, di un gruppo di lavoro per monitorare Oltretevere le entrate e le spese.
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