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Mario Sconcerti per "Il Corriere della Sera"
Torna un po' di Milan. Con qualche crudeltà sparsa si potrebbe definire la prima vittoria della gestione Barbara, suo il discorso alla squadra alla vigilia, con Galliani che andava direttamente all'aeroporto. Proprio per questo viene da fare un doppio augurio: di buona vita al grande Adriano sacrificato solo alle gerarchie dinastiche ma capace di costruire il miglior Milan della storia. E a Barbara che inaugura con un successo la sua parte di storia. Il resto è stato una partita senza vita, troppo animosi gli scozzesi e disorganizzati, una specie di piccola orgia dilettantesca.
Forse questo è il limite della Champions attuale, troppa differenza tra le prime linee e le altre, troppe squadre con pochissimi punti e tante altre a distanze siderali. Ma credo che ormai sia una conseguenza della diversa ricchezza. I paesi piccoli non hanno sponsor, la Scozia ha la metà degli abitanti della sola Lombardia.
I soldi vanno sempre più dove c'è massa. Ma questo tipo di differenza funzionerà sempre meno dal punto di vista televisivo, quindi andrà rivista, anche se, confesso, ancora non è chiaro come. Buon Milan comunque, da squadra vera, una volta tanto completa. Con Kakà che fa la sua differenza e Balotelli almeno s'intravvede. L'Europa si addice più che l'Italia al Milan per un problema di organizzazione.
Da noi è più alto il livello del professionismo, c'è più scuola. Il Celtic gioca in un campionato di 14 squadre, si bastano per lo spettacolo che devono dare. Né possono comprare grandi cose all'estero. L'Olanda del prossimo avversario è lo stesso elemento anche se con proiezioni diverse.
L'Olanda vuole guadagnare dal calcio, quindi fa da scuola per tutti. Il Celtic ha ambizioni più personali. Bellissima la partita tra Borussia e Napoli, sempre aperta, sempre veloce. Ma la sensazione è di un Napoli che ha limiti quasi esatti ad alti livelli. Ha preso due gol a Londra (Arsenal), tre con la Juve, due con la Roma, tre con il Borussia.
Quando l'avversario sale di qualità , il Napoli cede spazio, cede struttura. Pesa il rigore iniziale, abbastanza leggero, ma pesa complessivamente la partita. Il Napoli stavolta ha giocato alla pari e ha perso nettamente. Le possibilità di qualificazioni adesso sono leggere e d'altra parte le era capitato il girone più complesso. Resta l'immagine di un'ottima squadra capitata a volte in giochi più grandi del possibile. Ma è anche la terza sconfitta consecutiva. Forse è un intero metodo da mettere in piccola discussione.
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