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CACCIUCCO AI CINQUE CERCHI – DAL MITOLOGICO NEDO NADI A GABRIELE DETTI, LIVORNO SI CONFERMA CAPITALE DELLO SPORT ITALIANO E FABBRICA DI MEDAGLIE OLIMPICHE – IN PEDANA ANCHE IL 38ENNE ALDO MONTANO CHE TENTERA’ UN NUOVO ASSALTO ALL’ORO NELLA SCIABOLA

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Francesco Persili per Dagospia

 

Il cacciucco ai cinque cerchi. Dalla scherma al nuoto, da Nedo Nadi a Gabriele Detti, la tradizione continua. Livorno si conferma capitale dello sport. A Londra erano stati Andrea Baldini, oro nel fioretto a squadre, e Aldo Montano, bronzo nella sciabola a squadre, a far sventolare in alto il vessillo labronico. A Rio è toccato a Gabriele Detti che ha ringraziato i genitori, e tanti suoi concittadini, che hanno fatto le ore piccole per seguire la rimonta che gli è valsa il bronzo. Livorno, fabbrica di campioni olimpici e città più medagliata d’Italia (considerando anche europei e mondiali).

 

In principio fu Beppe Nadi, maestro d’armi fondatore dello storico Circolo Scherma Fides: fu lui ad educare, a suon di scudisciate, il talento di Nedo e del fratello Aldo. Un moschettiere di scoglio, Nedo Nadi, leggenda dello sport azzurro. Ai Giochi di Anversa del 1920 fu il primo a vincere l’oro con fioretto, sciabola e spada. Allo stupore del re del Belgio durante la premiazione (“Mi ricordo di averla già premiata”) oppose l’ironia tipicamente livornese: “Credo che dovrà rivedermi ancora altre volte”.

 

 

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Dinastie di fenomeni. Aldo Montano, il nonno dell’attuale olimpionico, vinse due medaglie d’argento, una ai Giochi di  Berlino del ’36 e l’altra durante quelli di Londra del ’48. La sua strada fu seguita dal figlio Mario Aldo che può esibire l’oro conquistato a Monaco nel ’72. Poi arrivò Atene 2004 e il trionfo marchiato “0586” di Aldo Montano che salì sul podio con il prefisso telefonico della città in bella evidenza. Telefonata di rito dal Quirinale dove c’era un altro livornese doc, Carlo Azeglio Ciampi che festeggiò anche l’impresa nel ciclismo di Paolo Bettini, from “California”, a sud di Cecina. 

 

MONTANOMONTANO

A distanza di quattro mesi dall’intervento alla spalla, Montano è partito per Rio con la convinzione di farcela: “Se riesco a stare tranquillo, vinco di nuovo”. In attesa dell’assalto al gradino più alto del podio dello sciabolatore, Livorno si gode l’impresa di Detti partito per il Brasile col sogno di vincere una medaglia e poi comprarsi una casa. Magari davanti al “suo” mare.

 

ALLEGRIALLEGRI

"Basket city" ai tempi di Fantozzi e Dell'Agnello e dei derby infuocati tra Libertas e Pallacanestro Livorno, la città toscana è una sorta di Disneyland dello sport. Palestre, piscine, pedane e gabbioni, la variante del calcio che si gioca sul cemento negli stabilimenti del lungomare. In questa specie di calcetto balneare si sono cimentati in epoche diverse anche le glorie calcistiche cittadine: l’ex capitano della grande Inter di Moratti padre ed Herrera, Armando Picchi, e l’attuale tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri. Testardi e sognatori. Si danno un obiettivo e non mollano mai. Vengono da una terra che ha dato al mondo marinai, artisti, ribelli e campionissimi. Vengono da Livorno, provincia di Olimpia.

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