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Vittorio Bertello per "Il giornale dell'arte"
New York. Non è ancora stato fissato un giorno per la vendita di arte moderna, gioielli e arte etnografica dalle collezioni di Lauren Bacall, una delle ultime dive di Hollywood, scomparsa ad agosto all’età di 89 anni; l’asta, che sarà tenuta da Bonhams nella sua sede newyorkese di Madison Avenue, è comunque prevista per marzo 2015.?Dai 700 pezzi in vendita gli esperti si attendono un incasso totale di circa 3 milioni di dollari. Tra gli artisti più ammirati dall’attrice, Henry Moore le fu presentato personalmente da Robert Lewis, della Brook Street Gallery di Londra.
Si racconta che un giorno lo scultore abbia telefonato a Lauren Bacall. Alla voce dell’operatore che passava la telefonata all’attrice, questa rispose: «Is that really Henry Moore?», sentendosi replicare: «Is that really Lauren Bacall?».
Delle otto sculture di Henry Moore in vendita, due saranno vendute il prossimo 4 novembre, nella vendita newyorkese Bonhams di arte impressionista e moderna. Sono due bozzetti in bronzo: «Maquette for Mother and child: Arms (Lh 697)», fuso nel 1976, l 20 cm e numerato «1» di nove esemplari (150-200mila dollari le stime) e «Working model for Reclining figure: Bone skirt (Lh 723)», fuso nel 1977-79, l 69 cm, e anche questo numero «1» di nove esemplari (600-800mila dollari)?
Le opere in asta hanno «arredato» le dimore della Bacall, dalla casa di Los Angeles in cui visse con il marito Humphrey Bogart, alla casa di campagna di Amagansett, nello Stato di New York, a «The Dakota», celebre residenza newyorkese affacciata su Central Park.?
Tra le opere in vendita il prossimo marzo, i più importanti dei bozzetti di Henry Moore hanno stime tra i 25 e i 60mila dollari; in catalogo vi saranno altri modelli per studio (di Lynn Chadwick, per esempio; quotazione tra 15 e 20mila dollari).
Nella sezione delle stampe figurano alcuni nomi di artisti del Novecento americano (come Jim Dine e David Hockney, prezzi tra i 6 e i 9mila dollari) ma c’è anche un foglio di Robert Havell, un seguace di John James Audubon, con la figura di un pellicano (50-75mila dollari), nonché lavori di Hockney, Picasso, Miró e Calder.
?La Bacall, che era solita acquistare presso gallerie e case d'asta in California, a New New York e a Londra, ma anche a Parigi e Roma, era anche un'appassionata collezionista di arte africana, un interesse nato durante un soggiorno nel continente al seguito di Humphrey Bogart, impegnato con Katharine Hepburn nelle riprese del film «La regina d'Africa» (1951).
?Tra i gioielli spiccano alcuni pezzi firmati Schlumberger, come un braccialetto in oro a 20-30mila dollari, o un anello in acquamarina e turchese (8-12mila dollari) o, infine, un paio di orecchini (7-9mila dollari).
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