COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…
Da gazzetta.it
La sconfitta di misura contro la Polonia ha complicato i piani di successo dell'Italia, ma non tutto è perduto. Si può ancora sperare, nonostante il secondo posto nel girone. Già perché il 3-1 al Belgio è stato solo parzialmente vanificato dal 5-0 della Spagna alla Polonia. Gli iberici chiudono al primo posto, ma l'Italia è ancora in corsa per il ripescaggio come miglior seconda. La squadra di Di Biagio ha chiuso il gruppo con 6 punti e una differenza reti di +3 (6 gol fatti, 3 subiti). Per essere la migliore delle 3 seconde devono verificarsi le seguenti ipotesi nelle prossime 3 partite: Danimarca-Serbia; Germania-Austria e Francia-Romania.
Occhi su Danimarca-Serbia e Austria-Germania in contemporanea. Danesi e austriaci non devono vincere con 3 gol di scarto perché finirebbero a 6 punti, avrebbero la stessa differenza reti degli azzurri ma un maggior numero di gol realizzati. Francia-Romania non deve finire in pareggio (risultato purtroppo probabile perché entrambe a quota 7 punti sarebbero qualificate...), ma non è tutto: mentre una vittoria della Romania andrebbe bene agli azzurri con qualsiasi risultato, la vittoria della Francia deve avvenire con 3 gol di scarto. Solo in questo caso, infatti, la Romania finirebbe con una differenza reti peggiore degli azzurri.
ITALIA BELGIO
Vincenzo D'Angelo per gazzetta.it
L’Europeo dell’Italia è congelato. Serviranno quarantotto ore per capire se saremo su un aereo per Tokyo nell’estate 2020 ma soprattutto per sognare il titolo continentale. L’Italia fa il suo dovere, batte 3-1 il Belgio e chiude a sei punti, ma non basta per vincere il girone perché a Bologna la Spagna strapazza 5-0 la Polonia e arriva prima per la miglior differenza reti nella classifica avulsa. Siamo appesi a un filo nella corsa al posto di migliore seconda, ma Francia-Romania di lunedì sera spaventa non poco.
La punizione per il ritardo decisa per Kean rimescola le carte della formazione: Di Biagio conferma il 4-3-3 ma è costretto ad alzare Pellegrini largo a sinistra e a inserire Locatelli a centrocampo. L’Italia parte decisa e al 7’ va vicinissima al vantaggio con Barella, che arriva in tuffo di testa sul cross di Pezzella ma non inquadra la porta per centimetri. Sembra l’inizio di un arrembaggio e invece l’Italia va col freno a mano. Circolazione lenta e scolastica, che non sorprende il Belgio. Anzi è proprio il Belgio a spaventarci con un diagonale di Lukebakio respinto in tuffo da Meret. Come con la Polonia, gli azzurri faticano negli ultimi venti metri e allora provano da fuori, senza mai spaventare realmente De Wolf. Serve una scintilla, che arriva poco prima dell’intervallo dal giocatore più elettrico: Pezzella pesca ancora Barella sul secondo palo che stavolta calcia al volo, la respinta del portiere belga torna verso il centrocampista del Cagliari che di sinistro trova il palo lungo. La gioia azzurra è però contenuta: la Spagna è già 3-0 con la Polonia.
Senza pensare a ciò che accade a Bologna, l’Italia inizia la ripresa all’assalto perché comunque serve una buona differenza reti per sperare ancora in un eventuale piazzamento come migliore seconda. E all’8’ arriva subito il 2-0 con una bella girata di testa di Cutrone. Al 20’ Locatelli ha un’occasionissima in spaccata a pochi metri dalla porta, ma manda a lato. Poi Mandragora e Cutrone sbattono sul muro De Wolf. Però è un bel segnale: l’Italia vuole fare il massimo per sperare ancora.
Le notizie che arrivano da Bologna però non sono confortanti e il 4-0 di Ceballos gela anche il Mapei Stadium. Di riflesso l’Italia sembra perdere foga e permette al Belgio di rientrare in partita con una perla da fuori a giro di Verschaeren, che infila Meret all’incrocio dei pali. Il palo di Mancini al 43’ sembra un segnale sinistro per il futuro, ma il gol di Chiesa al 44’ alimenta la fiamma della speranza. L’Italia chiude seconda con sei punti e con un più 3 di differenza reti: non è male, ma l’incubo biscotto tra Romania e Francia è dietro l’angolo. E i romeni potrebbero anche perdere 2-0 e passare ugualmente: avrebbero la stessa differenza-gol dell’Italia, ma con 8 reti realizzate.
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