DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Luca Bianchin per gazzetta.it
Il deejay dello stadio Tardini nel prepartita manda a tutto volume la Marcia Trionfale dell'Aida – Giuseppe Verdi assieme alla musica da discoteca, è pur sempre sabato sera – ma nella terza vittoria della Juventus c'è poco trionfo. Più che una marcia, è stata una battaglia di trincea. Parma-Juventus finisce 1-2 con due gol spediti da Mosca: Mandzukic per il vantaggio e Matuidi per il secondo allungo, le due M della finale del Mondiale. Allegri va a 9 punti, abbastanza per una sosta da capolista, ma rischia di passare due settimane di pensieri come Cristiano Ronaldo, ancora senza gol, meno pericoloso rispetto alla "prima" col Chievo.
MANDZUKIC-GERVINHO — Non che ci sia qualcuno in ritardo - lo stadio è quasi pieno già per il riscaldamento – ma Mandzukic punisce chi non arriva puntuale: dopo meno di due minuti segna un gol strano. Su un cross da destra di Cuadrado, il suo colpo di testa rimpalla su Iacoponi e resta lì, per aria. Sepe non esce e Marione, solo solo, non si sottrae alla deviazione. Qualcuno pensa sia già finita, ma sottovaluta la grande anima del Parma e i problemi difensivi della Juve settembrina. I bianchi mettono in fila tre pericoli e alla fine pareggiano. Pericolo uno: una percussione di Gervinho, che apre le acque in zona-Chiellini, con salvataggio disperato di Cuadrado su Di Gaudio. Pericolo due e tre: due tiri di Stulac su cui la Juve si salva con la traversa e con uno Szczesny insicuro.
Al minuto 33, il gol: Gervinho mette in porta un cross di Gobbi deviato da Inglese e apre il carnevale della famiglia in tribuna. Pensiero istintivo: la Juve, in dieci con Cuadrado infortunato a bordo campo, ha concesso ancora spazio, come una squadra distratta. Allegri lo sa e forse va all'intervallo felice, perché a fine primo tempo arrivano due pericoli… E il contropiede Gervinho-Rigoni, con Cuadrado pessimo in fase difensiva, mette decisamente più brividi di una giocata più tiro di Bernardeschi respinta da Sepe.
LA MOSSA DOUGLAS (E MATUIDI) — Il secondo tempo si apre con un paio di azioni made in Ronaldo e un tiro (alto) di Khedira dopo cross di Alex Sandro. La Juve però non segna, così Allegri va sul sicuro: dentro Douglas Costa, lo spacca-partite. Probabilmente è un caso, ma al 13’ Matuidi fa 2-1 con un gran sinistro sotto la traversa, alla fine di una azione di Alex Sandro nobilitata da un tacco di Mandzukic. La partita, ovviamente, così cambia ancora e da un lato la Juve rischia di allungare con Douglas Costa – grande palo a 20’ dalla fine – ma dall’altro il Parma si dimostra vivo. Un tiro-cross di Inglese, con Szczesny ancora incerto, fa vibrare di speranza il Tardini e nel finale lo stadio urla. Szczesny, però, rischia poco o nulla.
LA PARTITA DI CR7 — Cristiano ha cercato tanto il gol, più che nelle prime due partite, ma è rimbalzato contro i difensori del Parma, schierato con due linee davanti a Sepe. Ha giocato tanto al centro nel primo tempo e parecchio sulla sinistra nel secondo, soprattutto è sembrato sfortunato, fuori tempo, quasi prigioniero di una maledizione. È andato vicino al gol con un colpo di testa uscito di un nulla, poi non è arrivato su un tocco di Khedira e ha messo fuori un piatto per lui non complicato. Nel finale è entrato anche Dybala, alla seconda panchina consecutiva, che ha ricomposto il Dybaldo. Nel complesso però Paulo ha vissuto una partita numero 100 in A con la Juve anonima.
PARMA POSITIVO — Il Parma, in tutto questo, va a casa speranzoso: si temeva una goleada, è stata una bella partita. Soprattutto, D'Aversa ha avuto buoni segnali da un paio di uomini chiave. Stulac si è confermato calciatore di livello – "calciatore" in senso letterale, è uno dei migliori tiratori da lontano della Serie A – e soprattutto Gervinho ha giocato un'ora vecchio stile, come ai tempi della Roma. Il turbo, anche dopo il viaggio di due anni in Cina, è ancora attivo.
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