DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Antonio Dipollina per “la Repubblica”
Si parte, e c' è la rivoluzione. O qualcosa di simile, per il calcio in tv. Che tecnicamente si riduce a un pesante prelievo di contenuto da parte di Mediaset ai danni di Sky. E che nella realtà innesca, nel povero appassionato, anche dilemmi insanabili. Alle corte: Mediaset ha messo sul piatto una cifra impossibile - sui 700 milioni per tre anni - e si è presa la Champions League.
Ha rivoluzionato quindi la sua offerta Premium, offre la serie A delle grandi squadre e il torneo dei sogni.
Che era di Sky. Se scende un marziano juventino sulla terra domani, non ha dubbi: fa l' abbonamento a Premium e se la gode tutta. Ma il marziano non esiste, esiste invece in natura il tifoso che finora era abbonato a Sky e che si ritrova senza Champions.
La sirena Mediaset suona: vieni (anche) da noi, 26 euro al mese i primi sei mesi, trenta i successivi e ti diamo tutta la Juve, o l' Inter, o il Milan o la Roma più la Champions - più le serie tv, ma è secondario. Facile a dirsi. L' abbonato Sky ha tutta la serie A ma proprio tutta: volendo ha anche la serie B, con l' Europa League, ma soprattutto, il vero appassionato, ha il Real, il Barcellona, il Chelsea nei rispettivi campionati.
Rinuncia al ben di Dio e passa alla concorrenza? Si abbona a entrambe? Si rassegna e un po' di Champions la vedrà in chiaro su Canale 5 - vedi la Lazio dell' altra sera, 20%, mica male - ma non la Juve del girone di qualificazione, etc etc? Qui si entra nel ginepraio, buona fortuna a tutti. E per chi la domenica si attacca alla tv la rivoluzione prosegue: Mediaset ha comprato i diritti delle prime interviste dopo gara più un altro blocco di esclusive simili (si entra in dinamiche folli, i diritti dei gol di una giornata sono di tutti per una settimana, poi sono solo di Mediaset. E altre simili amenità).
Mediaset
«L' unico marchio, televisivo o commerciale, che è con la Champions fin dall' inizio è Mediaset», rivendica Alberto Brandi capo della redazione sportiva. Dov' è la sorpresa, dov' è lo scandalo? Infatti non c' è, ma come detto c' è il tifoso-appassionato di mezzo.
Tecnicamente Mediaset diventa la Sky del calcio con la Champions e le esclusive intorno alle partite (interviste, etc), l' allenatore dopogara deve presentarsi in primis ai microfoni del Biscione e per mezz' ora esatta (qualcuno deve pure cronometrare) non potrà andare in nessun' altra tv.
Visto l' investimento mostruoso, tanto valeva provare in grande anche il contorno: ingaggiati Paolo Rossi e Ciro Ferrara - strappati a Sky - arricchito il parco telecronisti, rubriche e all-news sportive come se piovesse. «Per le serate di Champions puntiamo a ospiti top sera dopo sera, da Mihajlovic a Capello» dice Yves Confalonieri, capo dei contenuti di Premium. In serie A mancano squadre come Torino e Genoa, che ci saranno però quando giocheranno contro le grandi. Più varie ed eventuali, comprese chicche che richiamano l' attenzione. Vedi l' ingaggio di Elena Tambini: era un arbitro, ma vuoi per vocazione scarsa, vuoi per avvenenza spaziale ha scelto la carriera tv.
Sky
Sbagliato ridimensionarla, ma la Champions è la Champions. Dopodiché nessun dubbio: tra serie A tutta intera (compresa Carpi-Frosinone), serie B tutta intera e in esclusiva, Premier, Liga spagnola - su FoxSports - e mettiamoci anche l' Europa League (le dirette-gol del torneo sono comunque sublimi), lo slogan "Chi ama davvero il calcio deve avere Sky" ha un senso.
In attesa di eventuali sviluppi interstellari e di valutare quanto il colpo di mano di Mediaset funzionerà (a ottobre si capirà quasi tutto, parlando di tendenze: il Biscione parla di 500mila abbonati come obiettivo sui tre anni di contratto, al momento scuciono solo frasi come «siamo al triplo rispetto allo scorso anno» ma è prestissimo per capire come andrà davvero) si fa finta di niente o quasi.
Carne al fuoco ce n' è, si spera che la serie A sia un po' più viva del solito e che l' effetto Champions venga in parte vanificato dalle gare che Mediaset dovrà comunque trasmettere in chiaro - ma appunto non la Juve fino a dicembre, come da solenne promessa/ minaccia. Ilaria D' Amico con Sky Calcio Show fino a dicembre - poi gravidanza vera e Fabio Caressa, libero da questi condizionamenti, al suo posto. Ma l' effetto interviste e bordocampisti e cose simili in cui bisognerà attendere i comodi della concorrenza - dopo anni e anni di predominio - produrrà comunque sensazioni stranianti.
Rai
Va a finire che in questo bailamme, e a patto di non aver la pretesa di guardare partite in diretta, una Rai in cerca di rilancio e con molte novità garantirà rassicurazioni allo spirito. Cambia la Domenica Sportiva (Alessandro Antinelli e Giusy Versace in conduzione), cambia soprattutto il blocco della domenica pomeriggio post-partite: a 90° Minuto torna Paola Ferrari, insieme a Marco Mazzocchi, e il programma anticipa di un' ora, ovvero si prende lo spazio-interviste di Stadio Sprint.
DOMENICA SPORTIVA ANTINELLI GIUSY VERSACE TRAPATTONI
E Varriale? Lui si consacra all' altra novità vera, ossia il ritorno su Raitre in seconda serata del Processo del Lunedì - direttamente contro il Tiki Taka di Italia 1 - opinionisti, dibattito con molte " b" e accanto a Varriale una come Andrea Delogu che "non sa nulla di calcio" ma c' è caso che se ne preoccuperanno in pochissimi.
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