DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Estratto dell'articolo di Paolo Condò per "La Repubblica"
Mentre stasera la Nazionale di Spalletti prova a riannodare il filo spezzato a Berlino mettendo la testa nelle fauci del leone francese […] i famosi “saggi” dei club evocati da Gravina il giorno dopo il fallimento europeo (Marotta, Giuntoli, Marino, Sartori e altri ne verranno) hanno ricevuto comunicazione che presto verrà fissata un’agenda di lavoro.
La statura dei convocati, e il fatto che all’altro capo del tavolo troveranno in Gigi Buffon una figura inedita […] (viene descritto più come un manager del club Italia) […], fanno sperare in un tentativo più serio di altri di armonizzare gli interessi di solito divergenti fra le società e le nazionali.
Abbiamo un esempio sotto gli occhi, l’astensione di Barella dall’azzurro di questi giorni per un lieve intervento: è ovvio che se fossimo sotto Mondiale ci avrebbe pensato prima, saltando una partita dell’Inter, mentre l’appeal non enorme della Nations gli ha fatto privilegiare la società che lo stipendia.
Fino a quando non si codificherà una politica di ponte tra i due fronti, l’Italia potrà anche centrare traguardi episodici (Euro 2020) […] ma non uscirà strutturalmente dalla sua crisi. Nella riforma alla quale Gravina affiderà le sue fortune elettorali c’è la semplificazione dell’organizzazione tecnica federale: si può immaginare una fusione tra Settore tecnico e Settore giovanile scolastico, ma soprattutto si deve ottenere il coinvolgimento dei club nel processo. È anche un modo perché si assumano le loro responsabilità.
GABRIELE GRAVINA GIUSEPPE MAROTTA
[…] Presto la Lega di A otterrà almeno in parte ciò che le spetta, un aumento sostanzioso del peso elettorale, oggi modesto: se lo userà solo per alzare la voce sui suoi interessi non sarà un bene, se in cambio accetterà di farsi carico del problema azzurro il gioco sarà valso la candela.
Se questi cambiamenti avranno un peso nel miglioramento della Nazionale, non sarà Spalletti a goderne: il coinvolgimento dei “saggi” inciderà infatti a lungotermine mentre l’Italia attuale ha il problema molto più pressante della Nations League e soprattutto delle qualificazioni al prossimo Mondiale. […]
In attesa delle prossime generazioni — e qualcosa si sta muovendo — gli azzurri sono questi, per competere hanno bisogno che la panchina ci aggiunga del suo. Spalletti ha un suo punto di vista sul mondo, e nel primo anno di mandato ce l’ha raccontato in tutti i modi (lo zen e l’arte della rinuncia alla playstation): nel più totale rispetto, è il suo punto di vista tattico che interessa d’ora in poi.
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