stadio flaminio abbandonato

UN'AQUILA SUL FLAMINIO - PAOLO GUZZANTI, CANDIDATO CON MARCHINI, VUOLE AFFIDARE LO STADIO IN ROVINA A LOTITO: ''DIAMOGLIELO A 1 EURO L'ANNO, PER RIQUALIFICARE L'AREA, IN CONDIZIONI VERGOGNOSE. PUÒ DOTARE LA SUA SQUADRA, IL POPOLO LAZIALE E LA CITTÀ DI UNO STADIO UNICO AL MONDO''

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Paolo Guzzanti Paolo Guzzanti

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«Affidare in concessione per trent'anni lo stadio Flaminio a Claudio Lotito al canone simbolico di un euro l'anno. E' l'unico modo per far rinascere l'impianto che oggi è in condizioni di abbandono e degrado totale». E' la proposta dirompente di Paolo Guzzanti, capolista di Rete Liberale a sostegno di Alfio Marchini.

 

«Da circa tre anni - spiega Guzzanti - l'impianto del Flaminio non è utilizzato. Vederlo in quelle condizioni è uno spreco, uno schiaffo alla città di Roma e all'intera storia dello sport italiano. Di fronte ad una situazione vergognosa, che ricordiamo è figlia della politica incapace, nasce la nostra proposta di recupero dello Stadio Flaminio da affidare ad un privato.

 

stadio flaminiostadio flaminio

L'impianto non si può vendere perché ricade sotto il vincolo della Soprintendenza, anche se la proprietà è del Comune di Roma e siamo consapevoli che sia necessario un bando pubblico per affidare la concessione ai privati, ma sappiamo che la persona più adatta nell'immediato a far risorgere lo stadio disegnato dall'architetto Nervi è l'attuale presidente della Lazio Claudio Lotito che potrebbe finalmente dotare la sua squadra, il popolo laziale e tutti i cittadini romani di uno stadio unico al mondo».

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L'ex senatore forzista non ha dubbi: «oggettivamente nel breve periodo è lui, Claudio Lotito, il più adatto a porre in essere questo progetto. Se poi si affacciassero altri imprenditori con progetti migliori siano essi i benvenuti.

 

Non si tratterebbe di affidare a Lotito, o ad altri imprenditori illuminati, la sola gestione del Flaminio, quello che vogliamo non è solo un completo restyling dell'impianto ma anche un intervento urbanistico collaterale di tutta l'area circoscritta: rafforzamento della mobilità, decoro, illuminazione, commercio di qualità, gestione ecocompatibile di tutte le realtà circostanti e richiesta formale di assumere, da parte dell'imprenditore, solo le migliori professionalità della capitale Romana per porre fine al vergognoso circolo che assorbe solo l'amico dell'amico», conclude Guzzanti.

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