DAVVERO “I AM GIORGIA” SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENA A MAR-A-LAGO, QUALCHE SMORFIA…
Emiliano Guanella per "la Stampa"
La notizia della morte dell' amico Paolo Rossi ha raggiunto Zico in Giappone, dove si trova per lavoro. Il «Galinho» ricorda la gentilezza di Pablito e gli incontri diventati sempre più assidui quando entrambi hanno smesso di giocare a calcio. Le vacanze in Sardegna, il calcetto con i figli, le visite in Brasile. La prima partita risale al 1979, l' Argentina campione più Maradona contro la selezione del resto del mondo della Fifa.
«Ero con Paolo e giocavamo contro Diego. Sembra incredibile che in due settimane abbiamo perso entrambi. Maradona è stato il migliore della mia epoca, Paolo l' anima della nazionale che ci eliminò dai mondiali».
Al Sarria eravate i favoriti, quale fu la molla in più di quell' Italia?
«La qualità, eccelsa, dei suoi giocatori, con la base della Juventus che poi sarebbe diventata campione d' Europa. La classe di Paolo esplose proprio contro di noi. I nostri errori, poi, fecero il resto».
Per il Brasile fu un grande trauma nazionale, per la generazione post Pelè quella Seleçao è stata la più bella in assoluto da vedere. Come fu assorbire la sconfitta?
«Ai brasiliani non piace perdere, molti dissero che non ci eravamo impegnati abbastanza, che avevamo sottovalutato un' Italia partita così sottotono. Non credo che fu così, nel calcio si vince e si perde, l' Italia meritò di andare avanti e infatti divenne campione del mondo».
Col tempo è nata una forte amicizia con Pablito; cosa vi legava?
«Il rispetto, prima di tutto. Paolo non si è mai vantato di aver battuto quel Brasile, era consapevole di cosa avesse rappresentato per noi quella sconfitta. Io riconoscevo in lui lo spirito gentile, la passione per il calcio come sport di persone per bene. I suoi viaggi in Brasile lo hanno aiutato a capire la nostra gente, non ha mai voluto infierire, aveva sempre quel sorriso che ti dava molta serenità. Amava raccontare del tassista di San Paolo che lo fece scendere dall' auto quando lo riconobbe. Oggi i brasiliani soffrono quanto voi questa perdita».
Vi siete visti a Rio nel 2018 e poi recentemente nei pressi di Firenze per una premiazione. La pandemia, però, vi ha tenuti distanti quest' anno.
«Avremmo dovuto trovarci in ottobre, ma siamo tutti bloccati. Non sapevo che stesse male, la notizia è stata una doccia fredda per me. Restano i buoni ricordi dei momenti vissuti insieme. Ho buoni rapporti anche con altri protagonisti di quell' epoca come Causio o Cabrini. L' Italia è sempre nel mio cuore».
DAL CIN ZICOitalia brasile ai mondiali 82PLATINI MARADONA ZICOitalia brasile ai mondiali 82 italia brasile ai mondiali 82 ZICO
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