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LA PARABOLA TRISTE DI MAURIZIO SARRI: E’ PARTITO “COMANDANTE”, E’ FINITO QUAQUARAQUÀ - A BAGNOLI RIMOSSA LA TARGA IN SUO ONORE - LO SCRITTORE MAURIZIO DE GIOVANNI LO AFFOSSA: “GLI AUGURO I MIGLIORI INSUCCESSI” - L’ATTORE MASSIMILANO GALLO, CHE AVEVA PRESENTATO UN FILM SU SARRI, HA ANNUNCIATO CHE RIVEDRÀ IL PROGETTO - IL RAPPER ANASTASIO: “E’ PASSATO ALLO STRAPOTERE JUVENTINO: IL CALCIO NON HA PIÙ FAVOLE DA RACCONTARE” - I TIFOSI DEL NAPOLI: “TI SEI VENDUTO AL POTERE CHE ATTACCAVI…”

1 - A BAGNOLI RIMOSSA LA TARGA AFFISSA IN SUO ONORE

Da “il Messaggero”

 

MAURIZIO SARRI

Sconcerto, rabbia sportiva e incredulità. Il passaggio di Maurizio Sarri alla Juventus è stata presamale dal popolo dei tifosi del Napoli che si stanno riversando sui social. Una delle prime reazioni è arrivata dal gruppo «Sarrismo gioia e rivoluzione» che conta oltre 90.000 iscritti e che si scioglie: «Il Comitato Centrale si ferma alla stazione di Baku, al primo trofeo conquistato daMaurizio Sarri, che da oggi in poi proseguirà da solo». Rimossa a Napoli la targa dedicata all’ex tecnico partenopeo, posta dagli attivisti del centro sociale Iskra in via Sirio Italico, strada del quartiere Bagnoli dove il neo allenatore della Juventus è nato. «Dove c’era un Comandante vedo solo un uomomolto bravo a organizzare una squadra di ragionieri. Sei andato con loro, col potere che giocavamo a sfidare» ha invece scritto il rapper Anastasio su Facebook.

 

2 - DE GIOVANNI: "A SARRI AUGURO I MIGLIORI INSUCCESSI. ORMAI È UN UOMO D'AZIENDA"

Da https://www.calcionapoli24.it

 

MAURIZIO SARRI

Lo scrittore napoletano, Maurizio De Giovanni, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del

Corriere dello Sport. Tema, ovviamente, l'arrivo di Maurizio Sarri alla Juventus.

De Giovanni è anche amico di Sarri.

 

«Non gli ho scritto messaggi, non so se lo farò e certo non gli augurerò i più grandi successi, semmai i migliori insuccessi. Ma il giudizio personale rimane e lui resta una persona straordinaria, con la quale è delizioso stare a cena. Spero che continui a leggere i miei romanzi, come ha dichiarato anche recentemente di fare, ma....».

 

Ma il calcio è altro...?

«Va ad allenare la più grossa avversaria del Napoli: e dunque... Lui è un uomo-azienda, perché fattura da solo una cifra enorme, ha due manager che gli hanno presentato proposte irrinunciabili e che ha dovuto accettare. Io stesso nelle medesime condizioni non potrei dire di no ad un editore che magari potrebbe non essermi simpaticissimo, però una squadra di calcio non è paragonabile a uno scrittore: è identità, è senso di appartenenza».

MAURIZIO SARRI

 

3 - ANASTASIO "ERA L' UOMO DEL POPOLO, È PASSATO DALLA PARTE DEL POTERE"

Ernesto Assante per “la Repubblica”

 

La targa che il Laboratorio Politico Iskra aveva messo a Bagnoli sul muro della casa dov' è nato Maurizio Sarri è stata rimossa dal Laboratorio stesso. Massimilano Gallo, attore, regista che aveva presentato a Bologna al Biografilm Festival il film Maurizio, il sarrismo - Una meravigliosa anomalia ha annunciato che rivedrà il progetto.

 

La pagina Facebook Sarrismo - Gioia e Rivoluzione è a lutto. Sono in tanti a soffrire, a essere delusi, arrabbiati, scioccati dal passaggio di Sarri alla Juve. E tra loro Anastasio, il vincitore di X Factor, autore di una canzone inno, Come Maurizio Sarri : «Arrabbiato? Forse peggio. Non provo nessuna forma di odio o rabbia verso Sarri, sono completamente desensibilizzato rispetto al calcio», dice il rapper, attualmente in tour e pronto ad arrivare al Festival di Giffoni.

 

Quindi basta con il calcio?

LA DISPERAZIONE DI MAURIZIO SARRI DURANTE NAPOLI TORINO

«Quello di Sarri è stato una specie di colpo di grazia. Ho iniziato a tifare Napoli da ragazzino, ho sempre seguito con passione tante squadre, anche senza alcuna speranza, squadre di scarsi ma con il cuore, squadre come il Napoli di Mazzarri in cui la partita non era mai finita. Con Sarri le cose dono diventate diverse, più che l' inaspettato o la rimonta o la grande vittoria, quello che contava era uno straordinario senso di armonia: una squadra armonica, l'unione con i tifosi e con la città. Poi è entrata in ballo la componente ideologica».

 

Il sarrismo?

MAURIZIO SARRI

«Sì, un ideologia non politica, ma costruita attorno all'ideale di bellezza. Prendeva vita il sogno di una rivoluzione, quella di una squadra che pur essendo più debole di altre poteva vincere perché aveva un' ideale di bellezza. E poi Sarri era un uomo del popolo, diamine, tutta Napoli era con lui, tutta la città si sentiva rappresentata da un figlio di operaio. Lui si è fatto vedere come napoletano, veramente napoletano, senza scimmiottamenti, con l'accento toscano, ma napoletano fino in fondo. Anzi, direi anche anti juventino: nelle sue dichiarazioni, senza mai un attacco diretto alla Juve, era chiaro da che parte stava, rappresentava una sorta di resistenza contro la Juve che si stava mangiando la Serie A».

 

E adesso la favola è in pezzi...

«Per forza, se passi dalla parte dello strapotere juventino tutto cade. Il calcio non ha più nessuna favola da raccontare, il condottiero armato solo dei suoi ideali non c'è più».

 

Il passaggio di Sarri alla Juve e l'addio di Totti alla Roma segnano la fine di un'epoca?

maurizio sarri

«Per me è davvero finita, in tutto e per tutto. Calciatori e allenatori sono come lavoratori d'ufficio, non c'è senso di appartenenza, non ci sono bandiere che contino, e senza bandiere i calciatori, come diceva Carmelo Bene, sono solo undici ragionieri che rincorrono il pallone. Per vedere il gesto atletico e i bei gol mi bastando gli highlights».

 

È una delusione anche per la sua generazione...

«Sì, il triennio di Sarri è stato bellissimo, il periodo in cui ho avuto maggiore passione calcistica e con me tanti altri, ha portato gente che non andava allo stadio o gente che non vedeva il calcio».

 

Perché lo ha fatto, secondo lei?

UN GIOVANE MAURIZIO SARRI

«Chiamatemi banale ma credo sia solo per soldi. Il calcio è ormai solo un grande spettacolo sputtanato, con il calciomercato nove mesi all' anno, le partite quasi ogni giorno, i giocatori strapagati, i diritti tv. Non c' è nessuna passione».

 

Forse una speranza viene dal calcio femminile?

«Ma certo, io ad esempio con il calcio femminile non ho avuto nessun rapporto prima di questo Mondiale, ma vedere le partite è un piacere, perché si vede che è sano. Ma lo sa perché è sano? Proprio perché non c' è mai stata attenzione, hanno giocato per conto loro, per divertimento e passione. Se gli interessi cresceranno ormai sappiamo come andrà a finire, diventerà come il calcio maschile».

 

4 - «TI SEI VENDUTO AL POTERE CHE ATTACCAVI: MARADONA ERA UN' ALTRA COSA»

Da “il Giorno”

 

Sconcerto, rabbia sportiva, incredulità e già l' attesa per i fischi da tributargli al primo Napoli-Juventus. L' ufficializzazione del passaggio di Maurizio Sarri alla Juventus è stata presa così dal popolo dei tifosi del Napoli. Dibattito che inevitabilmente è divampato sui social. Una delle prime reazioni è arrivata dal gruppo Facebook «Sarrismo gioia e rivoluzione» che con quasi 100mila iscritti rappresentava la roccaforte social dei sostenitori dell' ex tecnico azzurro e predicava l' idea del «fino al palazzo», espressa dal tecnico nei tre anni a Napoli proprio a simboleggiare l' attacco degli azzurri al potere calcistico della Juventus.

UN GIOVANE MAURIZIO SARRI

 

IL GRUPPO, a cui partecipava anche il giornalista Guido Ruotolo e che con ironia si esprime con un linguaggio sovietico, ha scritto che «questo è il comunicato finale del Comitato Centrale, che da questo momento deve considerarsi sciolto. Sarrismo-Gioia e Rivoluzione si ferma alla stazione di Baku, al primo trofeo conquistato da Maurizio Sarri, che da oggi in poi proseguirà da solo», sottolineando che «se c' è qualcuno che Sarri ha tradito, dunque, quel qualcuno è Sarri stesso.

 

L' allenatore ha avuto la meglio sull' uomo, ha ucciso il Comandante. Resta il dubbio, certo, che Sarri fosse un personaggio anti-sistema perché il sistema non lo accettava, non perché lui non accettava il sistema. Appena ne ha avuta l' occasione, non solo lo ha accettato: ci è convolato a nozze. Ha scoppiato il mito con uno spillo, anzi con una sigaretta accesa: forse il mito era diventato più grande di lui, troppo ingombrante, troppo lontano dal campo». «Sei andato con loro, col potere che giocavamo a sfidare», scrive su Facebook il cantante Anastasio, vincitore dell' ultima edizione di X Factor.

MAURIZIO SARRI

 

«Maradona è l' unico che è rimasto sempre fuori dal sistema dicendo no alla Juventus come a Blatter, senza mai sedersi a quei tavoli. Resta un' icona. Sarri ha avuto a Napoli per un po' di tempo la stessa popolarità di Diego. Ma alla fine dopo aver propugnato 'l' attacco al palazzo' è andato a lavorare in quel palazzo».

 

È l' amaro commento di Massimiliano Gallo, attore e autore cinematografico del documentario 'Maurizio, il Sarrismo - Una meravigliosa anomalia', che pochi giorni fa è stato presentato al Biografilm Festival di Bologna, dopo aver anche rischiato di essere ritirato. «Abbiamo pensato - conferma Gallo - di ritirarlo e dopo la proiezione di Bologna stiamo ancora decidendo se collocarlo e come. La scelta di pancia sarebbe chiuderlo in un cassetto. Ma la testa ci dice che si tratta di un bel racconto a cui abbiamo lavorato un anno. Andrà rivisto e rimontato ma il racconto non va cancellato».