DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
Paolo Condò per il "Corriere della Sera"- Estratti
La vistosa frenata di Lazio e Fiorentina ha ormai riammesso Juve e Milan nella mischia per la prossima Champions, in base a dna che si vanno consolidando: la Juve scatta ma si fa riprendere (quarta volta nelle ultime 4 gare), il Milan va sotto ma poi la ribalta (terza volta nelle ultime 4 gare).
Sono modalità anche fuorvianti, perché ieri la Juve è stata a lungo convincente mentre il Milan quasi disperante: ma a metà gennaio il pregresso pesa, e con un recupero (difficile) ancora a disposizione il Milan si è rimesso a portata della Juve. Siccome le prime tre hanno consistenti chance di finire prima, seconda e terza — l’ordine lo vedremo poi — ne consegue che i posti liberi rimangono uno con eventuale asterisco, se in Europa saremo così bravi da confermare l’extra. Il pari di ieri, pescato da Gasperini con i cambi Bellanova e Retegui, vale all’Atalanta la permanenza nell’area scudetto, ma in posizione scomoda, perché l’Inter ha gli stessi punti e due gare in meno e il Napoli le stesse gare e 4 punti in più.
Sabato sera star wars con Atalanta-Napoli.
Juve convincente, si diceva.
Nella sua classe operaia, soprattutto, perché la proiezione in gol McKennie-Kalulu fotografa una disposizione al sacrificio e alla battaglia, alla difesa e alla sortita, del suo motore profondo. Un primo passo avanti per Motta, Kolo Muani potrebbe essere il secondo. È giunta invece l’ora di rassegnarsi a un Milan che procede a fiammate, allergico a ogni discorso di continuità ma capace di strappi violenti con cui ribalta le partite (o meglio i risultati, che è quasi la stessa cosa).
Theo&Leao sono una ditta che quest’anno ha accentuato i suoi estremi. Il primo praticamente non marca più — la rete di Diao vale parecchio imbarazzo, e pure prima… — ma segna i gol della riscossa, a Como come a Riad; il secondo pennella quattro cose a partita, fatica ad aggiungerne una quinta, ma spesso dentro il pacchetto c’è la giocata decisiva.
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