DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Fulvio Bianchi per repubblica.it
Ci siamo (quasi). Il neoministro dello Sport e della Gioventù, Andrea Abodi, ha promesso che entro la prossima settimana presenterà a Giorgia Meloni due proposte. La premier sarà così chiamata a scegliere (finalmente) l'ad della Fondazione Milano-Cortina 2026 che prenderà il posto di Vincenzo Novari. Sono stati commessi errori in serie, che hanno sconcertato non solo Giovanni Malagò, che della Fondazione è il presidente, ma anche il Cio. Il primo errore in agosto: il 10 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che faceva entrare il governo nella Fondazione olimpica, come richiesto dai soci stessi.
Ma l'allora premier Draghi aveva preso tempo, lasciando la scelta di nominare l'ad al nuovo governo. Eppure il nome, condiviso, c'era, ed era quello di Andrea Abodi, nome che stava bene a tutti i soci, a cominciare da Malagò, passando per Zaia, Sala, Fontana, Fugatti. Il 29 settembre, 4 giorni dopo le elezioni, Malagò aveva fatto incontrare a Roma Meloni con il presidente del Cio, Thomas Bach: la premier in pectore aveva garantito l'appoggio pieno del governo che stava nascendo ai Giochi invernali, e aveva anche garantito che era stato già individuato l'ad, Abodi, gradito a tutti.
Tanto che lo stesso Abodi si era già messo a lavorare al piano olimpico, e aveva incontrato, nello stesso albergo di Bach, sia Christophe Dubi, olympic games executive director del Cio, sia Diana Bianchedi, milanese, ex campionessa di scherma che da anni sta lavorando al progetto olimpico così come aveva lavorato alla candidatura di Roma 2024. Poi, come si sa, tutto è cambiato: la premier ha deciso di affidare il ministero dello Sport e della Gioventù ad Abodi.
malago giovanni foto mezzelani di bacco gmt371
A lui adesso toccherà individuare ora l'ad giusto. Ci siamo quasi, ormai. Abodi, come è logico essendo vigilante, ha avuto ieri le deleghe olimpiche, e ora si appresta a presentare le due candidature alla premier per il ruolo, delicato, di ad (stipendio, 500.000 euro lordi all'anno).
In pole position, a meno di ribaltoni, c'è Alessandro Araimo, da giugno general manager Sud Europa di Discovery Channel. Araimo, laurea con lode in Bocconi e all'Essec University di Parigi, parla correttamente inglese e francese, è stato partner di alcune delle principali società di consulenza mondiali - Bain & Company, Roland Berger, Value Partners - dove si è sempre occupato di media e telecomunicazioni. Nel suo cv anche ruoli di top management in importanti gruppi editoriali italiani ed internazionali come Condé Nast, Fininvest ed il Gruppo Sole 24 Ore. È in Discovery dal 2014. Un profilo adatto per ricoprire il ruolo di ceo olimpico.
malago giovanni foto mezzelani di bacco gmt370
Altri due nomi che potrebbero essere in corsa sono quelli di Alfredo Altavilla (ex Ita, ora in causa) e Andrea Zappia (ex Sky). Ma Araimo resta il favorito. In questi mesi sono circolate tantissime ipotesi di manager di altissimo livello: Colao, Scaroni, Uva, Cattaneo (che ha fatto sapere di voler restare a Italo), Letizia Moratti. Tutto nomi importanti, ma bisognava mettere d'accordo fra i soci olimpici Zaia e Fontana che sono della Lega, Sala del Pd. Non facile. Ora Abodi dovrebbe riuscire nell'impresa. Non c'è più tempo da perdere. Diana Bianchedi continuerà a occuparsi della parte sportiva, il cda sarà ricostituito (Malagò resterà al comando, come vuole anche il Cio) e si dovrà recuperare il troppo tempo perduto. La Fondazione è in passivo (ora non si parla più di Olimpiadi a costo zero): bisogna correre e trovare sponsor di alto livello.
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