FLASH! - FERMI TUTTI: NON E' VERO CHE LA MELONA NON CONTA NIENTE AL PUNTO DI ESSERE RELEGATA…
Marco Iaria per la Gazzetta dello Sport
cristiano ronaldo e andrea agnelli
Ronaldo non è solo un calciatore, è un' azienda. E quando la Juve, nell' estate 2018, ha deciso di compiere il colpo di mercato più oneroso della sua storia (100 milioni per il cartellino più 12 di commissioni, 58 milioni di stipendio lordo annuo), lo ha fatto non solo per assicurarsi le prestazioni sportive di uno dei giocatori più forti al mondo ma anche per aprirsi nuovi mercati. In ballo ci sono grandi interessi economici e commerciali, in ballo c' è la tenuta stessa del piano di sviluppo varato da Andrea Agnelli con l' obiettivo di restare agganciati al treno dei top club mondiali.
Proprio valutando l' affare CR7 a 360 gradi, non si poteva immaginare un esito diverso del caso scoppiato domenica. La ragion di Stato imponeva una ricomposizione del dissidio. E non a caso è arrivato l' intervento sui social di Ronaldo ieri mattina.
D' altronde, il portoghese rappresenta un traino irrinunciabile per l' intero progetto societario. I primi risultati si sono registrati nel bilancio 2018-19: 58 milioni di ricavi extra attivati tra stadio e commerciale con un milione di magliette vendute, seguito digitale a +68 per cento, tifosi nel mondo cresciuti di 38 milioni, a fronte di un costo annuo di 87 milioni tra stipendio e ammortamento.
Con CR7 la Juve ha già aumentato il suo potere contrattuale. Questa stagione è entrato in vigore il nuovo contratto di Adidas, passato da un fisso di 23 a 51 milioni, mentre Jeep ha garantito 25 milioni in più (da 17 a 42 di base) in attesa di definire il nuovo accordo.
Ma non è finita qui. Ronaldo è il perno di un piano con vista sul 2024 e deve ancora dispiegare tutta la sua forza. I manager bianconeri hanno sempre ragionato su una sua permanenza a Torino per almeno 3 anni. E' vero che con l' aumento di capitale da 300 milioni la Juventus darà la caccia a un Ronaldo giovane, in grado di attrarre la generazione Z e di perpetuare lo sviluppo del brand (un profilo alla Mbappé per intenderci).
Ma è altrettanto vero che il "vecchio" Ronaldo serve eccome. Ancora per un bel po'.
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