DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Stefano Boldrini per la Gazzetta dello Sport
Il numero dei nemici sta diventando un esercito: arruolate anche le forze dell' ordine. La polizia di Manchester smentisce infatti José Mourinho: «Non è vero che abbiamo negato la scorta del bus dall' hotel all' Old Trafford.
Gli accordi erano altri». L' accerchiamento è completo. Mou è all' angolo del ring e boxa contro diversi avversari. I media, compresi quelli più moderati come il Times , lo spolpano giorno dopo giorno. I grandi ex dello United sparano bordate su bordate in tv, ultimo Paul Scholes, che martedì ha rivelato di essere sorpreso nel vedere lo Special One ancora al suo posto. Un discreto numero di giocatori ha preso le distanze. I bookmaker aggiornano di ora in ora le quote del suo esonero.
Un caos totale, dove capita anche che il capitano, l' ecuadoriano Luis Antonio Valencia, metta un «like» a un messaggio su Instagram dal titolo «It' s time for Mourinho to go» e poche ore dopo arrivi la frettolosa marcia indietro del giocatore con la spiegazione «Non avevo capito». Strano: Valencia gioca in Inghilterra dal 2006 - tre stagioni al Wigan e dal 2009 allo United - e conosce bene la lingua. Pogba, invece, tace. Passando in zona mista, dopo lo 0-0 con il Valencia, ha detto: «Il club mi ha vietato di rilasciare interviste».
Dal retrobottega dell' hotel che ospita Mourinho dal 2016 ed è la sede del ritiro dei calciatori alla vigilia dei match casalinghi, filtra invece la notizia che durante la riunione tecnica di martedì pomeriggio il portoghese avrebbe alzato più volte la voce, richiamando i giocatori ai loro doveri. Non solo: il meeting, di solito della durata di 20', sarebbe durato ben 45'. Questo spiegherebbe anche la partenza in ritardo del bus e il posticipo di cinque minuti del calcio d' inizio concesso dall' Uefa, che però ieri ha deferito il club. I giornali passano al setaccio tutto il possibile e immaginabile. Ieri circolava pure una foto di Mou che, a fine match, mostrava il dito mignolo alle telecamere.
Non è un «vaffa» dichiarato, ma il senso del gesto era eloquente.Una situazione esplosiva, in cui una voce isolata si schiera a favore di Mou, quella del belga Marouane Fellaini: «Non è vero che l' allenatore ha perso il contro dello spogliatoio, nessuno sta giocando contro». Fellaini è uno dei fedelissimi del portoghese, uno di quelli che scalerebbe le montagne per lo Special One.
La dirigenza ha preso atto dei fischi dell' Old Trafford dopo lo 0-0 con il Valencia e di un gioco che, al netto della reazione di pancia e della corsa, è il vero limite dello United. Mou rimprovera lacune tecniche, soprattutto tra i difensori, ma c' è chi fa notare come sia stato lui a pilotare il mercato dal 2016 a oggi. In questo quadro, non è davvero facile prendere una decisione. Licenziare Mou costerebbe 20 milioni di euro, arruolare Zidane comporterebbe un altro bagno di sangue di denaro e la squadra è questa. Un rebus, ma non ci sono alternative per Mou a questo punto: o «svolta», a cominciare dalla partita di sabato contro il Newcastle, oppure addio.
2. REAL, UNITED E BAYERN IN CRISI DI IDENTITA'
Alec Cordolcini per il Giornale
Spagna, Inghilterra, Germania: a ciascuno la propria crisi. Real Madrid, Manchester United e Bayern Monaco sono tutte uscite con le ossa rotte, o quasi, dal martedì di Champions, confermando un malessere giù emerso tra le mura dei rispettivi campionati. Il tonfo più clamoroso è arrivato dai tri-campioni in carica del Real, sconfitti in Russia da un Cska dall' età media di 24 anni.
Tra elementi fuori forma (Modric, Benzema), infortuni veri (Isco) e presunti (Bale), agli uomini di Lopetegui sta girando tutto storto, vedi anche i legni colpiti a Mosca. L' ex ct della Spagna (licenziato a due giorni dall' inizio dell' Europeo) sembra aver riportato la squadra indietro di un decennio: tre partite senza gol infatti il Real non le metteva in fila dal 2007 sotto la gestione Fabio Capello. Facile ipotizzare che la decisione di Zidane di abbandonare la barca dopo la terza Champions non fosse dettata solo dalla sazietà a livello di successi, ma anche dalla percezione di un progressivo sgretolamento del suo blocco vincente.
Il francese rimane uno dei nomi caldi per la successione di Mourinho sulla panchina del Manchester United. Già in estate il portoghese era ai ferri corti con l' ambiente, vuoi per la gestione conflittuale del caso-Pogba, vuoi per l' insoddisfazione dei movimenti di mercato effettuati dal club. Lo 0-0 con il Valencia ha portato a quattro le partite consecutive senza vittorie dei Red Devils, estendendo anche all' Europa il grigiore già palesatosi in Premier. E' bastato incontrare una squadra più attrezzata degli svizzeri dello Young Boys per sgonfiare le velleità del Manchester, il cui gioco si è fatto se possibile ancora meno elettrizzante di quello, già poco ispirato, dello scorso anno.
La modesta proposta di calcio è stata alla base del licenziamento di Ancelotti dal Bayern Monaco: meno di dodici mesi dopo con Kovac si è tornati punto e a capo, a dispetto delle prime buone uscite dell' ex Eintracht.
Squadra macchinosa, opaca, che punta molto sulla giocata dei solisti, contro l' Ajax è arrivato il terzo match consecutivo senza vittorie, con tanti ringraziamenti a Neuer e ai peccati di gioventù degli olandesi sotto porta.
Punto quindi guadagnato quello dell' Allianz Arena, contro un avversario dal valore economico dieci volte inferiore a quello del Bayern: se non è crisi questa.
3. MOU
Separato in casa, in aperto contrasto con alcuni giocatori e inviso anche alla stampa. José Mourinho non vive certamente una situazione semplice al Manchester United, ma il suo comportamento non aiuta a risolverla.
L'ultima trovata dello Special One non farà certamente piacere ai media, visto che l'allenatore portoghese ha deciso di fissare la conferenza stampa pre Newcastle alle 8 del mattino di venerdì. Una scelta alquanto singolare che 'profuma' di sfida, lanciata ovviamente a quei giornalisti che continuano a criticarlo. L'ironia di quest'ultimi non si è fatta attendere: "Lo Special One' ha convocato la conferenza stampa pre-partita contro il Newcastle alle 8:00 del mattino - il tweet di Paul Hirst, reporter del Times - mi chiedo se porterà con sé una ciotola di cornflakes".
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