DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER…
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1 - L'ORGOGLIO SERBO FERITO, 'NOLE TORNA A TESTA ALTA'
(ANSAmed) - Un Paese piccolo e per molti poco conosciuto, ma estremamente fiero del suo passato e della sua storia, e soprattutto fortemente orgoglioso dei suoi campioni e successi sportivi.
La Serbia, nei dieci giorni che hanno sconvolto la vita e la carriera del suo Novak Djokovic, ha confermato più che mai il suo fortissimo orgoglio nazionale, alimentato in questi ultimi anni dalla politica assertiva e muscolare del presidente Aleksandar Vucic, sempre più propenso a posizioni nazionalpatriottiche e desideroso di fare del suo Paese il 'primo della classe', una sorta di mini-potenza regionale nei Balcani.
"Djokovic può tornare in Serbia a testa alta e guardare tutti negli occhi", ha detto Vucic dopo il decreto di espulsione del campione serbo dall'Australia. Una decisione questa accolta come un grave affronto, quasi un sacrilegio nei confronti del numero uno del tennis mondiale, un supercampione che in Serbia è considerato un'icona, alla stregua di un eroe, e a sostegno del quale nei giorni scorsi a Belgrado a migliaia avevano manifestato sfidando il gelo.
Negli anni scorsi un sondaggio aveva rivelato che nel caso di una sua candidatura alla presidenza della repubblica, il cui voto in Serbia è a suffragio universale, l'amato Nole vincerebbe agevolmente con un enorme distacco. Ciò spiega le reazioni dure e perentorie di Belgrado all'espulsione del campione decretata dalle autorità australiane. Una decisione definita "scandalosa, politica, inaccettabile", con Djokovic vessato e trattato alla stregua di un "assassino seriale".
La stampa in questi giorni, sulla scia delle emozioni e di quello che viene ritenuto un accanimento del mondo intero contro la Serbia, si è spinta fino a ricordare i raid aerei della Nato nella primavera 1999 contro il regime di Slobodan Milosevic, e quella che viene considerata una eccessiva severità del Tribunale dell'Aja nei confronti quasi esclusivamente dei criminali di guerra serbi e non invece di quelli croati, bosniaci o kosovari. Tuttavia Novak, sottolineano tutti, lungi dall'essere stato umiliato, ne uscirà ancora più forte, pronto a nuove battaglie eroiche, come quella combattuta fino alla fine a Melbourne.
2 - DJOKOVIC: ATTERRATO A DUBAI DOPO ESPULSIONE DA AUSTRALIA
(ANSA-AFP) - Novak Djokovic è atterrato oggi a Dubai, dopo essere stato espulso dall'Australia a causa delle regole di vaccinazione contro il coronavirus. Il numero 1 del mondo di tennis ha lasciato l'aereo con due borse e una mascherina, dopo essere atterrato all'aeroporto internazionale emiratino alle 5:32 ora locale (le 2:32 in Italia).
Djokovic avrebbe dovuto essere stamani il protagonista del match di apertura degli Australian Open, ma il serbo non vaccinato non difenderà il suo titolo dopo che la Corte federale australiana ha respinto la sua richiesta di appello contro la cancellazione del suo visto, portando alla sua espulsione dal Paese.
Nole ha lasciato ieri Melbourne con i suoi allenatori alle 22:51 ora locale (le 12:51 in Italia), senza far sapere quale sarà la sua destinazione finale. Questa ingloriosa partenza, quando aspirava al decimo titolo degli Aus Open e al 21mo di uno slam, è l'epilogo di una telenovela di 11 giorni che mescola politica e diplomazia sullo sfondo dell'opposizione alla vaccinazione anti-Covid.
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