DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Valerio Clari per gazzetta.it
Era uno dei vanti della vecchia gestione federale: "Abbiamo portato in Italia la Var". Quando la Svezia ci ha buttato fuori, non è stata esattamente un consolazione. Stasera, ironicamente, la Var ci permette almeno di evitare la seconda sconfitta in terra inglese: al minuto 86 il tedesco Aytekin si corregge e concede il rigore per fallo di Tarkowski su Chiesa. Insigne, che si era svegliato poco prima con una combinazione "stile Napoli" con Jorginho, trasforma zittendo gli 82mila di Wembley (tranne la fetta azzurra).
CERTEZZE? — L’Italia porta a casa il pareggio (1-1), giustificato da un finale in attacco, dopo che per buona parte del match avevamo subito il gioco dell’Inghilterra. Evitiamo il record storico di 4 gare senza gol (mai successo in 108 anni), Di Biagio evita di chiudere sempre sconfitto (se non verrà confermato), evitiamo di deprimerci troppo. Non torniamo a casa con grandi certezze per il futuro, se non che Chiesa può dare la scossa più di altri, e che forse serve più coraggio per ricostruire e non rattoppare. Gli azzurri come con l’Argentina giocano brevi fasi apprezzabili (qui inizio e fine), ma non abbastanza per fare innamorare chicchessia. L’Inghilterra è meno cinica dell’Albiceleste, ma anche stavolta non presentiamo un contraltare credibile alle loro stelle. A Di Maria e Sterling con chi rispondiamo?
POLLI — Poi c’è anche l’ingenuità, nemmeno troppo spiegabile dalla giovinezza (i ragazzini sono pochi). Due episodi da "polli" ci condannano nel primo tempo: dopo 1’ Immobile si ritrova solo in area, davanti al portiere, essendo scattato sul filo del fuorigioco. Si mette ad aspettare non si sa bene cosa, finisce che Stones dopo un po’ non può che recuperare: non arriva nemmeno il tiro. La seconda dormita arriva al 26’: Sterling ruba palla a Parolo e parte come un treno, il laziale gli fa due falli: sul secondo la freccia del City cade. Mentre Parolo e Rugani lo guardano, Lingard batte immediatamente, trovando Vardy che entra in area e spara un destro bellissimo sul primo palo: 1-0.
SUPER STERLING — Il 4-3-3 di Di Biagio parte alto e, tutto sommato, parte bene: Jorginho, Parolo, Pellegrini cercano di rubare palla nella metà campo avversaria, e talvolta ci riescono. Poi però gli inglesi prendono le misure, e da lì in poi costruiamo poco (almeno di squadra) e soffriamo di più. Sterling ci fa letteralmente a fette, specie quando torna indietro una ventina di metri a prendere palla e poi si mette in moto a velocità doppia. I centrocampisti lo inseguono, i difensori retrocedono precipitosamente, lui prende campo e scarica ora per Vardy, più spesso per un sorprendente Young. La nostra fase offensiva si limita a un buon cross di Candreva per Immobile (alto di testa) e a un tentativo dello stesso Ciro di riscattarsi in azione personale: tiro deviato fuori di poco. Poi c’è la reazione finale, quando Southgate che già aveva sperimentato prima, aggiunge quattro cambi.
SENZA SPURS Gli inglesi del resto stanno facendo le prove per il Mondiale: la squadra vista stasera non è certo impressionante, e sconvolge un po’ con il suo 3-4-3 e fuorigioco alto le certezze che avevamo sullA nazionale dei Tre Leoni. Però con Alli e Kane (il primo in panchina, l’altro infortunato) ad aggiungersi a Sterling, la storia può essere diversa.
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