DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
Enrico Sisti per “La Repubblica”
Perché, l’altra sera c’era qualche partita importante da vedere in tv? Se la battuta proviene dal portavoce di Vladimir Putin vuol dire che forse Capello ha veramente i giorni contati. A quanto pare anche il capo supremo è deluso, distaccato, inquieto. Sino a qualche mese fa, per bocca del ministro del sport Mutko, il governo era rimasto al fianco del suo costoso ct. Ora non più: «Vedremo cosa fare».
La prospettiva del Mondiale casalingo del 2018 (ora messo in dubbio dalla corruzione scoperta nella Fifa), la certezza di una leadership tecnica che molti ancora invidiano ( ma non sono disposti a pagare). Tutto sparito. Dopo la sconfitta casalinga con l’Austria, che ha il doppio dei punti, con la Svezia lontana e un 3° posto che non vale quasi niente, non si parla più di futuro ma di presente e il presente di Capello è una panchina che non offre più garanzie.
Capello guadagna 7 milioni all’anno più bonus. Li vale ancora? «Ricco investimento o grave errore manageriale? », si chiedono a Mosca. Per mesi non è stato pagato, parte del suo staff ha abbandonato il servizio (ora accanto a lui c’è Simutenkov, 5 anni fra Reggiana e Bologna, che gli fa da traduttore): «Ma non per questo dobbiamo sopportare che la nostra nazionale si presti a così eclatanti brutte figure», dichiara Nikita Simonian, presidente ad interim della federcalcio russa.
Il disagio e la confusione vanno oltre le miserie del campo (l’attuale Russia è una piccola squadra senza stelle). La stampa indaga sul contratto di Capello. Può andar via quando vuole senza penali ma in caso di esonero, secondo la Novaia Gazeta , riceverebbe un risarcimento di 25 milioni di euro. Si invocano comunque le dimissioni: «Non solo la Russia non andrà probabilmente agli Europei, ma non abbiamo neppure dei giovani per i Mondiali».
E la colpa di chi è? Due settimane fa, i legali del ct hanno querelato l’ex presidente federale Tolstykh per aver detto: «Vi siete chiesti come mai Capello è ancora lì anche senza stipendio? Perché ha almeno due contratti in essere.
Credo che il suo lavoro in Russia sia piuttosto un business che non ha nulla a che vedere con i risultati della nazionale ». E ancora nessuno ha ben capito se e quanto il magnate Usmanov, uno degli uomini più ricchi di Russia, nonché proprietario dell’Arsenal, abbia elargito al calcio russo per coprire i buchi nei pagamenti del fragile e infruttuoso Capello.
Grandi tecnici, squadre blasonate, crisi indecifrabili. Hiddink con l’Olanda non vive meglio: sta pensando di dimettersi un anno prima della scadenza, incapace di gestire la transizione. «Senza Robben stiamo fallendo », dicono i tifosi oranje. Avessero ragione?
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