DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Valeria Arnaldi per “il Messaggero”
Lo sguardo verso l'osservatore. Le labbra strette, quasi a trattenere le parole. L'espressione intimidita, le mani, invece, decise, mentre stringono gli abiti a nascondere il corpo. E la sua bellezza. Sono altre suggestioni oggi ad accompagnare, forse velare, l'opera Giovane donna con cappello piumato di Tiziano, proveniente dal museo dell'Ermitage di San Pietroburgo, esposta a Milano, a Palazzo Reale, nella mostra Tiziano e l'immagine della donna nel Cinquecento veneziano. Il museo russo ha chiesto la restituzione, entro fine mese, di tutte le opere in prestito a mostre in Italia. Una conseguenza dell'attacco all'Ucraina. E delle sanzioni dell'Europa al Paese aggressore.
11 TIZIANO Giovane donna con cappello piumato (1534-1536 ca)
LA CIRCOLARE Il ministero della Cultura russo, con circolare, ha invitato tutte le istituzioni a farsi restituire le opere prestate all'estero. La decisione si fa misura del precipitare dei rapporti, anche in ambito culturale, con i Paesi che Vladimir Putin ha definito ostili. E il ministero della Cultura italiana ha deciso la sospensione immediata delle iniziative per l'Anno incrociato dei musei Italia-Russia. Le prime sedi colpite dalla richiesta dell'Ermitage sono state Palazzo Reale, Gallerie d'Italia-Piazza Scala - museo di Intesa Sanpaolo a Milano - e Rhinoceros della Fondazione Alda Fendi-Esperimenti a Roma.
«In base alla decisione del ministero russo della Cultura tutti i prestiti in essere devono essere restituiti dall'estero alla Russia e come sapete l'Ermitage è un museo statale che dipende dal ministero della Cultura», ha scritto il direttore Mikhail Piotrovsky al direttore di Palazzo Reale Domenico Piraina e al presidente di Skira editore Massimo Vitta Zelman. «Capisco perfettamente che questa decisione vi creerà grande dispiacere e inconvenienti», ha aggiunto, chiedendo comprensione e «di predisporre l'imballaggio e la spedizione».
L'ESPOSIZIONE L'esposizione, prodotta da Comune di MilanoCultura, Palazzo Reale e Skira editore, con il viennese Kunsthistorisches Museum, che, fino al 5 giugno, riunisce oltre cento opere, sta per perdere Giovane donna con cappello piumato di Tiziano sedici i capolavori del maestro esposti e Giovane donna con vecchio di profilo di Giovanni Cariani. Sono ventitré le opere dell'Ermitage nella mostra Grand Tour. Sogno d'Italia da Venezia a Pompei alle Gallerie d'Italia, da Amorino alato di Antonio Canova a Giornate romane di Michelangelo Barberi.
Poi, lavori di Ducros, Ingres, Valadier e molti altri. Il museo russo ha fatto sentire la sua voce anche alla romana Rhinoceros Gallery, dove il 15 febbraio, la Fondazione Alda Fendi-Esperimenti ha inaugurato l'esposizione di Giovane donna di Pablo Picasso, giunta per la prima volta in Italia, proprio grazie al legame con il Museo. Ora, però, la situazione è decisamente diversa. E le opere dovranno essere restituite.
Da Gallerie d'Italia fanno sapere che ripartiranno una settimana prima della fine della mostra, fissata il 27 marzo. E sì che proprio poche settimane fa sono rientrati a Milano da Mosca i ventisei capolavori della collezione Mattioli, dichiarata indivisibile e insostituibile dallo Stato italiano nel 1973.
«La Fondazione ha ricevuto la richiesta dalla Russia di restituire l'opera spiegano alla Fondazione Alda Fendi-Esperimenti, che avrebbe dovuto chiudere la mostra il 15 maggio - consentendo al pubblico di visitare La Giovane Donna di Picasso ancora per 20 giorni». Sono molti i musei che potrebbero ricevere richieste simili. Si teme per la mostra su Kandinsky, che riunisce ottanta opere del maestro a Rovigo, con prestiti anche dal Museo di Stato Russo e dal Puskin di Mosca.
L'INAUGURAZIONE «A me pare evidente che quando un proprietario chiede la restituzione delle proprie opere, queste debbano essere restituite», ha dichiarato, ieri, il ministro della Cultura Dario Franceschini, inaugurando la mostra Ukraine: Short Stories. Contemporary artists from Ukraine, da oggi al 20 marzo, al Maxxi, a Roma. Gli incassi saranno devoluti al fondo per l'emergenza umanitaria in Ucraina costituito da Unhcr, Unicef e Croce Rossa.
«Questo momento richiede grandi scelte ma anche piccoli e concreti gesti di solidarietà», spiega Giovanna Melandri, presidente Fondazione Maxxi. Nell'iter, centoquaranta opere di artisti emergenti e affermati tutte, 10 per dodici centimetri - realizzate per la Imago Mundi Collection. Una ricognizione della scena artistica in Ucraina. E uno sguardo sulla cultura come strumento di dialogo. Un messaggio ancora più importante ora, che, per paradosso, sembra cadere in un abissale e spaventoso silenzio.
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