QUANDO IL BANANA PENSAVA CHE IL MILAN PORTASSE SFIGA! NEL SUO LIBRO “L’AVVOCATO DEL DIAVOLO”, VITTORIO DOTTI RACCONTA: “DISSI A BERLUSCONI: VUOI ENTRARE NEL CALCIO? COMPRA IL MILAN. RISPOSE: NON POSSO. IL MIO MAGO MI HA DETTO CHE MI PORTEREBBE SFORTUNA”

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Sebastiano Vernazza per “La Gazzetta dello Sport

 

BERLUSCONI MILAN BERLUSCONI MILAN

Domani Adriano Galliani e Pippo Inzaghi saliranno ad Arcore col cappello in mano e chiederanno al loro principale la grazia di un altro acquisto. I favolosi anni Ottanta sembrano preistoria. Nostalgia canaglia della ruggente estate del 1986 quando, per ordine di Silvio Berlusconi, il Milan si radunò all'Arena con uno show all'americana: i giocatori arrivarono allo stadio dal cielo, a bordo di elicotteri, colonna sonora "La Cavalcata delle Valchirie". Berlusconi spendeva e spandeva... Altri tempi.

STRISCIONE CHE CELEBRE LE VITTORIE DI BERLUSCONI AL MILAN jpegSTRISCIONE CHE CELEBRE LE VITTORIE DI BERLUSCONI AL MILAN jpeg

 

VADE RETRO, SATANA

In quegli anni a capo dell'ufficio legale della Fininvest c'era Vittorio Dotti. A maggio Chiarelettere Editore ha dato alle stampe le memorie di Dotti. Titolo emblematico, "L'avvocato del diavolo", 200 pagine di retroscena sulla politica, sulle questioni giudiziarie e sul calcio, perché Dotti, tra i tanti affari, definì anche l'acquisto del Milan da parte del suo miglior cliente.

BERLUSCONI MILAN BERLUSCONI MILAN

 

Ecco che cosa scrive Dotti alle pagine 71 e 72: "Nel 1982 Berlusconi fu preso dalla smania di comprare l'Inter. Come imprenditore televisivo aveva avuto una grande intuizione: il mondo del calcio è un immenso bacino di pubblico; ogni tifoso è un potenziale consumatore; ogni consumatore è un potenziale utente televisivo.

 

vittorio dotti
vittorio dotti

Gli ingranaggi del pallone e quelli della tv si sarebbero sincronizzati alla perfezione, mettendo in moto una poderosa macchina da soldi. Il ragionamento filava tranne che per un particolare: "Se sei milanista - gli feci notare - perché non compri il Milan?". E lui: "Purtroppo non posso. Il mio mago mi ha detto che mi porterebbe sfortuna".

vittorio dotti L'AVVOCATO DEL DIAVOLO COPERTINAvittorio dotti L'AVVOCATO DEL DIAVOLO COPERTINA

 

Come molti grandi imprenditori (notissimo il caso di Gianni Agnelli), anche Silvio si era procurato un chiaroveggente di fiducia che mi disse chiamarsi Moro. Berlusconi si era consultato con lui e Moro era stato molto chiaro: il Milan portava iella, guai ad acquistarlo. A Silvio dispiacque parecchio: era di famiglia rossonera e aveva sempre tifato per il Diavolo. Anni dopo avrebbe dichiarato: ‘Il Milan ce l'ho nel sangue e per me è sacro’. Eppure, a causa di quella profezia, aveva deciso di buttarsi sull'Inter".

Ivanoe Fraizzoli
Ivanoe Fraizzoli

 

VADE RETRO, MILANISTA

Il racconto prosegue, è sempre Dotti a parlare: "Andai con lui (Silvio, ndr) a trovare il presidente nerazzurro Ivanoe Fraizzoli, un imprenditore tessile, meneghino di vecchio stampo, cortese e riservato, successore di Angelo Moratti e patron della Beneamata fin dal 1968. Aveva il suo ufficio in via Carducci dove ci accolse con una certa curiosità. Berlusconi gli parlò dei suoi progetti, voleva acquistare la squadra, era disposto a pagare bene.

 

ERNESTO PELLEGRINIERNESTO PELLEGRINI

Fraizzoli tentennò: con due scudetti vinti in quasi 15 anni, la sua gestione non era stata esaltante. Il vecchio presidente dai capelli bianchi sentiva di aver fatto il suo tempo: di lì a pochi mesi avrebbe passato le consegne ad Ernesto Pellegrini. Vendere a Berlusconi sarebbe stata un'opzione più vantaggiosa, ma disse di no. Fu una questione di fede.

 

Affidare l'Inter a un noto milanista era una di quelle cose che non si potevano fare. Non rientrava nella mentalità di Fraizzoli, ben diversa da quella di Silvio. Il suo consiglio finale non fu diverso dalla mia prima osservazione: 'Berlusconi, ma perché non compera il suo Milan?'".

 

ANGELLI ADRIANO GALLIANIANGELLI ADRIANO GALLIANI

GLI INFILTRATI

E così andò, quattro anni più tardi Berlusconi si prese il Milan. Trattativa complicata e condotta in prima linea dallo stesso Dotti. A un certo punto l'affare stava per saltare e l'avvocato del Diavolo preparò una lettera per spiegare i motivi della rinuncia. Poi Berlusconi ci ripensò, stracciò la missiva, definì l'acquisto e inserì Dotti nel cda del Milan.

 

SPETTACOLO EDOARDO SYLOS LABINI A TEATRO CON PAOLO BERLUSCONI FOTO ANDREA ARRIGA PAOLO BERLUSCONI PENSIEROSO FOTO ANDREA ARRIGA SPETTACOLO EDOARDO SYLOS LABINI A TEATRO CON PAOLO BERLUSCONI FOTO ANDREA ARRIGA PAOLO BERLUSCONI PENSIEROSO FOTO ANDREA ARRIGA

Dettaglio rilevante: Dotti era (è) tifoso interista. Gli infiltrati abbondavano: "Galliani, come tutti i brianzoli, aveva in avversione le squadre milanesi e tifava per la Juve. (...). Michele Persechini, il cuoco di fiducia di Silvio, era di provata fede nerazzurra e lo stesso valeva per l'autista personale, Nino.

 

All'elenco andava forse aggiunto Paolo Berlusconi (il fratello, ndr), di cui correva voce che fosse nerazzurro fin dall'infanzia, e che tuttavia, per amore del quieto vivere familiare, si era affrettato a seguire l'esempio di Galliani e aveva clamorosamente cambiato casacca".