riello 2025goya

QUANDO LA VERA POTENZA ERA L’EUROPA – ALLA COURTAULD GALLERY DI LONDRA ARRIVA LA RICCA COLLEZIONE D’ARTE DI OSKAR REINHART: TRA GOYA, COURBET, MANET, MONET, VAN GOGH E CEZANNE, UN TRIPUDIO DI GRANDI ARTISTI EUROPEI – RIELLO: “QUESTA STAGIONE ARTISTICA È STATA L'ACME DELLA MODERNITÀ IN OCCIDENTE, UN TEMPO DOVE C'ERANO POCHE INCERTEZZE E IL DESTINO DEL MONDO (E DELLA CULTURA) SEMBRAVANO NELLE MANI DEGLI EUROPEI” – “LE SINGOLE OPERE POTREBBERO ESSERE COMPERATE, RUBATE, RICREATE CON L'AI O SEQUESTRATE. MA LE ATMOSFERE E LE STORIE CHE STANNO INTORNO AI MUSEI EUROPEI NON SI POSSONO PORTARE VIA O ANCHE SOLO RIPRODURRE…”

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

 

 

riello to be or not to be

Antonio Riello per Dagospia

 

La Courtauld Gallery è stata aperta al pubblico nel 1932 e fa coppia con il Courtauld Institute of Art, un college attualmente legato all'University of London.

 

La attività accademica dell'istituto è prettamente votata alla Storia dell'Arte. Il fondatore di entrambi, Samuel Courtauld (1876-1947), fu un imprenditore di rilievo che apparteneva ad una storica dinastia industriale inglese.

 

In pratica la sua azienda aveva il controllo della produzione di Rayon, una innovativa fibra sintetica che assomigliava (almeno un po') alla costosa seta.

 

Una nota curiosa lo lega alle vicende del Bel Paese: fu (marginalmente) coinvolto nelle trattative semi-segrete che il governo britannico e il Terzo Reich cercarono di gestire per preservare il complesso industriale del Nord Italia da una totale distruzione (siamo alla fine del 1944, l'economia del dopoguerra è già materia urgente per i nuovi assetti della incalzante Guerra Fredda).

 

OSKAR REINHART

La collezione permanente non è numericamente enorme ma la sua qualità lascia a bocca aperta. Soprattutto per quanto riguarda la pittura dell'Ottocento è una raccolta senza pari. Non solo ci sono i nomi più importanti, ma anche le loro opere più "giuste".

 

Paul Cezanne: in mostra "La natura morta con cupido in gesso" (1894) e i "Giocatori di carte" (1892). Di Renoir si ammira "La Loge" (1874). Van Gogh è presente con nientepopodimeno che l' "Autoritratto con orecchio fasciato" (1889).

 

Edouard Manet, da parte sua, ha il famosissimo "Bar delle Folies-Bergère (1882). Meglio fermarci qua, l'elenco sarebbe interminabile. Ritrovi dal vivo, opere che avevi visto solo sui libri (senza sapere dove fisicamente erano custodite). Una visita rientra assolutamente tra le cose da fare a Londra, appena si ha un pomeriggio libero.

 

Samuel Courtauld

In queste settimane c'è un plus alla Courtauld Gallery: la collezione d'Arte di Oskar Reinhart (1885-1965). Il Signor Reinhart, anche lui imprenditore di successo, incontrò Mr Courtauld nel 1932.

 

I loro gusti in fatto di Arte erano molto simili, preferivano la qualità alla quantità, erano selettivi e non badavano a spese. Cercavano insomma quello che c'era di meglio sul mercato. Non è casuale dunque questa tappa londinese.

 

La sua sede usuale è a Winterthur, in Svizzera, ed è diventata, in seguito ad un lascito, proprietà della Confederazione Elvetica. E' una realtà museale conosciuta quasi solo dagli specialisti.

 

Una rapida selezione:

 

Si inizia con un dipinto di Francisco Goya del 1808. E' una natura morta: due fette di salmone. Potrebbe sembrare un'opera minore. Non è così, siamo di fronte ad un piccolo capolavoro.

 

van gogh ospedale arles

La violenza esplicita di tante opere del Goya qui è latente ma non meno minacciosa. A modo suo quel povero salmone sembra aver sopportato tutte le angherie e le ingiustizie del Mondo.

 

L' "Onda" (1870) di Gustave Courbet è un quadro descrittivo ma potente. E' un olio su tela realizzato completamente a spatola. I trionfi (anche pericolosi) della Natura. E un Turner "alla francese".

 

Claude Monet dipinge nel 1880 la senna mentre in Primavera sgela. Semplicemente epico.

renoir la loge

 

"Au cafè" (1878) di Edouard Manet è il frutto della divisione di un quadro più grande. L'altra metà è alla National Gallery di Londra. Sono le atmosfere parigine che hanno reso inconfondibile e mitico l'Impressionismo.

 

Henry de Toulouse-Lautrec fece nel 1895 il dipinto: "Il Clown Cha-U-Kao" (1895). Cha-U-Kao era una delle star del Moulin Rouge (anche se, a parte il suo nome di battaglia, non si sa con sicurezza come si chiamasse: un piccolo mistero della Storia dell'Arte). Qui è ritratta a braccetto con l'amica Gabrielle

 

Van Gogh. "L'interno dell'ospedale di Arles" (1889) mostra Van Gogh come un attento costruttore di spazi. Notevole il pavimento in legno dell'ospedale: sembra un leggiadro campo di grano.

 

Paul Gauguin. Un magnifico olio su tela del 1884, "I tetti blu di Rouen". Il Gauguin prima di Tahiti è meno noto e acclamato, ma l'atmosfera esotica può anche essere una sorta di "maniera" o peggio di cliché. Sembra più problematico, tormentato e interessante quando è ancora in Europa.

 

courbet l'onda

Pablo Picasso nel suo periodo "Blu e Rosa" (ovvero prima che Picasso diventasse "Picasso") con il magnifico "Ritratto di Mateu Fernandez de Soto" (1901)

In questi giorni pieni di ansie collettive e grandi avvenimenti economici e geopolitici che attualità ha scrivere (e leggere) ancora una volta delle affascinanti avventure degli Impressionisti e dei loro successori?

 

Questa stagione artistica è stata l'acme della Modernità in Occidente, un tempo dove c'erano poche incertezze e il destino del Mondo (e della Cultura) sembravano nelle mani degli Europei.

 

Una prima buona ragione semplicemente sta dunque nella ricerca condivisa di nostalgie consolatorie (anche forse senza rendersene conto). Ma un'altra ragione, più dirimente, tendiamo troppo spesso a dimenticarla o trascurarla.

 

ingresso courtauld gallery

La Courtauld Gallery è piena zeppa di visitatori che arrivano da ogni continente (è davvero molto difficile trovare un biglietto disponibile). Impressionismo (e dintorni) rimangono ancora un formidabile strumento di seduzione culturale - quasi universale - in un panorama strategico che d'altra parte vede quasi tutti i tipici valori della Modernità occidentale sotto scacco.

 

 La forza contrattuale dell'Occidente, almeno al momento, forse sta più nell'alone sprigionato dai suoi musei che nella potenza di fuoco delle sue divisioni corazzate.

 

Le singole opere potrebbero essere magari comperate, rubate, ricreate con l'AI o sequestrate con la forza delle armi.

 

Ma le atmosfere e le storie che stanno intorno ai musei europei non si possono portare via o anche solo riprodurre.

 

 

GOYA TO IMPRESSIONISM

MASTERPIECES FROM OSKAR REINHART COLLECTION

claude monet il disgelo nella senna

THE COURTAULD GALLERY, Strand, Londra WC2R 0RN

toulouse lautre il clown cha u kao

fino al 26 Maggio

cezanne natura morta con cupido in gessogauguin i tetti di rouenvan gogh ritratto orecchio bendato

pablo picasso ritratto di mateu fernandez de soto