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VIDEO - RYAN LOCHTE E FEIGEN AL VILLAGGIO OLIMPICO CON CELLULARE PORTAFOGLI E OCCHIALI
Tommaso Pellizzari per www.corriere.it
Tirava una brutta aria fin dal mattino, intorno al caso Lochte. E nella notte la situazione è precipitata. La polizia brasiliana (su mandato della giudice Bianca Nigri) ha infatti impedito ai nuotatori statunitensi Gunnar Bentz e Jack Conger di partire per gli Stati Uniti con un volo della United Airlines per Houston. I due, che si trovavano già sull’aereo all’aeroporto internazionale di Rio de Janeiro sono stati portati nella delegazione della polizia federale per essere sentiti come testimoni con l’accordo che saranno riascoltati oggi. Notizia confermata dal Comitato Olimpico.
ryan lochte alla festa prima della presunta rapina
Ad accompagnarli due funzionari del consolato Usa e uno della delegazione olimpica statunitense, Secondo quanto scrive il sito del quotidiano «O Globo», la misura è stata adottata dopo che i due erano stati cercati sia al Villaggio olimpico che in hotel, perché non avevano risposto alla richiesta di una deposizione da parte delle autorità. Anche all’ oro olimpico Ryan Lochte e a James Feigen, era stato vietato di lasciare il paese, ma Lochte era già partito dopo essere stato interrogato, mentre Feigen, ancora in Brasile, «è in contatto con le autorità», ha detto il portavoce del Comitato.
L’ipotesi di reato (per Lochte) è falsa comunicazione di crimine. Per gli investigatori brasiliani si sarebbe inventato la rapina subita fuori dal Villaggio olimpico il 14 agosto. E a questo punto è necessario un riassunto della situazione.
La denuncia
Tutto inizia quando la madre del nuotatore statunitense fa sapere che il figlio è stato rapinato al rientro nel villaggio olimpico dopo una festa a Rio de Janeiro. Pochi minuti dopo, però, arriva la rapidissima smentita del Comitato olimpico internazionale: è tutto falso.
Il racconto
mandato di fermo per gli atleti americani
Solo che poi è lo stesso Cio a smentire se stesso: la rapina viene confermata, mentre Lochte racconta alla Nbc i dettagli dell’assalto. L’auto su cui viaggiava con altre tre persone è stata bloccata da persone vestite da poliziotti che hanno fatto scendere i quattro atleti chiedendo loro di sdraiarsi a terra. «A quel punto mi sono rifiutato – ha raccontato Lochte – ho detto semplicemente che non avevamo fatto nulla di male, dunque che non era il caso. Allora uno di quelli ha estratto la pistola e me l’ha puntata alla tempia. Ci hanno rubato i soldi, ma ci hanno lasciato i telefoni».
Dettagli
gunnar bentz jack conger fermati a rio
Tre giorni dopo, però, ci sono dettagli che non tornano. Tanto che, secondo quanto scrive il sito del settimanale brasiliano Veja, la giustizia brasiliana avrebbe voluto trattenere Lochte a Rio per capirci qualcosa di più. Il nuotatore è però già ripartito, quindi a dare spiegazioni è rimasto un compagno di squadra di Lochte, James Feigen, al quale la giudice Keyla Blank in mattinata ha fatto ritirare il passaporto. Feigen, con Bentz e Conger, era uno dei tre compagni di squadra che si trovavano con Lochte al momento della presunta rapina.
gunnar bentz e jack conger fermati a rio
Il video
Questi i dettagli che non tornano: in primo luogo, Lochte ha parlato di finti poliziotti, mentre per Feigen uno dei rapinatori è sceso da un veicolo bianco. Sempre il sito di Veja, in secondo luogo, ha scoperto che il gruppo ha lasciato Casa Francia (sulla Lagoa di Rio de Janeiro) non alle 4 ma alle 6, arrivando al Villaggio alle 6.56. E qui c’è il terzo dettaglio, scoperto da un video esclusivo del Daily Mail, in cui si vede il nuotatore passare attraverso il metal detector con orologio, cellulare e portafoglio.
Il che coincide con la sua testimonianza, ma non con come funzionano le rapine (in Brasile e nel resto del mondo). Secondo altre fonti, di fronte ad altre incongruenze (come il numero dei rapinatori e di quanti fossero quelli effettivamente armati), gli statunitensi avrebbero poi riferito di non ricordare bene i dettagli per colpa dell’alcol.
gunnar bentz e jack conger fermati a rio
«Avevo paura»
Una volta tornato negli Stati Uniti, Lochte ha poi spiegato di avere aspettato a denunciare la rapina per paura di finire nei guai in Brasile. Lui ormai è al sicuro (è tornato negli Usa regolarmente, visto che il 15 agosto non esistevano provvedimenti nei suoi confronti). Gli altri tre molto meno. I brasiliani non amano che si parli male del loro Paese. O che si finisca per screditarlo inventando crimini che non ci sono mai stati.
feigen lascia gli oggetti al metal detector
feigen lascia gli oggetti al metal detector
Quando succede, c’è sempre un magistrato (o anche due) pronto a intervenire, come in questo caso. Che si potrebbe risolvere in un modo molto semplice: chiamando il taxista di Lochte e dei suoi compagnia testimoniare. Ma di lui non c’è traccia ed è l’ultimo mistero. O è un complice dei banditi o anche lui non è mai esistito.
il pasto di ryan lochteryan lochteryan lochte con jimmy feigen alla festa prima della presunta rapina
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