DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Estratto dell'articolo di Matteo Pinci per “la Repubblica”
Il clima di festa, nel salone d’Onore del Coni, è durato poco. Perché da che mondo è mondo, la più tesa delle riunioni di condominio del nostro Paese è l’assemblea della Lega Serie A.
Che alla fine, dopo un pomeriggio a discutere di fondi di investimento, ha piazzato un colpo. Su invito del presidente Lorenzo Casini, è passato una sorta di emendamento salva Sampdoria. I club hanno deliberato, infatti, a favore della richiesta delle squadre già retrocesse, Cremonese e proprio la Samp, che volevano l’anticipo del 40 per cento paracadute. Che però ha effetti differenti per le due società.
La Cremonese, neopromossa un anno fa, incasserà appena 4 milioni di anticipo sui 10 che le spettano dopo un solo anno in Serie A. La Samp, al contrario, beneficerà subito di 10 milioni, visto che la sua quota di paracadute è la più alta possibile, quella da 25 milioni di euro.
Come da richiesta, i soldi saranno disponibili già da domani. Ossia, appena in tempo per onorare la scadenza degli stipendi, uno step che, se non soddisfatto, avrebbe segnato il prologo a scenari molto più cupi. Che la situazione della Samp sia disperata infatti è cosa nota: quei soldi sono letteralmente ossigeno.
Contestazione TIFOSI SAMPDORIA
Ovviamente, nessuno in Lega desidera il fallimento dei blucerchiati. Anzi. Non fosse altro perché tutti i club o quasi hanno pendenze uno con l’altro. C’è un problema, però. Che come specifica l’articolo 18 dello Statuto della Lega Serie A, il paracadute viene maturato da tutti i club che retrocedono “a condizione che gli stessi siano ammessi e partecipino effettivamente al campionato di Serie B della stagione successiva a quella in cui è maturata la retrocessione dalla Serie A”. In sostanza, prima di poter ricevere i soldi del paracadute, bisogna essere iscritti al nuovo campionato di B. E almeno nel caso della Samp, l’eventualità è tutt’altro che scontata.
massimo ferrero premio guido carli 2023
Ma per portare la materia al voto si è esposto direttamente il presidente Casini. Certamente, la mossa politica è una vittoria dell’amministratore dei blucerchiati, l’avvocato Romei, che ha rassicurato l’assemblea: «Non posso dirvi nulla per scaramanzia, ma abbiamo trovato una soluzione», ha detto ai presidenti che prima del voto chiedevano conto e sollevavano l’obiezione regolamentare. Una cosa è certa: quei 10 milioni saranno spesi per far fronte alle spese necessarie per chiudere la stagione. Poi però servirà un nuovo azionista che garantisca la continuità aziendale.
E stavolta non è affatto scontato riuscire a trovarlo, nonostante i vari interessamenti, ormai ridotti sostanzialmente a duello tra due: Andrea Radrizzani, padrone del Leeds, e Alessandro Barnaba, che controlla il Lille, e sullo sfondo il vecchio proprietario Ferrero a fare da arbitro della partita.
casini de siervoalessandro barnabaandrea radrizzani 4
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