DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
1.. QUANDO L’EX CALCIATORE DIVENTA… PALESTRATO
Estratto da www.gazzetta.it
Il nome non sfugge a chi ha un po’ di memoria. Classe ’78, lo spagnolo José Mari ha vestito la maglia del Milan dal ’99 al 2002. Ex attaccante mobile e longilineo, dopo il flop in rossonero e la carriera continuata e chiusa in Spagna oggi è un culturista da oltre 100 kg di muscoli. Lui stesso raccontò il suo incontro con l'allenamento: "Lasciato il calcio, presi 8 kg in 3 mesi di vacanza. Non volevo ingrassare, cominciai ad andare in palestra e diventò un’abitudine. Ora è parte della mia vita". E il suo profilo Instagram, diviso tra manubri, bilancieri e selfie in palestra, conferma.
JOSÉ MARI: IL FLOP AL MILAN, LE SERATE CON VIERI, IL NASO ROTTO A CIRILLO, BODYBUILDER TATUATO. CHE FINE HA FATTO
Estratto dell'articolo di Andrea Sereni per www.corriere.it
Nato e cresciuto nella Siviglia operaia, ultimo di quattro figli, inizia a giocare nel San Juan de Avila. A 11 anni lo chiama proprio il Siviglia, con cui fa tutto il percorso delle giovanili. Nel 1997 passa all’Atletico Madrid, con Arrigo Sacchi che lo imposta come prima punta. I tifosi lo chiamano «El Picador»: come colui che indebolisce i tori per matarli, José Mari indebolisce le difese avversarie con il suo dinamismo.
e serate con Vieri a Madrid
In giro per locali con Bobo Vieri. Da ragazzo si trasferisce all’Atletico Madrid e lì incontra l’ex centravanti dell’Inter: «A 18 anni sono andato via da casa e sono passato all’Atletico Madrid. Io e Vieri abbiamo giocato insieme lo stesso anno, nel 1997-98—ricorda oggi —. Mi aspettavo che prima o poi esplodesse, è stato frenato soltanto da problemi muscolari. Bobo è un ragazzo particolare ma simpatico: ci sentivamo e uscivamo insieme la sera in Spagna. […]
Flop al Milan
Nel dicembre 1999 tutti vogliono José Mari. Sacchi lo definisce «un attaccante moderno e interessantissimo», e il Milan mette sul piatto 38 miliardi di lire e convince il presidente Jesus Gil. Ma lo spagnolo arriva in una squadra che in attacco può contare già su Shevchenko, Bierhoff e Weah (che di lì a poco andrà via), senza contare Boban e Leonardo. Per questo e per i tanti problemi fisici che sembra attirare come una calamita, il suo triennio in rossonero si rivela un flop: 52 presenze e 5 reti totali. «
Ero entusiasta, ero partito bene —racconta in un’intervista alla Gazzetta dello Sport —, ma dopo due settimane ho sofferto di una roba strana, l’ernia inguinale dello sportivo. Saranno stati i campi ghiacciati, il cambio di lavoro. Non avevo mai avuto nessuno di quei problemi, invece sentivo come un coltello nel muscolo». Nel 2002 torna all’Atletico. resterà in Spagna fino a fine carriera (nel 2013) tra Villarreal, Betis, Gimnastic e Xerez. […] pesa oltre 100 kg, quindi non corre più: «Nemmeno quando perdo l’autobus! Impossibile, mi fanno male i tendini».
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