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Stefano Cantalupi per gazzetta.it
Non sa proprio cosa sia il romanticismo, questo Real Madrid. Il Paris St. Germain non aveva mai perso a San Valentino in 10 gare. L'undicesima, quella del Bernabeu, spezza i cuoricini francesi: 3-1 nell'andata degli ottavi di Champions League, è il ruggito dei campioni d'Europa. Doppio Ronaldo e zero Neymar: quando il gioco si fa duro, per ora comanda ancora CR7, mister 101 gol in Champions. Non è finita, ma ora la super sfida ha una favorita per l'accesso ai quarti.
RABIOT E CR7 — Emery è in vena di sorprese, o quanto meno di mosse non scontate: parte titolare Kimpembe, panchina per Thiago Silva. E anche i nomi di Yuri e Lo Celso nell'undici iniziale fanno un certo effetto. Zidane, dall'altra parte, sacrifica Bale e punta su Isco: stessa formazione della finale di Cardiff, con Nacho invece di Carvajal. L'inizio del Madrid somiglia a quello della Juve col Tottenham: aggressività massima, ma il Psg tiene e mette fuori il naso col passare dei minuti. Areola inizia male su un tiro di Kroos, ma proseguirà alla grande in uscita su Ronaldo e alla grandissima su Benzema prima del riposo.
I parigini, però, pareggiano il conto delle chance con Yuri e Neymar (nervoso e subito ammonito) e sono i primi a sfondare: l'1-0 lo insacca Rabiot al 33', lasciato libero di calciare di destro in piena area. La difesa madridista soffre, ma i campioni d'Europa non si perdono d'animo. E un attimo prima dell'intervallo trovano il pari. Il contatto ingenuo di Lo Celso con Kroos induce Rocchi a fischiare il rigore e CR7 non si fa emozionare, si torna negli spogliatoi sull'1-1.
FINALE INFUOCATO — Il duello da copertina è ovviamente Ronaldo-Neymar, ma il cast di supporto avrebbe le qualità per prendersi la scena. C'è chi lo fa, come il predestinato Mbappé (ottimo Navas sul suo diagonale) e l'eterno Daniel Alves, e c'è chi delude, come un Cavani servito poco e male. Nel Madrid Isco è meno illuminante del solito, ma prima del suo avvicendamento con Asensio è Benzema a lasciare il posto a Bale. La scelta di Emery è per un cambio di sistema: fuori Cavani e dentro il terzino destro Meunier per avanzare il raggio d'azione di Alves.
A conti fatti, si rivela deleteria, perché è vero che il brasiliano si rende pericoloso, ma la squadra perde equilibrio e affonda nei dieci minuti finali. Le firme sono quelle dei due amiconi Ronaldo e Marcelo: due tagli in area che la difesa francese non legge, due conclusioni sporche su cui Areola ha le sue colpe. Esplode il Bernabeu, doppia mazzata pesantissima in vista del 6 marzo. Parigi, Parco dei Principi, ore 20.45: se i franco-qatarioti vogliono evitare l'ennesima delusione di Champions, l'ultimo treno passa da lì.
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