DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Adriano Seu per gazzetta.it
Cinque reti e 94' minuti di spettacolo in una cornice da brividi come Anfield. Il piatto forte forte della prima giornata di Champions non tradisce le aspettative regalando una serata di grande calcio. Merito soprattutto del Liverpool, che infiamma il pubblico di casa con una prestazione di grande intensità capace di piegare il Psg per 3-2 con i sigilli di Sturridge, Milner e Firmino. Mbappé illude i parigini nel finale dopo la rete di Meunier. Ma il brasiliano, dentro gli ultimi 20', piazza la zampata vincente che infiamma la Kop.
TRIDENTI CONTRO — Da una parte Sturridge-Salah-Mané, dall'altra Cavani-Mbappé-Neymar. Ovvero spettacolo garantito con grandi giocate e occasioni a raffica. Il tutto a un ritmo forsennato, marchio di fabbrica dei Reds targati Klopp, che per l'occasione ha preferito tenere in panchina un Firmino malmesso dopo la manata ricevuta nell'ultimo impegno di Premier contro il Tottenham. Nonostante la mancanza del brasiliano, inizialmente risparmiato per la manata ricevuta nell'ultima sfida di Premier e gettato nella mischia solo al 72', l'attacco dei Reds mette subito alla prova i riflessi di Areola, costretto a tre interventi decisivi nei primi 10' sui tentativi di Van Dijk, Milner e Mané. Timido e un po' impacciato invece il terzetto offensivo parigino, macchinoso e imbrigliato dall'asfissiante pressing dei padroni di casa soprattutto nei primi 45'.
SHOW E GOL — A condurre le danze è il Liverpool, subito all'attacco come da copione. I francesi riescono comunque a reggere nella prima mezz'ora, merito di Areola e di un pizzico di frenesia di troppo da parte dei Reds. Ma dal 30' iniziano i botti, con Sturridge che scatena il pubblico di casa con un perfetto colpo di testa su cross di Robertson. Altri 6' ed è raddoppio Reds, questa volta su rigore commesso da Bernat e trasformato di potenza da Milner. Bravo però il Psg a reagire al 40', complice una precisa girata di Meunier su centro di Di Maria dopo un destro di Mbappé alto di un soffio. Dopo l'intervallo i Reds riprendono a spingere, soffocando i parigini e sfiorando ancora la rete al 62' con Sturridge che da due passi grazia Areola. Poi ci provano anche Salah e Mané contro un Psg che fatica a manovrare sperando in un guizzo di Neymar.
DELIRIO ANFIELD — Guizzo che, complice una leggerezza di Salah a centrocampo, arriva all'83', quando Tuchel si era già giocato la doppia mossa a sorpresa inserendo Draxler e Choupo-Moting per Cavani e Di Maria: palla persa dall'egiziano, scatto centrale di Neymar, rimpallo favorevole a Mbappé e Alisson bruciato da distanza ravvicinata per la disperazione della Kop. Ma non è finita qui, perché il Liverpool si getta avanti a testa bassa e, rischiando la beffa in contropiede, trova la forza di riportarsi avanti nell'ultimo assalto, in pieno recupero, grazie a una rasoiata di destro di Firmino che s'infila nell'angolino più lontano senza lasciare scampo ad Areola.
2. QUANTI RIMPIANTI PER ANCELOTTI
G.B.Olivero per gazzetta.it
Il Napoli inizia tra i rimpianti la sua avventura in Champions League pareggiando a Belgrado. La prima sfida con la Stella Rossa era già uno snodo fondamentale del girone perché in caso di risultato negativo contro la squadra teoricamente più debole le speranze di qualificazione si sarebbero sensibilmente ridotte, considerando il valore di Liverpool e Psg. Il pareggio non premia la netta superiorità tecnica del Napoli, che ha sfiorato più volte il gol e ha avuto il solo torto di non concretizzare. In un ambiente caldissimo, reso ancor più elettrizzante dalla sfilata dei vincitori della Coppa Campioni '91 che hanno portato il trofeo in giro per lo stadio, gli azzurri hanno risposto con discreta personalità e anche per questo motivo brucia la mancata vittoria.
PRIMO TEMPO — Il Napoli inizia la gara con buona lena piazzandosi nella metà campo della Stella e cercando di colpire gli avversari con iniziative veloci. Ancelotti lascia fuori Hamsik e punta su Fabian Ruiz, che entra subito in partita e dimostra buone qualità. Il tecnico lascia molta libertà a Insigne che nel 4-4-2 di partenza si muove da seconda punta e svaria da destra a sinistra. Proprio Insigne tira al 13', ma non fa male a Borjan. Molto più pericolosa la conclusione al 18', ma stavolta è la traversa a respingere il tentativo di Lorenzo.
La Stella Rossa in avanti si vede pochissimo e solo in contropiede, generalmente con palle conquistare dopo errori degli azzurri. Su una di queste disattenzioni Allan è costretto a un fallo da ammonizione. Al 29' Zielinski pesca Milik davanti a Borjan, il tiro dell'attaccante polacco è respinto con i piedi dal portiere. Ospina viene chiamato in causa solo nel recupero quando Ben si accentra e calcia ma senza troppe velleità.
SECONDO TEMPO — Arrabbiato per il pareggio, il Napoli aggredisce la Stella Rossa all'inizio della ripresa. Al 5' Allan tira centrale; all'8' Insigne anticipa Milik che era piazzato meglio su un cross di Mario Rui; al 9' Milik di testa manda Zielinski in porta ma Rodic è bravissimo a rimontare e deviare in scivolata. La Stella Rossa non ha forza né qualità per uscire e allora il Napoli insiste: al 12' Mario Rui tocca la parte alta della traversa su punizione; al 14' Callejon lancia Zielinski in spazi larghi, ma Borjan para. L'occasione più grande arriva al 22': splendida combinazione sulla sinistra tra Insigne e Mario Rui, il portoghese crossa, Callejon colpisce a colpo sicuro ma Rodic salva sulla linea. Entrano Mertens (per Allan), Ounas (per Callejon) e Hamsik (per Zielinski) ma non cambia il tema della partita: il Napoli attacca, la Stella Rossa si difende. Boakye non sorprende Ospina al 30', gli azzurri ci provano fino al 94' ma la partita finisce 0-0.
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