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LA ROMA ALL’ULTIMO STADIO: LA ROTHSCHILD DI DAFFINA E SCARONI (ORA ALLA GUIDA DEL MILAN) SI PROPONE COME ADVISOR: NIENTE TOR DI VALLE, LA SUGGESTIONE SONO I TERRENI DI TOR VERGATA DEL GRUPPO CALTAGIRONE, DESTINATI A FINIRE NEL PATRIMONIO DEL DEMANIO. MA FRIEDKIN HA PUNTATO IL FLAMINIO - RESTANO DUE NODI: VITEK, L'IMMOBILIARISTA CECO CHE STA PER ACQUISTARE I TERRENI DI TOR DI VALLE E IL CAMPIDOGLIO
Lorenzo d' Albergo per “la Repubblica - Edizione Roma”
padre e figlio friedkin foto mezzelani gmt052
Ai Friedkin, i nuovi proprietari della Roma, sono bastati tre mesi per accorgersene. Anche a Radovan Vitek, l' immobiliarista ceco che sta per acquistare i terreni di Tor di Valle, dovrebbe essere ormai chiaro.
Nella Città Eterna, la balneazione è pericolosa. Bisogna ascoltare tutti, non fidarsi di nessuno, schivare i pescecani. I biglietti, gli strani intrecci del calciomercato, il giro di corruzione nato attorno al progetto dello stadio: la riforma del club giallorosso è appena partita e non ammette interferenze.
Per questo Dan e Ryan Friedkin, i texani con la passione per gli affari e ora pure per il pallone, procedono a fari spenti. Anche sul dossier stadio, prediligono il silenzio e i « no comment».
friedkin padre e figlio foto mezzelani gmt 035
Non considerando Tor di Valle un dogma, hanno congelato a tempo indeterminato l' iter e con lui la necessità di avventurarsi a occhi chiusi in un investimento da un miliardo di euro sui terreni (pignorati) di proprietà dell' Eurnova di Luca Parnasi, costruttore arrestato per corruzione. Una novità che ha rimescolato le carte e messo sull' attenti l' intero panorama politico e finanziario capitolino.
E non solo: in casa Roma, nelle ultime settimane, si registrano nuovi movimenti. A farsi avanti sono stati direttamente i vertici italiani di Rothschild, l' amministratore delegato Alessandro Daffina e il vicepresidente Paolo Scaroni, ora alla guida del Milan. Finta e controfinta: da advisor di Vitek nell' operazione Tor di Valle, la banca d' affari si è proposta come intermediaria per il trasloco dello stadio.
La suggestione, nello scambio a cui parteciperebbe anche lo stesso Vitek, sono i terreni di Tor Vergata, destinati a finire nel patrimonio del Demanio. Il governo ha stanziato 25,8 milioni di euro per chiudere la convenzione firmata dall' università con la Vianini del gruppo Caltagirone nel 1987 e saldare le pendenze per la Vela di Calatrava. L' altra opzione, già sondata dalla Roma di Pallotta, potrebbe essere Fiumicino.
Ascoltando tutti, ma senza dare davvero retta a nessuno, i Friedkin si sono limitati a prendere nota. Per costi, a livello estetico e per riattrarre i tifosi romanisti dopo anni di espansione del brand a livello internazionale, piace sempre il Flaminio. L' entusiasmo di Renzo Piano, archistar già sentita dai vertici della Roma per riprendere l' impianto disegnato da Nervi, è contagioso.
francesco gaetano caltagirone foto mezzelani gmt59
Restano due nodi: Vitek e il Campidoglio. Per il primo il 2020 rischia di chiudersi peggio di com' è partito: il ceco si era proposto come socio nell' acquisizione della Roma, ma i Friedkin hanno declinato l' offerta. Ora l' immobiliarista, che per l' area di Tor di Valle ha già firmato un preliminare di acquisto, rischia di ritrovarsi con un pessimo affare tra le mani se il pressing dei suoi advisor fallirà. Poi c' è il Comune: dopo il saluto alla sindaca Virginia Raggi all' ambasciata americana, la giunta 5S non ha avuto più contatti con i nuovi proprietari della Roma. Anzi, gli ultimi sono stati rimbalzati. Ora si nuota in altre acque, ci sono le cene con i Caltagirone e le proposte di Rothschild. Ma i Friedkin restano silenti.
roma napoli flaminio con marisa laurito
stadio flaminio abbandonato
stadio flaminio
vitek
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