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Davide Stoppini per la “Gazzetta dello Sport”
Nervi e muscoli fanno brutti scherzi: dura gestirli, dura massaggiare le emozioni, contenerle, spenderle nel momento giusto. Se poi tutto intorno a te fa rima con pazzia, il rischio di scivolare diventa altissimo.
Lo scenario, prima del fatto: qualificazione accolta dai fischi di 30 mila tifosi, speaker quasi sbeffeggiato, giocatori costretti a nascondere l’esultanza mentre alla radio ascoltavano i secondi finale di Bayer-Barcellona.
Nervi tesi, dunque. Pochi secondi ancora, il tempo di scendere nelle scalette che dal terreno di gioco dell’Olimpico portano verso gli spogliatoi, e Manolas e Pjanic cominciano a discutere. Toni sempre più alti, che presto diventano insulti, rigorosamente in lingua italiana, dunque almeno qui senza problemi di traduzione.
La scintilla? La cattiva gestione del pallone da parte del greco nelle fasi finali di gioco, che Pjanic ha rimproverato in tono energico al compagno di squadra: da lì lo scambio di insulti, durato un bel po’, almeno fino all’ingresso degli spogliatoi.
Dove, secondo voci però non confermate, i due avrebbero alzato ancora di più il tono della discussione, tanto che sarebbe servito l’intervento di un dirigente per sedare la lite.
CASO GERVINHO — Scorie di una serata incredibile, cominciata nella maniera meno logica possibile. La gestione di Gervinho aveva già destato non poche perplessità, tanto che più di un giocatore sarebbe rimasto colpito in maniera negativa. Garcia avrebbe infatti lasciato all’ivoriano, già sostituito sabato scorso a Torino per un problema al retto femorale, l’ultima decisione sull’impiego.
Ecco perché contro il Bate in campo, a prepararsi con i titolari, c’era anche Iturbe. Più o meno a metà riscaldamento Gervinho ha detto no: mano alzata e pacche sulla spalla di Iturbe, che certo non sarà sceso in campo motivato nel migliore dei modi.
Ma il nodo principale resta la gestione di Gervinho dal punto di vista medico. Spia, non la prima peraltro, di una distanza di vedute evidente – o perlomeno di una comunicazione insufficiente – tra l’allenatore e l’attuale staff, scelto in prima persona la scorsa estate dal presidente Pallotta.
Il tutto in attesa della prossima puntata: per Gervinho ieri non sono stati necessari esami particolari. Filtra ottimismo, al San Paolo sarà almeno tra i convocati. Quello che succederà poi, chissà.
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