dan friedkin

ALLA ROMA MANCA LA VOCE DEL PADRONE! E’ MAI POSSIBILE CHE FRIEDKIN, CHE HA POMPATO IN TRE ANNI 800 MILIONI NELLA CASSA DELLA SOCIETÀ GIALLOROSSA, NON DICA (E FACCIA) NULLA DOPO L’INIZIO DI CAMPIONATO SCONCERTANTE DELLA SQUADRA? SUL MERCATO PINTO HA SPESO (MALE) APPENA 16 MILIONI IN DUE ANNI MA LA ROSA HA UN MONTE INGAGGI DA 157 MILIONI. OGGI LA CHAMPIONS E’ PURA UTOPIA. COSA VUOLE FARE FRIEDKIN CON MOU? AVER PORTATO L’ALLENATORE IN SCADENZA LO HA, DI FATTO, INDEBOLITO NELLO SPOGLIATOIO...

Estratto dell’articolo di Massimo Cecchini per www.gazzetta.it

 

dan friedkin

Nella vita, in fondo, non basta invertire le priorità. Gli Stati Uniti saranno anche lontani, l’amata Hollywood sarà anche alle prese con lo sciopero degli sceneggiatori, la fascinosa Nba sarà anche è a meno di un mese dall’inizio della stagione, ma mettevi nei panni della famiglia Friedkin. Siete sbarcati nel calcio italiano poco più di tre anni fa (6 agosto 2020)...

 

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Con una Roma - brand dal sapore mondiale - che naviga al quint’ultimo posto in classifica (in zona retrocessione, si sarebbe detto una volta) e si prepara ad affrontare il derby del Lazio di domenica contro il Frosinone come ultima della classe nella regione, sapendo che neppure una vittoria consentirebbe ai giallorossi di agguantare i ciociari. Fantascienza? No, malinconica realtà.

 

DAN FRIEDKIN MOURINHO

Non possiamo certo pretendere che Dan e Ryan Friedkin diventino talent scout alla ricerca dei futuri Haaland.

 

Loro hanno fatto ciò che spetta agli imprenditori: investire. Ebbene, in meno di trentotto mesi al timone - considerando anche i 199 milioni per rilevare il club da James Pallotta - la famiglia texana ha iniettato circa 800 milioni di euro a favore della società, fra ricapitalizzazioni (tuttora in corso), pagamento di prestiti a migliori condizioni e spese per il delisting, cioè l’uscita dalla Borsa. 

 

DAN FRIEDKIN

Tutto questo radendo al suolo l’intera precedente struttura dirigenziale e non dimenticando di rafforzare la squadra. In effetti, che cosa fare di meglio - ripetiamo, in tre stagioni - che costruire un percorso annuale in cui portare alla Roma prima uno degli allenatori più titolati della storia del calcio (Mourinho: 8 milioni d’ingaggio netto), una delle stelle della nostra Serie A e poi campione del Mondo (Dybala: ora a 6 milioni d’ingaggio) e uno degli attaccanti più desiderati d’Europa (Lukaku: 7 milioni)? Probabilmente nulla, anche perché nel frattempo si sono dovuti dribblare i paletti imposti dalla Uefa per le chiare sofferenze nel bilancio, ma ciò nonostante i Friedkin hanno messo in mano allo Special One una rosa con un monte ingaggi da 157 milioni, più alto rispetto a quello dello scorso anno e mediamente più alto di quello dell’era Pallotta.

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