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ROMA NUN FA LA STUPIDA STASERA - SPAREGGIO-CHAMPIONS CONTRO IL BATE: GARCIA SI GIOCA TUTTO, PALLOTTA NON ACCETTEREBBE ULTERIORI PASSI FALSI - DZEKO: ‘SE GIOCHIAMO COME NELLE ULTIME GARE, NON ANDIAMO LONTANO’ - MAN UNITED FUORI: VAN GAAL SULLA GRATICOLA...

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Matteo De Santis per “la Stampa”

L’apparenza inganna: la questione è molto più grande di quello che sembra. Non è solo uno spareggio diretto con il Bate Borisov e indiretto con il Bayer Leverkusen per un posto al sole negli ottavi di Champions League, comprensivo di una quindicina di milioni tutto incluso, ma una specie di giorno più lungo della Roma made in Usa.

 

In un colpo solo, in un Olimpico che le prevendite annunciano simile a un deserto ma rivedrà in tribuna (dopo nove mesi di assenza) il «boss» James Pallotta, tutti i personaggi della compagnia romanista, molti dei quali ancora in cerca d’autore, si giocheranno qualcosa di grande. Rudi Garcia la (quasi) garanzia di rimanere ancorato al suo posto fino a giugno, la squadra la faccia, la società la reputazione europea, i dirigenti il rispetto dei tempi di un piano quinquennale di crescita. 

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Pallotta: «È la partita»  

Non è un caso che Pallotta, tra una cena con i suoi collaboratori, un’altra (lunedì) con Garcia, una riunione con il management italiano e un incontro istituzionale per lo stadio (oggi appuntamento con il commissario Paolo Tronca), abbia definito questo Roma-Bate come «la partita».

 

La sensazione generale, però, è che il vero avversario della Rometta dell’ultimo mese (2 punti in tre gare di campionato con retrocessione al quarto posto a -5 dalla vetta e il 6-1 tennistico incassato a Barcellona) sia più se stessa che il dirimpettaio campione di Bielorussia.

 

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«Una partita del genere è come un derby: non si gioca, si vince», proclama Rudi Garcia, rispolverando uno dei suoi cavalli di battaglia verbali più noti. Uno degli acuti di una conferenza della vigilia zeppa di frasi fatte («Scenderanno in campo undici lupi», «Abbiamo bisogno dei tifosi», «Siamo tutti uniti») insieme a una certezza molto simile «al sono sicuro che vinceremo lo scudetto» di un anno fa: «Penso solo a vincere e vinceremo. Non possiamo pensare di contare su un pari tra Bayer Lerverkusen e Barcellona». 

 

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La sincerità di Dzeko  

Il Bate Borisov, entrato di diritto con il 3-2 dell’andata nel voluminoso trattato sull’arte romanista di complicarsi la vita, come copertina del redde rationem dell’universo giallorosso: al suo interno, all’esterno, con l’Europa che conta e persino con i suoi tifosi (la Curva, in protesta con la divisione del settore, diserterà di nuovo l’Olimpico).

 

«Se giochiamo come nelle ultime gare – ammette Dzeko, che molto probabilmente ritroverà al suo fianco Salah (convocato anche Gervinho) – non andiamo lontano. Non mi piace perdere, ma la Roma è abbastanza forte per vincere sempre. Se non segno è soltanto colpa mia». Continuare a vivere o far morire una stagione ancora prima di vedere, domenica, il Napoli: dipende tutto dalla Roma. La variabile impazzita è proprio questa. 

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2. IL REAL NE FA 8 AL MALMOE CON POKER DI RONALDO. UNITED ELIMINATO

Da “la Stampa”

 

Sorride il City, piange lo United. E’ questo l’umore della Manchester calcistica dopo la serata di Champions League. I Citizens battono in rimonta 4-2 il Borussia Monchengladbach e centrano il primo posto nel girone D a causa della sconfitta della Juventus a Siviglia.

 

Silva sblocca il risultato in avvio, poi è monologo tedesco. Korb al 19’ con un diagonale chirurgico trova il pareggio, Raffael con un tocco da passi fa sognare gli ospiti. Nella ripresa, nel giro di cinque minuti, la squadra di Pellegrini ribalta la partita. Al 35’ Sterling realizza il 2-2, un minuto dopo ancora l’ex Liverpool con un tiro a giro sul palo più lontano firma il sorpasso A cinque minuti dal termine infine Bony scarica da distanza ravvicinata il gol del 4-2.  

 

Nel gruppo B invece il Wolfsburg supera 3-2 il Manchester United e si prende il primo posto nel girone al termine di una partita ricca di gol e di occasioni. Martial, scattato sul filo del fuorigioco, porta avanti i Red Devils al 10’, ma tre minuti dopo Naldo con una conclusione al volo da attaccante di razza sugli sviluppi di un calcio di punizione firma l’1-1. Al 29’ una stupenda azione corale dei tedeschi, portata avanti da Draxler, consente a Vieirinha di segnare a porta vuota il 2-1.

 

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Nella ripresa al 37’ un’autorete sfortunata di Guilavogui rimette in corsa l’undici di Van Gaal, che due minuti dopo però subisce il definitivo 3-2, ancora con Naldo. La sconfitta dei Red Devils permette così al Psv, vittorioso in casa in rimonta sul Cska Mosca (2-1) di qualificarsi agli ottavi come seconda. 

 

Era tutto già deciso invece nel Gruppo A, ma ciò non è bastato per evitare l’ennesima goleada del Real Madrid. La squadra di Benitez ha travolto infatti 8-0 il Malmoe. Ronaldo cala il poker e, con 10 gol già segnati, diventa il miglior realizzatore della fase a gironi di Champions League. Benzema ne sigla altri tre, a cui si aggiunge la prima rete con la “camiseta blanca” da parte di Kovacic.

 

Con questa vittoria la Casablanca eguaglia il Liverpool (8-0 al Besiktas) nel più ampio successo nella storia della Champions League. Nell’altra partita del girone il Psg supera 2-0 lo Shakhtar, che retrocede in Europa League. A segno Lucas al 12’ della ripresa con un rasoterra imprendibile dal limite dell’area e nel finale il solito Ibrahimovic. 

 

CRISTIANO RONALDOCRISTIANO RONALDO

Infine, nel gruppo C, l’Atletico Madrid vince lo scontro diretto in casa del Benfica (2-1) e centra il primo posto. Niguez al 33’ porta avanti i ’colchoneros’, Vietto raddoppia al 10’ della ripresa. Inutile per i portoghesi, che passano come secondi, la rete a un quarto d’ora dal termine di Mitroglou. Nell’altra partita del girone il Galatasaray pareggia con l’Astana (1-1) assicurandosi così almeno la partecipazione all’Europa League.