
DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI…
Guglielmo Buccheri per “la Stampa”
Quello che dice Rudi Garcia, tecnico della Roma, è vero: i giallorossi erano candidati a vivere da comprimari nel girone più difficile della Champions League, un gruppo con i campioni di Germania del Bayern Monaco, quelli d’Inghilterra del Manchester City e, meno nobili, quelli di Russia del Cska Mosca. «Secondo logica - così il tecnico francese - noi a questo punto del cammino non saremmo dovuti arrivare con la possibilità di qualificarci agli ottavi di finale. Invece siamo qui a sognare una grande notte sfidando il City», sottolinea Garcia.
La grande chance
Tutto vero. Come è vero il fatto che, alla fine, proprio il girone di ferro si sia rivelato il più imprevedibile dietro alla corazzata Bayern: i russi che vincono a Manchester, la Roma che naufraga per 7-1 in casa con i bavaresi compromettendo la propria differenza reti e il City che ribalta all’ultimo secondo la sfida con i tedeschi.
Risultati strani e ad effetto, come una classifica che mette tre squadre a 5 punti e tutte e tre ancora in gioco per il secondo posto. Raccontata così ecco che alla Roma si presenta davanti non la grande sorpresa, ma la grandissima occasione che, se fallita, ingigantirebbe a dismisura lo choc del già citato 7-1 e soprattutto lascerebbe di stucco una piazza che a questo punto chiede il pass per entrare fra le prime sedici d’Europa.
Garcia replica alle critiche
La Roma si avvicina alla partita da dentro o fuori (agli inglesi mancheranno le stelle Aguero, infortunato, e Yaya Touré, squalificato) dopo un passo indietro in campionato che, per la prima volta da quando è nella Capitale, ha fatto arrivare alle orecchie del tecnico francese l’eco di qualche critica.
«Io rimango sempre me stesso, sono sereno e fiducioso. A qualcuno non è piaciuta la gestione della partita con il Sassuolo? Ai miei ragazzi ho fatto i complimenti per essere riusciti a recuperare due reti con un uomo in meno», la replica di Garcia. Questa sera la Roma si gioca gran parte della propria immagine oltre confine: in palio ci sono gli ottavi, i milioni garantiti dall’Uefa - circa 12 - e il peso futuro del brand giallorosso. Quest’ultimo è l’aspetto che più sta a cuore alla proprietà Usa, lontana dall’Europa nei primi due anni di gestione e oggi interessata a ricostruire le credenziali del club.
L’ultima volta di Totti e soci fra le 16 di Champions risale a quasi quattro anni fa, Ranieri era l’allenatore, fatale si rivelò il doppio confronto con gli ucraini dello Shakhtar Donetsk. «Siamo pronti alla nostra finale», ripete Garcia. L’Olimpico sarà strapieno, massima l’allerta per lo sbarco dei tifosi inglesi.
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