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SCONCERTATI! PER IL GIUDIZIO SU CRISTIANO RONALDO (“NELLA JUVE FAREBBE PANCHINA”) SCONCERTI VIENE SPERNACCHIATO IN RETE – LUI PROVA A SPIEGARE IL PARADOSSO: “RONALDO È UN GIOCATORE GRANDISSIMO, MA CON CARATTERISTICHE CHE NELLA JUVE HA GIÀ HIGUAIN" – SCONCERTI AVEVA SCRITTO ANCHE: “CR7 PUO’ FARE 3 GOL A CHIELLINI E BARZAGLI? LA MIA RISPOSTA E’ NO” – TRE NO, MA DUE SI'...
Mario Sconcerti per il Corriere della Sera
Da quando scrissi un mesetto fa che Ronaldo nella Juve di Allegri avrebbe fatto la riserva, ho avuto decine di richieste di spiegazione e migliaia di offese sui social.
Da una parte mi sono sentito orgoglioso di essere diventato una discussione nazionale, quasi come Brera ai tempi del Rivera abatino, dall' altra mi sono chiesto dove fosse l' errore.
Credevo di avere amici capaci di saper interpretare le due cose che quella frase conteneva (peraltro tra parentesi), cioè una provocazione e una conclusione tecnica molto più generale. Ho evidentemente sbagliato.
Il discorso era di qualità tattiche, non individuali.
Non ho mai pensato né scritto che Mandzukic sia meglio di Ronaldo, ho pensato e penso che Ronaldo non potrebbe fare quello che Mandzukic fa nella Juve da alcuni mesi.
Mandzukic è il punto di equilibrio di tutta la squadra perché corre e sostituisce Pogba con la sua stessa forza fisica in quella stessa zona del campo.
Ronaldo è un altro tipo di giocatore. Grandissimo, ma con caratteristiche che nella Juve ha già Higuain.
Mandzukic nella Juve attuale, è un centrocampista. A Ronaldo non interesserebbe minimamente esserlo.
Potrebbe giocare al posto di uno degli attaccanti, ma a questo punto diventa già un altro argomento scegliere tra lui, Higuain e Dybala. In sostanza, non ho attaccato Ronaldo, sono rimasto meravigliato dalla diversità dell' ultima Juve. Il calcio si gioca ogni tre giorni ed è giusto non faccia riflettere, ma il tempo dirà che è stata la novità più arcana dai tempi di Sacchi. Questa Juve si basa su un equilibrio leggero, fragile, dove non sono ammessi che cambiamenti minimi, altrimenti salta tutto.
Ronaldo non è un cambiamento minimo. Con lui sarebbe una Juve diversa, forse migliore ma altra. Non questa che voglio difendere io, che nella mia valutazione ha fatto un po' di storia del calcio. Che Ronaldo sia fortissimo lo so da un pezzo. Il mio dubbio era che foste voi a non aver capito l' importanza di Mandzukic. Ad aver sottovalutato la rivoluzione della Juve. E mi sono aiutato con un paradosso.
Mi spiace, ma non posso dirvi non lo farò più. Mi piace discutere con voi. E anche qualche volta, far discutere.
2- UNA SQUADRA COMPLETA, CHE HA PIÙ CALCIO DEL REAL
Articolo di Mario Sconcerti per il “Corriere della Sera” pubblicato da Dagospia il 10 maggio 2017
Non c' è partita col Monaco nemmeno nel ritorno. È quasi imbarazzante la differenza per questi livelli. Il Monaco ha piccole accelerazioni che portano a qualche distrazione juventina, ma la Juve arriva sei-sette volte davanti al portiere con semplici rimesse da centrocampo. Ha molto talento la squadra del principe, ma non ancora la cubatura per queste profondità. La Juve ha dominato quasi solo con il suo carisma.
È per altro importante notare l' infortunio nei primi minuti di Khedira. L' intera struttura di Allegri si basa da sempre su Khedira, l' uomo per il quale non è mai esistito turn over. Come una piccola provvidenza, l' infortunio ha mostrato che la Juve è completa anche senza di lui. Gli uomini che spiegano questo cambio di faccia della Juve (appena un anno fa giocavano Evra, Hernanes, Asamoah, Sturaro, Morata, Zaza) sono i tre attaccanti.
La Juve ha i migliori d' Europa, temo che Cristiano Ronaldo a Torino farebbe o il tornante o la riserva. Dybala è un giocatore che non esiste altrove, capiremo poi se stare fra le linee sia un vantaggio esistenziale o tecnico, ma nessuno oggi al mondo gioca a calcio come lui. Ma la vera invenzione è Mandzukic schierato alla Pogba, potenza per potenza, solo con più umiltà.
Questo è il modello di Allegri, avere un equilibrio di squadra molto chiaro ma non unico. I portoghesi tre secoli fa chiamavano queste idee barroco , erano pietre con facce regolari e percorsi tortuosi, un insieme audace di stili che disorientava.
Credo che alla vigilia della finale sia giusto scoprirlo: il calcio di Allegri è barocco in quello stesso senso originale. Metà elementare e metà impossibile.
Non melodrammatico, ma virile, con ampi tratti neoclassici. Ci sono tante cose nuove in questa Juve, una modernità voluta e rischiata. Sarri gioca meglio ma non deve anche vincere, quello è il barocco italiano, il Bernini pieno di curve e fanciulli con gli occhi sempre al cielo. La Juve oggi è terragna come il Real, non ha niente in meno e niente in più se non il senso di Allegri per il risultato. Il Real mi ha stupito per la velocità umile a cui riesce a correre, per un professionismo quasi atavico. Ma la Juve ha più calcio nel suo linguaggio. Gioca bene e come serve. Per me parte favorita.
RONALDO PUO’ FARE TRE GOL A BARZAGLI O CHIELLINI? LA MIA RISPOSTA E’ NO
Articolo di Mario Sconcerti per il Corriere della Sera pubblicato da Dagospia il 4 maggio 2017
È stata una partita di sostanza, ha quasi dominato la Juve che però ha raramente tirato in porta. C' è stata una superiorità tattica, mentale, non di campo. Ma nessuno nemmeno la chiedeva, bastava e avanzava quella che la Juve comunque dimostrava contro questo Monaco di talento ma come abbandonato a se stesso. È stato un trionfo, non una grande partita. Ha vinto come sempre la difesa insieme alla personalità della squadra.
Il Monaco è stato soffocato dal gioco della Juve, è sembrato la grande promessa di un Dio minore, capace di molte cose ma costretto al niente. Il Monaco ha costruito tre-quattro mezzi gol con semplicità, per pura esuberanza fisica e tecnica, ma tatticamente non è stato mai in partita, la Juve lo ha costretto dove le faceva più comodo. Va da sé che Allegri è bravo nel contro-gioco, non accontenterà mai del tutto un esteta come Sacchi. Va da sé che si gioca all' italiana, che la soddisfazione è vincere non soddisfare, ma nessuno si sogna di farlo giocando male.
È che ognuno lo fa alla propria maniera. Allegri lega sempre l' avversario, questo è un grande merito. Lo stringe nel gioco che sceglie lui. Quello che sfugge al pregiudizio che è proprio questa gestione degli avversari la vera idea di squadra. In sostanza Allegri e Sacchi dicono la stessa cosa ma in lingue diverse. E Sacchi è troppo legato al suo ruolo di maestro per capirlo. Ma Allegri ha costruito una grande squadra moderna, avara e impulsiva, due tiri e due gol, pochissimi i tiri subiti in tutta la Champions. Se il calcio è il gol, deve contare per forza anche evitare di prenderne.
Qual è la differenza? Allegri, Agnelli, Marotta, tutta la società, perché si vede il contributo di tutti, hanno costruito la squadra perfetta di un' età in cui non c' è più un calcio dovuto, ognuno ha diritto di inventare il suo. Non c' è una bellezza migliore, assoluta. C' è un grande senso dell' adattamento. E la Juve è flessibile, un po' gretta ma armoniosa. Non ha sorprese, resta un muro. Se adesso è rimasta solo la finale e una domanda: Ronaldo può fare tre gol a Barzagli o Chiellini? La mia risposta è no.
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