DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI…
Alessandro Pasini per il “Corriere della Sera”
Valentino confessa che non dimentica, manifesta un' improvvisa ammirazione per Senna che la fece pagare a Prost a Suzuka 1990, chiarisce che i rapporti con Marquez non torneranno mai più quelli di una volta. Poi, per fortuna, Valentino va sempre veloce, corre alla grande i test invernali e conferma la tesi secondo cui «36 anni o 37 poco cambia».
La domanda allora, a sei giorni dalla prima in Qatar, è una sola: quale dei due Rossi prevarrà? L' uomo ancora ferito dal cosiddetto biscottone spagnolo che gli avrebbe soffiato il decimo titolo o il ragazzo che continua a martellare l' asfalto lasciando il ritratto a invecchiare nel motorhome?
La 21ª stagione nel Motomondiale del più grande di tutti ruota intorno a questo dilemma: se prevarrà la voglia di resa dei conti, avrà tutto da perdere; se invece penserà a correre secondo natura, nulla gli sarà precluso.
A favore di Rossi giocano la classe, l' esperienza, la storica capacità di adattarsi alle novità (gomme Michelin e centralina unica), una condizione fisica ancora perfetta, per tacere del polso. Basterà?
I due principali avversari sono più giovani e, ormai l' abbiamo capito, cattivi almeno quanto lo era lui una volta coi Biaggi e i Gibernau. Uno, Lorenzo, ha dominato i test (più sul giro secco che sul passo, ma comunque di prepotenza), veste la Yamaha come un abito di sartoria, le Michelin sono manna per la sua guida e l' autostima, già alta, gli è cresciuta ancora.
L' altro, Marquez, è un po' in affanno, vittima dei limiti di una Honda indietro alla voce elettronica. La velocità e il talento però ci sono sempre ed è probabile che, con la sua giovanile arroganza, MM non risentirà dei fattacci del 2015, anche perché lui si è solo divertito. Un anno fa, per motivi diversi, Jorge e Marc patirono molto nella prima fase della stagione e questo favorì Rossi. Difficile che la combinazione possa ripetersi, e anche per questo il campionato di Vale appare più difficile di quello passato.
VALENTINO ROSSI - MARC MARQUEZ - JORGE LORENZO
Dietro il trio dei favoriti, ecco la consueta folla eterogenea e piena di belle speranze. Pedrosa è il solito Robottino misterioso che a Roma arriva sempre ma il Papa non lo vede mai. Le Ducati dei due Andrea, Dovizioso e Iannone, sono interessanti: nel 2015 fu rivoluzione, ora è evoluzione.
L' obiettivo è tornare a un successo che manca da Australia 2010, artefice Stoner, il cui fantasma aleggerà parecchio sul paddock: Casey è il tester di lusso che a Bologna vorrebbero riportare in gara nel 2017 ma magari già adesso con un paio di wild card. Da qui la domanda: aiuterà o disturberà i rider della Rossa?
Attenzione poi anche a Petrucci, rivelazione ducatista del 2015; a Vinales, talento sicuro sulla rampante Suzuki; all' Aprilia, che ha esaurito l' anno di apprendistato e adesso, col nuovo prototipo, non ha più alibi; ai movimenti di mercato, perché quest' anno scadono i contratti di tutti i big.
Lorenzo ha già detto di volere restare in Yamaha, Rossi spiega che dopo 4-5 gare deciderà il suo futuro, ma ha già dichiarato che vuole la Yamaha fino a 39 anni. Cioè altri due più questo. E tanta vita davanti, tante curve ancora da percorrere, sono un altro buon motivo in più per non affrettare i tempi della rivincita. O dovremmo dire vendetta?
VALENTINO ROSSI MARQUEZAYRTON SENNA
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