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Commento tecnico/2: #Hakimi forse non sa fare la fase difensiva ma anche sticazzi.#InterBologna
— Fabrizio Biasin (@FBiasin) December 5, 2020
Dal profilo Facebook di Enrico Mentana
“Nota per i fratelli interisti. I no Brozo col passare delle settimane stanno facendo la stessa mesta figura dei no mask, umiliati dai fatti”,
INTER BOLOGNA
Vincenzo D'Angelo per gazzetta.it
Il bicchiere non è completamente pieno ma quasi. L'Inter domina il Bologna, vince 3-1, si concede una notte a meno due dalla vetta e ritrova un protagonista a lungo atteso. A San Siro è la notte di Hakimi, mister 45 milioni, autore della prima doppietta italiana e di tantissime giocate importanti.
Strappi micidiali per potenza e intensità, restando sempre lucido per il colpo finale: una furia in fascia, immarcabile per il malcapitato Hickey. E poi tante conferme per Conte. La prima: il 3-5-2 dà equilibrio ma anche maggior punti di riferimento offensivi. Seconda: Lukaku resta straordinariamente decisivo. La terza: quanta fatica per assestare il colpo mortale alla partita.
SUPER APPROCCIO
Testa, equilibrio, fame. Stavolta non c'è spazio per partenze ad handicap: l'Inter ha imparato sulla propria pelle quanto possa essere letale un approccio sbagliato. E col Bologna fa subito capire di essersi alzata col piede giusto. La sblocca il solito Lukaku (16’) dopo aver mostrato i muscoli a Tomiyasu, sfortunato marcatore nella circostanza: Romelu prima cicca la volée, poi ritrova l'equilibrio, allarga il piattone e batte Skorupski. Ma già prima i nerazzurri avevano avuto due occasionissime per il vantaggio con De Vrij al 10’ (colpo di testa salvato da Skorupski) e Gagliardini al 12’, su cui l'ex Medel ha salvato in spaccata.
Il Bologna si vede giusto con due “telefonate” dalla distanza di Barrow, l'Inter è in pieno controllo ma Lukaku sciupa una clamorosa ripartenza, calciando su Skorupski in uscita disperata. Ma il punto esclamativo arriva sul gong della prima frazione: Brozovic inventa, Hakimi taglia alle spalle della difesa, controlla e con dolcezza manda in buca d'angolo il 2-0.
Stavolta niente urla all'intervallo nello spogliatoio nerazzurro. Avranno invece tremato le pareti di quello del Bologna, ma la sfuriata di Mihajlovic non ha effetti immediati, visto che è ancora l'Inter a sfiorare la terza rete con un'altra ripartenza letale firmata Lukaku-Sanchez. Stavolta è il belga a vestire i panni del rifinitore ed è ancora una volta bravissimo Skorupski a dire di no al bel diagonale del cileno. Il Bologna resta in partita solo nel punteggio, ma l'Inter gestisce a piacimento il vantaggio, palleggiando in sicurezza senza mai perdere l'equilibrio.
Hakimi è una furia, travolge Hickey ad ogni strappo e Miha è costretto a cambiarlo. La pecca nerazzurra semmai è la solita: manca il colpo letale all'avversario, che resta ancora vivo quando Skorupski (15’) salva in uscita disperata su Lukaku. Il calcio non è scienza esatta ma certe situazioni trovano sempre conferma. Quando sprechi troppo, poi la gara si riapre e puntualmente accade al 22’ quando il nuovo entrato Vignato tutto solo sul secondo palo sfrutta il primo blackout difensivo nerazzurro.
Fortuna per l'Inter che Hakimi è in serata di grazia e con un'ennesima accelerata a destra lascia sul posto Khailoti e ancora di sinistro fulmina Skorupski, rimettendo l'Inter a distanza di sicurezza. Ci starebbe la standing ovation al cambio con Darmian, ma il popolo nerazzurro non può ancora coccolarsi il marocchino o Lukaku, anche lui sostituito al 26’ in vista Champions.
Il Bologna non ha più la forza di reagire, Lautaro in campo aperto avrebbe la possibilità di aumentare il divario, ma conta poco. Quel che conta è che l'Inter è davvero tornata a giocare e ragionare da grande squadra. E non poteva esserci momento migliore per svoltare.
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