DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
Daniele Sparisci e Giorgio Terruzzi per il “Corriere della Sera”
La corsa fantasma in Australia sarà ricordata a lungo.
Così ieri Chase Carey, presidente della Formula 1, ha scritto ai tifosi per scusarsi e invitarli a pazientare sulla partenza del Mondiale. «Non possiamo dare risposte certe» ha ammesso il boss newyorchese, impegnato con la Federazione a stilare il nuovo calendario. In un meeting a distanza oggi dovrebbero essere ribaditi i concetti chiave: 18 gare circa, possibile inizio a Baku (7 giugno) nonostante il difficilissimo tentativo di salvare il Gp di Montecarlo (24 maggio). Cancellare la pausa di agosto e posticipare la fine a dicembre inoltrato.
Ma prima ancora di conoscere le bozze urgono regole su un fermo comune per tutti.
Per anticipare la serrata estiva serve una modifica del codice sportivo, diversi team, fra i quali la Ferrari, hanno sottoposto la questione alla Fia che in settimana dovrebbe prendere una decisione. L' ipotesi è uno stop di almeno quindici giorni in aprile, quando saranno terminati i periodi di quarantena di alcune squadre di ritorno da Melbourne.
Al momento la situazione varia da un Paese all' altro, occorre però armonia in un mondo dove lo sviluppo non si ferma mai. Il «lavoro agile», da casa, è limitato: impossibile testare una monoposto o un V6 in salotto. La Ferrari è chiusa fino al 27 marzo, sia la parte industriale che la Ges.
Ed è una data destinata a essere spostata in avanti, quasi certamente. Chi fa base in Inghilterra invece resta aperto attenendosi alle linee guida di Londra: Red Bull a Milton Keynes, Mercedes a Brackley e Brixworth, Williams a Grove e gli altri. Anche in Svizzera all' Alfa-Sauber vanno avanti, mentre la Renault ha sospeso solo la fabbrica dei motori in Francia.
Il fatto di poter continuare a lavorare in questo periodo, pur in un clima di incertezza, offre comunque dei vantaggi.
Perché i motori non sono stati omologati e quindi è possibile sfruttare i banchi e i simulatori proseguendo l' analisi dei dati raccolti durante i test invernali per proseguirne l' evoluzione. In particolare, dal momento che la Fia ha introdotto nuovi limiti sul controllo delle power unit, si possono ricercare strade inedite per aumentare la potenza. Un aspetto sul quale ogni costruttore impegna numerosissime energie.
Le macchine al via (forse) in Azerbaigian saranno molto diverse da quelle dei collaudi di Barcellona. Lo sconvolgimento del calendario sta pure producendo problemi rilevanti sulla genesi delle monoposto 2021, la stagione del grande cambiamento tecnico.
Ogni squadra aveva previsto un piano di lavoro paralello e uno specifico nella seconda metà del 2020, quando si sarebbero chiariti i rapporti di forza in pista. Ora, con l' ipotesi di farcire il calendario a fine stagione, questi programmi vengono gravemente compromessi.
Nel caso di un Mondiale 2020 dall' esito incerto i top team sarebbero costretti a mantenere uomini e investimenti sulla sfida in corso. Impegnare il personale su due fronti è complesso e costoso, anche alla luce dell' entrata in vigore di un tetto alle spese. Per questo c' è chi comincia a parlare di ritardare di un anno la grande riforma, la rivoluzione forse può attendere tempi migliori.
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