RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Marco De Risi e Raffaella Troili per “il Messaggero”
san giovanni folle armato di katana
A dorso nudo, i movimenti meccanici di un folle guerriero armato di katana, a mezzanotte ha seminato il panico su via La Spezia, a San Giovanni. Passanti e residenti non credevano ai loro occhi. Quell'uomo dai tratti mediorientali si aggirava per la via roteando una sciabola. Una scena alla Kill Bill di Tarantino ma girata nel cuore di Roma. Nel fuggi fuggi generale, qualcuno ha avvisato le forze dell'ordine ma nel frattempo il folle ha ferito a una mano un passante, un bengalese dell'80 incontrato per caso, roteando la katana.
Poi seminudo si è dato alla fuga. A via La Spezia nel cuore della notte sono arrivate molte volanti della polizia ma nel frattempo lo squilibrato si era dileguato. Mentre il ferito salvo per miracolo veniva trasportato all'ospedale San Giovanni dal personale del 118, è iniziata la caccia allo sciabolatore dai tratti arabeggianti e tutt'altro che sano di mente.
I RILIEVI
Infatti la katana è stata recuperata dalla polizia nei pressi di via La Spezia, ora gli uomini della scientifica stanno cercando impronte chiave per risalire all'aggressore. Una notte spaventosa, visto che il folle si muoveva per le vie del quartiere marciando con un passo deciso, come di chi fa arti marziali, sarà fondamentale la katana ancora sporca di sangue per risalire a lui, per ora la caccia al pericoloso schermitore non ha dato esito.
La vittima sanguinante a una mano ne avrà per pochi giorni, la polizia è sulle tracce del folle.
LE TESTIMONIANZE
«Che paura, quel tipo si muoveva sul marciapiede come un guerriero giapponese - raccontano i testimoni - roteava la sciabola e sembrava fuori di testa. Lo abbiamo descritto ai poliziotti, sembrava un orientale». E ancora: «Il finto samurai esiste davvero - ripete chi l'ha visto all'opera nella centrale via di San Giovanni - ha seminato il panico, noi siamo scappati ma purtroppo ha preso un passante, lo ha colpito ad una mano».
La sciabola giapponese ha un'impugnatura a due mani, una lama d'acciaio con lieve curvatura e una punta acuminata. Si tratta di un'arma antichissima, ma riproduzioni sono in commercio e non è la prima volta che qualche esaltato si improvvisa samurai per impaurire le persone. Un caso isolato? Si e no. Nel senso che non è la prima volta che una katana compare nei fatti di cronaca nera romani.
Il caso più eclatante nell'agosto del 2017. Quello fu un vero e proprio regolamento di conti tra la malavita del Tufello. Un albanese impugnando una pistola fece fuoco contro un residente che si salvò aggredendolo con una katana. A quel punto lo straniero esplose due colpi di pistola in mezzo alla strada che mancarono di pochi centimetri il bersaglio umano, che ha reagito con la spada giapponese. Aggressore e vittima, ricostruirono gli agenti, erano due pregiudicati probabilmente protagonisti di una faida tra gruppi criminali sfociata nel sangue.
Questa volta era un folle isolato che ha seminato il terrore nel quartiere di San Giovanni. «Speriamo che lo prendano prima di ritrovarselo davanti una di queste notti».
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