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Marilena-Bonomo-con-le-due-figlie-Valentina-e-Alessandra entrambe galleriste
Lorenzo Madaro per Repubblica/Bari
La Puglia perde una figura fondamentale per l'arte contemporanea. Ieri è scomparsa Marilena Bonomo, aveva ottantasei anni.
Straordinaria figura di operatrice culturale, nel 1971 ha fondato a Bari la sua galleria, vero crocevia di artisti di fama internazionale: dal Sol Lewitt a David Tremlett, da Alighiero Boetti a Mimmo Paladino, solo per citarne alcuni.
Senza dimenticare i pugliesi, tra gli altri: Paolo Lunanova, Biagio Caldarelli e Carlo Fusca. Celebre in Italia e all'estero per la sua attività d'avanguardia - proporre i nomi del minimalismo americano in una città come Bari non era affatto semplice negli anni Settanta dominati ancora dalla tradizione - di recente la storia della sua galleria è stata oggetto di una pubblicazione di Allemandi intitolata 'But where is Bari?', che attraverso testimonianze di amici critici e fotografie d'archivio, ha raccontato una delle più belle storie dell'arte contemporanea nel meridione d'Italia.
Marilena Bonomo e Joseph Beuys
A Bari è stata protagonista di diversi progetti nati in collaborazione con le istituzioni, e a tal proposito un suo cruccio è rimasto lo stato d'abbandono del wall drawing di Sol Lewitt nella Sala Murat, che fu lasciato al Comune dall'artista americano proprio per la lunga amicizia che lo legava alla Bonomo.
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