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STATE ALLEGRI, E’ UNA "SIGNORA" DI FERRO! - SCONCERTI: “LA JUVE E’ UNA SQUADRA COMPLETA E MODERNA. SE VINCE, STAVOLTA VINCERÀ ALLEGRI. QUESTA JUVE LO PORTA DIRITTO TRA I MAESTRI” – MURA: “PER IL BARCELLONA, FORSE, È LA FINE DI UN CICLO. PER LA JUVE ORA E’ MEGLIO EVITARE IL REAL” - VIDEO

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Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

 

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Missione compiuta con larghezza, anche se il Barcellona è stato insistente, molti tiri, alcune occasioni potenziali, mai però uno sforzo serio nello specchio della porta. La Juve ha confermato tutta la sua solidità in difesa ma anche le possibilità in attacco. Bene Cuadrado e Higuain, bene anche Mandzukic che ha però fatto il centrocampista a tempo pieno. Più in ombra Dybala, un po' abbandonato dalla squadra e non ancora in grado di fare tutto da solo come spesso anche stavolta ha fatto Messi.

 

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Continuo a considerare sbagliato un confronto. Messi si muove come un fumetto, ha una velocità di calcio mai vista anche adesso che comincia a perdere giovinezza. Dybala è un grande calciatore, sta ancora dentro i canoni classici del campione. Non oltre. Messi per lui è un confronto sbagliato. Il suo omologo nel Barcellona si avvicina più a Neymar di cui Dybala è nettamente superiore. Duelli a parte resta questa Juve completa e moderna tra le prime quattro d' Europa e con la piccola pretesa di trovare in semifinale anche avversarie ad altezza speranza.

 

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Il Monaco ha fatto un miracolo, Mbappé è la novità di una nuova Europa, agilità, velocità e fisico, un africano vero e insolito, magro, spigoloso. Ma il Monaco è già andato molto lontano. L' altra occasione è l' Atletico, sempre scomodo, sempre una pessima partita, ma non più l' avversario di qualche anno fa. Le migliori sono Real e Juventus, in ordine sparso. Il Real è pronto da sempre, la Juve lo è diventata con passo calmo, anche ieri a Barcellona ha giocato sempre rischiando solo il velluto. A questi livelli una sorpresa quasi per intero dovuta alla trasformazione di Allegri. Non avrei mai pensato credesse davvero a una soluzione antistorica come questa. Un 4-4-1-1 fatto con 4 attaccanti e un fantasista (Pjanic), più due terzini avventurieri (Dani Alves e Alex Sandro).

ALLEGRI LUIS ENRIQUEALLEGRI LUIS ENRIQUE

 

Forse è troppo presto ancora per capire cosa ha fatto davvero Allegri, ma la sua Juve di questa primavera ha rotto cento anni di equilibrio nel calcio. In sostanza lo ha trasformato in una novità mai vista. La Juve, si prende tutti i meriti della modernità del suo tecnico e ribalta il concetto di squadra, anzi, di schieramento. Ma se vince, stavolta vincerà Allegri. Questa Juve lo porta diritto tra i maestri.

 

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FUTURO LUMINOSO MA ORA MEGLIO EVITARE IL REAL

Gianni Mura per la Repubblica

 

Per l' impresa, la Juve aveva già dato.

Il 3-0 dell' andata le ha consentito di fare la partita che doveva: più difesa che attacco, più attenzione che aggressione, più lucidità che fantasia. Non è stata, ieri sera, la vittoria di Dybala su Messi, né di Higuain su Suarez. È stata la vittoria, ineccepibile, della Juve sul Barcellona. Forse, per il Barcellona, la fine di un ciclo. Era più attrezzato rispetto all' andata. Luis Enrique aveva capito che la Juve è già abbastanza forte e non occorreva farle regali, tipo Mathieu in campo per 45 minuti e Mascherano per 90. Il ritorno dalla squalifica di Busquets ha dato ordine al centrocampo.

 

STRISCIONE ALLEGRISTRISCIONE ALLEGRI

E sulla sinistra Jordi Alba e Cuadrado hanno mostrato il miglior duello della serata. A fasi alterne, ogni tanto Cuadrado rimbalzava contro l' avversario, ma ci ha sempre provato, e al 4' st è andato assai vicino al gol. Soddisfazione Juve: non ha subito, nel doppio scontro, neanche un gol. E aveva contro l' attacco delle meraviglie.

 

Dai cui piedi non è partito neanche il tiro per un 1-0 di parziale consolazione. Molti giocatori del Barça alla fine piangevano, ma possono prendersela solo con se stessi, o con un sorteggio che gli ha messo sulla strada, e di traverso, una Juve veramente dura da addomesticare.

 

Nessun bisogno di straordinari per Buffon: i difensori, aiutati da Khedira e Pjanic, hanno spezzato molte manovre prima che diventassero veramente pericolose, e col passare del tempo aumentava il nervosismo dei catalani.

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Vedi episodio, poco sportivo, del pallone buttato fuori dalla Juve e non restituito.

Molti i tiri di Messi e compagni, ma imprecisi, a volte di poco. Nel primo tempo, il più ricco di iniziative è stato Neymar, che alla distanza si è spento. In compenso, è cresciuto Messi, piuttosto opaco nel primo tempo. Suarez, non pervenuto. L' ultima speranza di Luis Enrique, come si usa da più di cinquant' anni, era Piqué passato da stopper a centravanti. Nemmeno questa mossa è servita. C' è stata nella Juve, costantemente sollecitata dagli urlacci di Allegri, una tenuta collettiva e un' attenzione che lasciano ben sperare per il futuro.

 

Non è stata la partita perfetta e forse non poteva esserlo, dopo il 3-0 di Torino. A ben guardare, Mandzukic ha fatto soprattutto il terzino, Dybala ha preso qualche calcetto di troppo nel primo quarto d' ora e ha cercato di risparmiarsene altri, Higuain non ha tenuto palla come avrebbe dovuto, per fare rifiatare i compagni. Non è stata nemmeno una partita bellissima. Da ricordare, il bilancio della Juve. Da aspettare, manca un giorno, il nome della prossima avversaria.

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Sia quella che sia, ma se non è il Real è meglio.

 

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